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PENISOLA. Committenza, eredità, ricerca tra editoria e fotografia – Spazio Punch
Arte contemporanea
“PENISOLA. Committenza, eredità, ricerca tra editoria e fotografia” è la mostra a cura di Augusto Maurandi e Giulia Morucchio a Spazio Punch, per celebrare i dieci anni di attività dello spazio indipendente veneziano, interamente focalizzata su editoria e fotografia, da sempre forte interesse di ricerca dello spazio. Come ci spiega la curatrice Giulia Morucchio «l’idea è quella di dare una panoramica su un certo spaccato della produzione culturale ed editoriale italiana nel 2020, con progetti che raccontano un’Italia di ricerca». “PENISOLA”, infatti, a partire dal volume fotografico Time, Light, Space (Rizzoli, 2020) a cura di Apartamento Studios in occasione dei cinquant’anni di attività di Poliform, nota azienda di arredamento italiana che ha affidato il racconto della sua storia al fotografo di moda Paolo Roversi, prende le mosse da una selezione di progetti editoriali prodotti nel 2020 rivolti a un’Italia legata all’impresa, all’industria e intrisa di memorie quotidiane. Sono proprio i progetti editoriali scelti che aprono il percorso: Togliatti. La fabbrica della Fiat (Humboldt Books, 2020), Contingency Plans (2020), Misurazioni. Fotografia e territorio — Oggetti, segni e analogie fotografiche in Basilicata (Yard Press, 2021), An Attic Full of Trains (Mack Books, 2020), il volume Pinocchio n.17 della rivista Alla Carta, An/architecture in Venice, pubblicazione inedita che anticipa un volume di Spazio Punch che vedrà la collaborazione con l’editore veneziano bruno e il già citato Time, Light, Space (Rizzoli, 2020). Le professionalità coinvolte sono Mario Cresci, Paolo Roversi, Alberto di Leonardo, Mattia Balsamini, Jacopo Benassi, Francesca Gardini e Giovanna Silvia.
L’alternanza tra ingegno italiano e legami familiari viene scandita nella mostra grazie al progetto allestitivo di Studio Zaven che, grazie a luci led e materiali legati alla costruzione, crea dinamicità nell’open space e articola le diverse tipologie di opere in un unico discorso: ai ritratti degli oggetti di Poliform ad opera di Roversi seguono le foto bicrome di Benassi su muri e dettagli del quartiere popolare Sacca Fisola in Giudecca, legate alla pubblicazione An/architecture in Venice, che a loro volta dialogano da una parte con le testimonianze fotografiche di Balsamini, presenti nel saggio fotografico Contingency Plans – realizzato con il supporto del festival di narrazione visiva Cortona on the Move – sulla conversione di lavorazione di fabbriche italiane per rispondere alla crisi pandemica attraverso la produzione di beni salvavita, e dall’altra con l’opera inedita di Mario Cresci. Si tratta di una piattaforma creata con cento copie della nuova edizione Misurazioni. Fotografia e territorio — Oggetti, segni e analogie fotografiche in Basilicata (2021), dopo la prima del 1978, stampate con la copertina bianca e illustrate una ad una a mano da Cresci; le figure primitive in questione fanno riferimento a quelle create da un ragazzo spagnolo di dodici anni e sono fortemente legate agli oggetti che si trovano nel libro Misurazioni, appartenenti al mondo della cultura contadina del Mezzogiorno italiano.
Un processo legato alla storia che ci rimanda direttamente all’ultima parte della mostra dove presente, passato e futuro si incontrano: per la pubblicazione An Attic Full of Trains, Carlotta di Lenardo ha curato l’archivio familiare affidatole dal nonno Alberto (1930-2018) con oltre 8.000 fotografie. In mostra ne è esibita una selezione presentata sotto forma di proiezione che rimanda al sistema della diapositiva, caricando le fotografie scattate in giro per il mondo di un forte valore familiare legato al ricordo. Subito dopo le foto di Giovanna Silva per il libro Togliatti. La fabbrica della Fiat, raccontano il viaggio che Silva e Claudio Giunta hanno ripercorso dopo cinquant’anni da quello intrapreso dagli operai della Fiat a Togliatti, cittadina russa che prende il nome in onore del politico italiano, per costruire un impianto produttivo automobilistico su modello di quello di Mirafiori. Infine si dà spazio ai volti umani, nello specifico a un gruppo di adolescenti immortalati da Francesca Gardini in Facce, per la rivista Alla Carta, simbolo di un nuovo futuro.
La mostra, prenderò a sua volta un formato editoriale, grazie alla realizzazione del catalogo con il progetto grafico di Metodo Studio.