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Milano Art Week by Untitled Association, itinerario #2: tra gallerie, fondazioni e vetrine
Arte contemporanea
di redazione
In occasione dell’edizione 2021 della Milano Art Week, in concomitanza con l’uscita di una mappa che segnala eventi, inaugurazioni e progetti legati al mondo dell’arte e di una serie di approfondimenti legati alle realtà no profit e agli spazi emergenti della città di Milano con il progetto Hybrida, Untitled Association è lieta di lanciare un’edizione speciale di Milano Art to Date che fornisca a professionisti del settore, appassionati d’arte e non solo qualche spunto per un itinerario con le iniziative da non perdere.
Qui potete trovare le altre tappe.
Milano Art Week: il secondo itinerario di Untitled Association
Prima tappa di questo secondo circuito one day è la personale di Patrick Bayly dal titolo “Cave”, inaugurata lo scorso giugno presso la galleria C+N Canepaneri, visitabile fino al 20 settembre. Accompagnata da un testo critico di Lucia Longhi, la mostra si presenta come un racconto per immagini i cui protagonisti sono nature morte, figure umane e contesti domestici. Puntando sul rapporto tra percezione estetica e semiotica, Bayly invita a riflettere sull’effettiva unicità di interpretazione alla base dell’opera d’arte.
Per la seconda tappa, non può di certo mancare una visita alla Fondazione Adolfo Pini che dal 13 settembre ospita la personale di Elisabetta Benassi dal titolo “Lady and Gentlemen”. La mostra, curata da Gabi Scardi, sarà visitabile negli spazi della Fondazione fino al 17 dicembre. Il progetto site-specific ruota intorno alla figura del gallerista torinese Luciano Anselmino, che con la sua attività, tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, è stato un animatore dell’ambiente artistico tra le città di Roma e Milano: attraverso una serie di oggetti prelevati e materiali d’archivio, Benassi ricostruisce l’allure dello storico gallerista e il fervore artistico di cui si è fatto promotore.
A pochi passi dalla Fondazione Adolfo Pini, a partire dalle ore 10 e fino alle ore 20 di oggi, la Galleria Gracis apre i battenti presentando una selezione di opere firmate da uno dei fondatori del gruppo Forma 1, Piero Dorazio. “Oltre la Forma” raccoglie una selezione di venti lavori che l’artista ha realizzato nel trentennio dal 1955 al 1988: una testimonianza della sperimentalità e della sensibilità all’innovazione che hanno caratterizzato la sua ricerca, pur rimanendo ancorato ai referenti fondanti della sua pittura, tra i quali Balla, Malevic e Kandinskij. Un inno al colore, di cui l’artista ha esplorato le infinite possibilità espressive. Visitabile fino al 26 ottobre.
Al civico 4 di via Francesco Viganò, meritano una segnalazione le due personali allestite presso la Galleria Monica De Cardenas e visitabili fino al 25 settembre. La mostra dell’artista tedesca Barbara Probst, dal titolo “Fashion”, raccoglie opere fotografiche dedicate al mondo della moda, scatti che registrano un istante e una prospettiva differenti dello stesso soggetto permettendo all’artista di indagare temi come l’ambiguità dell’immagine fotografica, il controllo e l’autorialità. Nella Project Room, invece, sono allestiti i lavori della italo-svizzera Francesca Gabbiani, minuziosi collage di carte colorate in tecnica mista dedicati all’elemento acqua. Alcuni di questi, in cui soggetti femminili di diversa etnia praticano magistralmente il surf, mostrano la forza incalzante della natura e aprono riflessioni più profonde sui temi del gender e del razzismo; altri, invece, propongo una visione in cui la teatralità e la magia del fenomeno delle bioluminescenze agiscono sul piano sensoriale dell’osservatore.
Conclude il percorso l’iniziativa “co_atto un_fair #1”, inaugurata lo scorso 8 settembre presso la Stazione del Passante Ferroviario di Porta Garibaldi. Un festival in vetrina – che avrà cadenza annuale – organizzato dal project space milanese co_atto. La prima edizione, dal titolo “Ricominciare dal silenzio”, nasce dal desiderio di reagire ai silenzi dettati dalla pandemia per trovare nuovi modi di comunicare. A spazi indipendenti, studi e progetti di architettura e design viene così offerta la possibilità di raccontarsi integrandosi con un luogo non convenzionale come quello della stazione. Visitabile tutti i giorni, l’iniziativa si conclude il prossimo 22 ottobre.