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Sara Ferro / Chris Weil – Once upon a time
Sette schermi come le sette vite immaginarie di un lido che fu si animano rivisitate da onde digitali che ne svelano l’esistenza in altri mondi possibili dove il vetriolo del mugugno può finalmente almeno elettronicamente corrodere l’immagine di un finto progresso senza far conta di posti di lavoro.
Comunicato stampa
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Etherea Art Gallery presenta la mostra di Sara Ferro e Chris Weil ONCE UPON A TIME - Castello Raggio nel Loop della memoria.
La mostra allestita nello spazio della galleria nel Palazzo Ducale di Genova sarà visitabile fino al 31 luglio dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00.
Il sentimento culturale della nostalgia si sviluppa con contorni più netti proprio laddove per contrasto esplode il confine fra città e campagna eroso dai liquami di un’industrializzazione inarrestabile perché così vuole il mondo a voce delle sue forze sociali, figurarsi quando a contenerne l’espansione non erano affatto nemmeno in vista istanze politiche di sostenibilità ambientale o meglio incombeva solo naïf il presagio dell’abbrutimento messo a forza a tacere dall’inevitabilità del Vangelo del progresso. Così anche nella Genova le cui delegazioni del Ponente si immolavano al sogno dell’acciaio al suo albore che l’industriale Edilio Raggio controllava da un castello eretto ad hoc sul promontorio sovrastante ad indorare la pillola con promesse di magnifiche sorti et progressive, tanto era bello il castello che fino poco dopo la fine della guerra stava a sancire una specie di scambio, via le spiagge ma a pioggia lavori come si confà, mentre la pioggia si faceva sempre più acida. Poi salta in aria anche il castello, emblema di un’utopia che non reggeva, al suo posto l’altoforno a gettare ombre di presagi nemmeno più sulla rîva do mâ ma ormai direttamente catrame e cemento. Ispirati da un mito di cui si narra ancora nelle òstàie a ponente il Castello Raggio rivive vite più spensierate anche a tratti in cupezze metalliche e cieli neri, che rivelano la trasformazione dello snaturarsi di vite e paesaggio all’ultimo sole e tra gli ultimi sguazzi. Sette schermi come le sette vite immaginarie di un lido che fu si animano rivisitate da onde digitali che ne svelano l’esistenza in altri mondi possibili dove il vetriolo del mugugno può finalmente almeno elettronicamente corrodere l’immagine di un finto progresso senza far conta di posti di lavoro e concessioni balneari.
La mostra allestita nello spazio della galleria nel Palazzo Ducale di Genova sarà visitabile fino al 31 luglio dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00.
Il sentimento culturale della nostalgia si sviluppa con contorni più netti proprio laddove per contrasto esplode il confine fra città e campagna eroso dai liquami di un’industrializzazione inarrestabile perché così vuole il mondo a voce delle sue forze sociali, figurarsi quando a contenerne l’espansione non erano affatto nemmeno in vista istanze politiche di sostenibilità ambientale o meglio incombeva solo naïf il presagio dell’abbrutimento messo a forza a tacere dall’inevitabilità del Vangelo del progresso. Così anche nella Genova le cui delegazioni del Ponente si immolavano al sogno dell’acciaio al suo albore che l’industriale Edilio Raggio controllava da un castello eretto ad hoc sul promontorio sovrastante ad indorare la pillola con promesse di magnifiche sorti et progressive, tanto era bello il castello che fino poco dopo la fine della guerra stava a sancire una specie di scambio, via le spiagge ma a pioggia lavori come si confà, mentre la pioggia si faceva sempre più acida. Poi salta in aria anche il castello, emblema di un’utopia che non reggeva, al suo posto l’altoforno a gettare ombre di presagi nemmeno più sulla rîva do mâ ma ormai direttamente catrame e cemento. Ispirati da un mito di cui si narra ancora nelle òstàie a ponente il Castello Raggio rivive vite più spensierate anche a tratti in cupezze metalliche e cieli neri, che rivelano la trasformazione dello snaturarsi di vite e paesaggio all’ultimo sole e tra gli ultimi sguazzi. Sette schermi come le sette vite immaginarie di un lido che fu si animano rivisitate da onde digitali che ne svelano l’esistenza in altri mondi possibili dove il vetriolo del mugugno può finalmente almeno elettronicamente corrodere l’immagine di un finto progresso senza far conta di posti di lavoro e concessioni balneari.
16
luglio 2021
Sara Ferro / Chris Weil – Once upon a time
Dal 16 al 31 luglio 2021
arte contemporanea
Location
ETHEREA ART GALLERY
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (GE)
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (GE)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19
Vernissage
16 Luglio 2021, ore 19.00
Ufficio stampa
Art Commission Events
Autore
Curatore
Allestimento
Progetto grafico
Produzione organizzazione