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Voleva capovolgere il cielo. Omaggio a Paolo Cotani
Nel 2021 ricorrono i dieci anni dalla scomparsa dell’artista Paolo Cotani. L’Associazione Paolo Cotani ha invitato le tre gallerie di riferimento per il lavoro dell’artista, a ricordarlo con la mostra VOLEVA CAPOVOLGERE IL CIELO. Mazzoleni espone un nucleo di opere che ripercorrono la sua carriera.
Comunicato stampa
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VOLEVA CAPOVOLGERE IL CIELO
Omaggio a Paolo Cotani
7 – 25 settembre 2021
Berlino – Lugano – Roma – Torino
Nel 2021 ricorrono i dieci anni dalla scomparsa dell’artista Paolo Cotani. In questo mese di settembre, l’Associazione Paolo Cotani ha invitato le tre gallerie di riferimento per il lavoro del maestro a ricordarlo con una mostra diffusa.
L’Associazione Paolo Cotani, impegnata nella catalogazione e nella promozione dell’opera dell’artista, annuncia VOLEVA CAPOVOLGERE IL CIELO, un’esposizione che si svolgerà dal 7 al 25 settembre contemporaneamente in quattro città: Berlino e Roma alla Galerie Rolando Anselmi; Lugano presso Primo Marella Gallery; Torino da Mazzoleni.
La mostra è strutturata come un vero e proprio omaggio che le tre gallerie rendono all’artista, attraverso quattro esposizioni antologiche che in concerto espongono una panoramica che si snoda dalla metà degli anni ’70, con gli esiti legati al movimento della Pittura Analitica, fino alle più tarde produzioni del primo decennio degli anni 2000.
Il percorso espositivo è accompagnato da un testo critico di Daniela Ferraria e da un estratto degli Scritti, dalla penna dell’artista.
Di Cotani è evidente la costante tensione nell’esecuzione dell’opera e il rigore estremo nel confronto del suo fare artistico.
Nel suo procedimento vi è un aspetto di nascondimento nel sovrapporsi degli strati di pittura, per esempio nei Passaggi o nei segmenti di carte strappate delle Cartografie, questo aspetto appare ancora più esplicito nella sovrapposizione delle Bende elastiche. La superfice del quadro è creata dalla ripetizione del gesto che con le bende avvolge il telaio.
Nel lavoro dei Fili Battuti, il filo non c’è più, ma ha lasciato una traccia dei segni evidenti sulla tela dipinta, un’orma che indica una assenza.
Vi è un rapporto stretto tra lui e la tela, il suo fare ha una componente molto fisica, il gesto si misura con l’estensione del braccio, l’elemento del tempo è scandito dalla ripetizione.
Il lavoro è eseguito con tempi lunghi e i suoi gesti misurati creano un accumulo di pittura con vari passaggi di colore come nelle Cancellazioni, dove ogni pennellata cela la sottostante.
Nelle immagini evocative delle Nuvole due diversi piani di percezione visiva creano le immagini: su un fondo a trama larga si crea un reticolo di pennellate fitte e aeree.
È nell’ambiguità nella visione, nella richiesta di una lettura a lenta percezione che Cotani si esprime e si nasconde.
Un lavoro, quello di Cotani, sempre al limite del paradosso e dell'ambiguità dove non è possibile indicare
una sola strada maestra.
Ciascun gesto, così come ciascun ciclo di opere, si rivela per la sua duplicità lasciando convivere gli opposti in un percorso costellato da ossimori dove lo spettatore è sempre costretto a mettere in dubbio le proprie certezze in un movimento centripeto.
Mimetizzare e rivelare è una costante della sua indagine, nell’ultima produzione coinvolge l'energia e l'inerzia.
Esempio sono i Bilancieri, Cotani opera sulla tensione permanente dell'arte sconvolgendo le nostre certezze.
Daniela Ferraria
Dagli Scritti – 28 Ottobre 1970
“Sempre più frequentemente ci siamo posti la domanda se fare pittura ha ancora un senso, o meglio se la portata del messaggio garantisca ancora quel grado di incidenza che ne legittimizza la storicità. […] credo sia corretto cercare di capire quella che è la categoria in cui la ricerca pittorica si muove […] per tentare di ritrovare nella sua specificità una capacità operativa e creativa all’interno della molteplicità degli universi linguistici. E se il linguaggio è un universo autonomo, è soltanto all’interno della molteplicità delle sue leggi e contraddizioni la sua validità: fare pittura è progettare e progettare è un modo di intervenire nella realtà.
Qualcuno ha paragonato l’artista ad un minatore che scava una galleria in una montagna […]. Io credo piuttosto che il lavoro dell’artista è come un sismografo rilevatore sensibile, spesso anticipatore, di quella che si potrebbe definire la scala meteorologica delle frizioni collettive. Se l’“immagine montagna” verrà rimossa, sarà solo operando collettivamente: non è sfiducia nei mezzi della pittura, ma una scelta di metodo”.
Paolo Cotani
VOLEVA CAPOVOLGERE IL CIELO
Omaggio a Paolo Cotani
Dal 7 al 25 settembre
Associazione Paolo Cotani www.paolocotani.com
Galerie Rolando Anselmi Winsstraße 72, 10405 Berlin, Germania
Via di Tor Fiorenza, 20-24, 00199 Roma, Italia
Primo Marella Gallery Via Pasquale Lucchini 10, 6900 Lugano, Svizzera
Mazzoleni Piazza Solferino 2, 10121 Torino, Italia
Omaggio a Paolo Cotani
7 – 25 settembre 2021
Berlino – Lugano – Roma – Torino
Nel 2021 ricorrono i dieci anni dalla scomparsa dell’artista Paolo Cotani. In questo mese di settembre, l’Associazione Paolo Cotani ha invitato le tre gallerie di riferimento per il lavoro del maestro a ricordarlo con una mostra diffusa.
L’Associazione Paolo Cotani, impegnata nella catalogazione e nella promozione dell’opera dell’artista, annuncia VOLEVA CAPOVOLGERE IL CIELO, un’esposizione che si svolgerà dal 7 al 25 settembre contemporaneamente in quattro città: Berlino e Roma alla Galerie Rolando Anselmi; Lugano presso Primo Marella Gallery; Torino da Mazzoleni.
La mostra è strutturata come un vero e proprio omaggio che le tre gallerie rendono all’artista, attraverso quattro esposizioni antologiche che in concerto espongono una panoramica che si snoda dalla metà degli anni ’70, con gli esiti legati al movimento della Pittura Analitica, fino alle più tarde produzioni del primo decennio degli anni 2000.
Il percorso espositivo è accompagnato da un testo critico di Daniela Ferraria e da un estratto degli Scritti, dalla penna dell’artista.
Di Cotani è evidente la costante tensione nell’esecuzione dell’opera e il rigore estremo nel confronto del suo fare artistico.
Nel suo procedimento vi è un aspetto di nascondimento nel sovrapporsi degli strati di pittura, per esempio nei Passaggi o nei segmenti di carte strappate delle Cartografie, questo aspetto appare ancora più esplicito nella sovrapposizione delle Bende elastiche. La superfice del quadro è creata dalla ripetizione del gesto che con le bende avvolge il telaio.
Nel lavoro dei Fili Battuti, il filo non c’è più, ma ha lasciato una traccia dei segni evidenti sulla tela dipinta, un’orma che indica una assenza.
Vi è un rapporto stretto tra lui e la tela, il suo fare ha una componente molto fisica, il gesto si misura con l’estensione del braccio, l’elemento del tempo è scandito dalla ripetizione.
Il lavoro è eseguito con tempi lunghi e i suoi gesti misurati creano un accumulo di pittura con vari passaggi di colore come nelle Cancellazioni, dove ogni pennellata cela la sottostante.
Nelle immagini evocative delle Nuvole due diversi piani di percezione visiva creano le immagini: su un fondo a trama larga si crea un reticolo di pennellate fitte e aeree.
È nell’ambiguità nella visione, nella richiesta di una lettura a lenta percezione che Cotani si esprime e si nasconde.
Un lavoro, quello di Cotani, sempre al limite del paradosso e dell'ambiguità dove non è possibile indicare
una sola strada maestra.
Ciascun gesto, così come ciascun ciclo di opere, si rivela per la sua duplicità lasciando convivere gli opposti in un percorso costellato da ossimori dove lo spettatore è sempre costretto a mettere in dubbio le proprie certezze in un movimento centripeto.
Mimetizzare e rivelare è una costante della sua indagine, nell’ultima produzione coinvolge l'energia e l'inerzia.
Esempio sono i Bilancieri, Cotani opera sulla tensione permanente dell'arte sconvolgendo le nostre certezze.
Daniela Ferraria
Dagli Scritti – 28 Ottobre 1970
“Sempre più frequentemente ci siamo posti la domanda se fare pittura ha ancora un senso, o meglio se la portata del messaggio garantisca ancora quel grado di incidenza che ne legittimizza la storicità. […] credo sia corretto cercare di capire quella che è la categoria in cui la ricerca pittorica si muove […] per tentare di ritrovare nella sua specificità una capacità operativa e creativa all’interno della molteplicità degli universi linguistici. E se il linguaggio è un universo autonomo, è soltanto all’interno della molteplicità delle sue leggi e contraddizioni la sua validità: fare pittura è progettare e progettare è un modo di intervenire nella realtà.
Qualcuno ha paragonato l’artista ad un minatore che scava una galleria in una montagna […]. Io credo piuttosto che il lavoro dell’artista è come un sismografo rilevatore sensibile, spesso anticipatore, di quella che si potrebbe definire la scala meteorologica delle frizioni collettive. Se l’“immagine montagna” verrà rimossa, sarà solo operando collettivamente: non è sfiducia nei mezzi della pittura, ma una scelta di metodo”.
Paolo Cotani
VOLEVA CAPOVOLGERE IL CIELO
Omaggio a Paolo Cotani
Dal 7 al 25 settembre
Associazione Paolo Cotani www.paolocotani.com
Galerie Rolando Anselmi Winsstraße 72, 10405 Berlin, Germania
Via di Tor Fiorenza, 20-24, 00199 Roma, Italia
Primo Marella Gallery Via Pasquale Lucchini 10, 6900 Lugano, Svizzera
Mazzoleni Piazza Solferino 2, 10121 Torino, Italia
07
settembre 2021
Voleva capovolgere il cielo. Omaggio a Paolo Cotani
Dal 07 al 25 settembre 2021
arte contemporanea
Location
Galleria Mazzoleni, Torino
Torino, Piazza Solferino, 2, (Torino)
Torino, Piazza Solferino, 2, (Torino)
Orario di apertura
Martedì – venerdì: 10.30-12.45 / 16.00-19.00
Sabato su appuntamento. Domenica e lunedì: chiuso
Vernissage
7 Settembre 2021, 10.30-12.45 / 16.00-19.00
Autore
Autore testo critico