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Paesaggi imprevisti di parole e colori: Igor Eškinja su una carrozza di Trenord
Arte contemporanea
BienNolo è sempre più fuori dai luoghi comuni dell’arte ma dentro il dinamismo di Milano e, quest’anno, sale anche in treno. Da oggi e fino al 10 ottobre, infatti, su una carrozza di Trenord troverete il progetto di Igor Eškinja (1975), dal titolo Paesaggi Imprevisti, sulle linee Como-Saronno-Milano-Asso e S1 Saronno-Milano-Lodi. Come scoprire l’opera? Basta salire sul primo convoglio-opera dove, tra le altre frasi scritte con le lettere di colore giallo brillante, troverete “Il paesaggio scorre, come frasi sentite da un finestrino”, un monito per intraprendere un viaggio nel viaggio sospeso tra dentro e fuori uno spazio chiuso e aperto insieme.
I curatori Carlo Vanoni e Matteo Bergamini, Gianni Romano e Rossana Ciocca (dell’Associazione ArtCityLab), coerenti con l’obiettivo di rendere più popolare l’arte contemporanea, concettualmente complessa ma non noiosa, con questa originale installazione itinerante contaminano anche i mezzi di trasporto urbano sulle linee che collegano Milano con i luoghi limitrofi, intrecciando vita e arte e viceversa. Igor Eškinja, artista croato che vive tra Fiume, Milano e Venezia ha elaborato una istallazione incentrata sulla frammentazione dello sguardo, sulla percezione interna ed esterna del paesaggio che scorre fuori dal finestrino.
Scrive l’artista in una frase incastonata nel finestrino: “Si parte da una stazione normale per sviluppare letture multiple e sovrapposte”; e l’enigma è tutto lì, in quel rettangolo di vetro che mette in relazione lo spazio interno con l’esterno, dove le parole evocano passaggi di paesaggi in movimento. Scombinano lo sguardo le sue espansioni di giallo che occupano tutto il vagone, tracimano oltre la cornice del finestrino come i riflessi della luce naturale per disegnare altre prospettive fluide, in costante oscillazione fra ciò che appare come bidimensionale e ciò che non lo è.
I suoi paesaggi mutano colore in base all’intensità della luce naturale filtrata dal vetro. Le finestre per Eškinja sono un mirino sulle variabili dello sguardo, analizzano le mutazioni luminose che descrivono paesaggi disequilibranti. A tal proposito scrive l’artista: “Punti di vista mobili costringono l’osservatore a rinegoziare la propria percezione del mondo”, e il viaggio nello sguardo è per il fruitore.
Il viaggio e i viaggiatori, il treno e le ferrovie, sono il tema centrale dell’Ottocento che ha sedotto gli Impressionisti di ieri e di oggi, affascinati dal paesaggio osservato dal finestrino come metafora concettuale. Il treno, icona della modernità, trasforma il paesaggio in uno spettacolo: è il paesaggio ad appartenere al treno e non viceversa e il viaggiatore diventa complice di un elemento visuale che frammenta la sua percezione.
Le frasi chiave di questo progetto riguardano un’esperienza individuale e anche collettiva, in cui la luce gioca una componente fondamentale. Nel lavoro di Eškinja è ricorrente l’enigma di come avviene il passaggio tra il vedere e l’esperire le cose. Con questa installazione, i segni, le parole e le lettere introdotti nel convoglio del treno, in uno spazio chiuso, invitano il fruitore ad andare oltre il limite del dato oggettivo per definire altre trattorie visuali. L’arte per BienNolo è un luogo comunitario, d’incontro e di condivisione di sguardi seppure tutti diversi e, nel convoglio, il viaggiatore diventa parte integrante della riflessione sul paesaggio e arriva a destinazione con almeno un pensiero cambiato. L’arte, così, implica possibilità di revisione del paesaggio, il frammento di un viaggio nell’immaginario.
Per scoprire i tragitti giornalieri del treno dei Paesaggi Imprevisti basta cliccare sul sito di Trenord oppure scorrere le info sui social network di BienNoLo.