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Rebecca Brodskis – La danse de l’absurde
La Galleria Anna Marra è lieta di presentare La danse de l’absurde, prima personale in Italia di Rebecca Brodskis, curata da Giorgia Calò.
Comunicato stampa
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La Galleria Anna Marra è lieta di presentare La danse de l’absurde, prima personale in Italia di Rebecca Brodskis, curata da Giorgia Calò.
La mostra presenta dodici lavori realizzati appositamente per l’occasione, ispirati a immagini di danzatori espressionisti e alla filosofia dell’assurdo di Albert Camus.
I ritratti di Rebecca Brodskis sono decontestualizzati rispetto a ogni riferimento spazio-temporale, vivono una dimensione altra perché la loro cifra distintiva si focalizza sull'essere umano, indipendentemente dalla sua identità di genere, dal luogo di origine, dal retaggio culturale o dal tempo in cui vive. Slegati dall'idea classica della rappresentazione, indagano l'animo umano in un'introspezione che si focalizza sulla condizione alienante e al contempo reale dell'uomo.
Così, l'artista ci invita ad andare oltre i limiti della realtà, accedendo così a infinite possibilità dell'identità personale che attrae emotivamente lo spettatore e contemporaneamente lo sfida intellettualmente.
Il lavoro di Rebecca Brodskis esplora attraverso la pittura il rapporto tra l’essere umano e il contesto sociale, un mondo in continuo mutamento che spesso sfugge alla nostra comprensione. I protagonisti delle sue opere, che appaiono attanagliati dal dubbio, l’ansia e il disorientamento, “sono metafore dell'umano contemporaneo impigliato in circoli sociali in continua espansione. Vagano per i meandri di città tentacolari, condannati all'estrema lucidità ma costantemente invasi dalla paura del domani”, afferma l’artista.
Esplicito è il riferimento a Camus e alla sua Trilogia dell’assurdo. L’autore, negando qualsivoglia valore a un significato trascendente alla vita e al mondo, riconosce come assurda l'esistenza stessa. La mancanza di senso dell'esistere e di motivazioni per vivere - l’assurdo, appunto - non è tuttavia nella natura dell'uomo in quanto tale, ma nelle sovrastrutture sociali che egli crea per regolare il proprio esistere. La creazione di legami interpersonali tuttavia non è sempre facile e la ricerca del legame inter-umano continuamente sfugge.
Da queste riflessioni Rebecca Brodskis introduce una sua risposta positiva all’assurdità dell’esistenza umana, indicando nella danza una possibile via per ricercarne un senso. La danza espressionista a cui l’artista in particolare si ispira - più libera, naturale e meno governata dalle regole - diventa un modo per liberarsi dalle convezioni e dagli schemi sociali che opprimono la natura più intima dell’individuo. Nella danza i corpi si toccano e si intrecciano, favorendo così la comunicazione tra gli esseri umani.
Gli stranieri non sono più stranieri, l’ignoto diventa palpabile, dando un senso alla vita e una direzione alla propria esistenza. Il legame umano, dunque, si rivela nella consapevolezza dell'assurdo e nel tentativo costante di superarlo.
La mostra presenta dodici lavori realizzati appositamente per l’occasione, ispirati a immagini di danzatori espressionisti e alla filosofia dell’assurdo di Albert Camus.
I ritratti di Rebecca Brodskis sono decontestualizzati rispetto a ogni riferimento spazio-temporale, vivono una dimensione altra perché la loro cifra distintiva si focalizza sull'essere umano, indipendentemente dalla sua identità di genere, dal luogo di origine, dal retaggio culturale o dal tempo in cui vive. Slegati dall'idea classica della rappresentazione, indagano l'animo umano in un'introspezione che si focalizza sulla condizione alienante e al contempo reale dell'uomo.
Così, l'artista ci invita ad andare oltre i limiti della realtà, accedendo così a infinite possibilità dell'identità personale che attrae emotivamente lo spettatore e contemporaneamente lo sfida intellettualmente.
Il lavoro di Rebecca Brodskis esplora attraverso la pittura il rapporto tra l’essere umano e il contesto sociale, un mondo in continuo mutamento che spesso sfugge alla nostra comprensione. I protagonisti delle sue opere, che appaiono attanagliati dal dubbio, l’ansia e il disorientamento, “sono metafore dell'umano contemporaneo impigliato in circoli sociali in continua espansione. Vagano per i meandri di città tentacolari, condannati all'estrema lucidità ma costantemente invasi dalla paura del domani”, afferma l’artista.
Esplicito è il riferimento a Camus e alla sua Trilogia dell’assurdo. L’autore, negando qualsivoglia valore a un significato trascendente alla vita e al mondo, riconosce come assurda l'esistenza stessa. La mancanza di senso dell'esistere e di motivazioni per vivere - l’assurdo, appunto - non è tuttavia nella natura dell'uomo in quanto tale, ma nelle sovrastrutture sociali che egli crea per regolare il proprio esistere. La creazione di legami interpersonali tuttavia non è sempre facile e la ricerca del legame inter-umano continuamente sfugge.
Da queste riflessioni Rebecca Brodskis introduce una sua risposta positiva all’assurdità dell’esistenza umana, indicando nella danza una possibile via per ricercarne un senso. La danza espressionista a cui l’artista in particolare si ispira - più libera, naturale e meno governata dalle regole - diventa un modo per liberarsi dalle convezioni e dagli schemi sociali che opprimono la natura più intima dell’individuo. Nella danza i corpi si toccano e si intrecciano, favorendo così la comunicazione tra gli esseri umani.
Gli stranieri non sono più stranieri, l’ignoto diventa palpabile, dando un senso alla vita e una direzione alla propria esistenza. Il legame umano, dunque, si rivela nella consapevolezza dell'assurdo e nel tentativo costante di superarlo.
07
ottobre 2021
Rebecca Brodskis – La danse de l’absurde
Dal 07 ottobre al 13 novembre 2021
arte contemporanea
Location
Galleria Anna Marra
Roma, Via di S. Angelo in Pescheria, 32, (RM)
Roma, Via di S. Angelo in Pescheria, 32, (RM)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15.30 - 19.30
sabato ore 10.00 – 14.00
Sito web
Editore
Gangemi Editore
Autore
Curatore
Autore testo critico