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Dal 29.IX.2000 al 12.XI.2000 Oggetti introvabili Milano, Spazio Oberdan
Architettura
Grotteschi, spassosi, assurdi, filosofici, astuti, puerili, profondi, ironici…ma non inutili." Jaques Carelman
Nel 1969, Jaques Carelman, illustratore, pittore e scultore, idea e pubblica una parodia di un catalogo di vendita per corrispondenza...
Nel 1969, Jaques Carelman, illustratore, pittore e scultore, idea e pubblica una parodia di un catalogo di vendita per corrispondenza...
di redazione
L’opera conteneva circa 400 disegni di oggetti di uso quotidiano, reinterpretati in maniera assurda, fino a divenire paradossale. Immediato il successo del libro, tradotto in ben 17 lingue. I disegni vengono anche esposti al Museo delle Arti Decorative di Parigi e al Pavillon de Marsan del Palazzo del Louvre. Per l’occasione l’autore decide di realizzare una settantina di oggetti, collezione che va arricchendosi nel tempo, fino a raggiungere i 200 attuali.
Si sorride, si ride, si rimane perplessi, esterrefatti di tanta geniale ironia. Dalla caffettiera del masochista, forse l’oggetto più noto, al passeggino fuoristrada, per andare veloci nel traffico; dalla serie di tandem convergenti, divergenti e con vista panoramica, alla serie di pettini per tutti i tipi di capigliature; dalle scale per gruppi, al tavolo da ping pong a diversi azimut; dalle palline per proteggersi dalle spine del cactus, agli stampini per frutta la mostra non smette di stupire, meravigliare, divertire. Paradossi, giochi di parole, incongruità, futilità, assonanze e derivazioni etimologiche. Tutto è lecito per stupire con una sottile ironia, talvolta beffarda, che ci affascina, ci conquista fino a trasportarci, come in un vortice, in un mondo capovolto, simile a quello di Alice nel Paese delle Meraviglie. Conservano l’allure del gadget, ma guai a definirli tali, gli oggetti introvabili di Carelman sono vere rarità, caricature irriverenti dell’arte del designer, geniali quanto impossibili. ” Certe persone dirottano aeroplani, altre fondi pubblici (…) Io preferisco dirottare il senso comune degli oggetti quotidiani .” Con questa frase si conclude la mostra che a tutti dona allegria, leggerezza, spensieratezza, ma a chi il progettista lo fa per mestiere, lascia davvero pensare.
Oggetti introvabili, Milano, Viale Vittorio Veneto,2 (MM Porta Venezia), Spazio Oberdan
Dal 29 settembre al 12 novembre
Orario 10-19.30; martedì e giovedì 10-22 chiuso il lunedì
Biglietto intero lire12.000- ridotto lire 8.000
Brunella Santeramo
[exibart]
eppure qualcuno li avrà pure progettati!
ma tazzulilla e cafe
voglio andare a vedfere questa mostra e versarmi il caffè con la caffettiera masochista
Ho visitato oggi questa mostra e vi assicuro che è uno spasso, dalla prima all’ultima vetrina… Comunque ho trovato che non tutti gli oggetti sono poi così strampalati…
l’anormalità è una cosa relativa..
le cose strane fanno parte della nostra quotidianità ma non destano la nostra attenzione..
ciò che fa la differenza è il punto di vista con il quale noi guardiamo le cose di tutti i giorni..
Fantastici,divertenti e utilissimi!Dimostrazione di come da oggetti noiosi si traggono cose estremamente stimolanti.