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Marit Wolters / Andrea Pertoldeo – Minimi naturali
Metronom presenta Minimi naturali, una mostra bi-personale di Marit Wolters e Andrea Pertoldeo.
Comunicato stampa
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Minimi naturali
Andrea Pertoldeo
Marit Wolters
27 ottobre - 22 dicembre 2021
Metronom presenta Minimi naturali, una mostra bi-personale di Marit Wolters e Andrea Pertoldeo.
I Minimi naturali, con riferimento alla filosofia di Aristotele, sono ‘le più piccole parti in cui si può dividere una sostanza senza perderne il carattere essenziale’. Aristotele rifiuta il concetto di vuoto a favore di una continuità spazio-temporale che rende ogni oggetto che occupa un certo volume nello spazio in teoria infinitamente divisibile. I Minimi naturali sono ciò che ‘resta’ di questo processo di divisione che però mantiene le caratteristiche essenziali di una sostanza. Pertoldeo e Wolters mettono in atto, utilizzando diversi mezzi, la fotografia e la scultura, una ricerca di riduzione all’essenza e di continuità spazio-temporale.
Marit Wolters è una scultrice, il suo lavoro è un costante testare e sperimentare le possibilità di una materia. Le sue opere sono spesso ambientali, site-specific nel senso che dialogano con lo spazio in modo aperto e totale e, trascendendo i limiti dello spazio stesso, ne ampliano le possibilità, sia percettive che concettuali. Seamless è una serie di sculture ‘senza soluzione di continuità’. I segni, geometrici, simbolici, che traccia sono lievi e marcati allo stesso tempo. La solidità del materiale è ambigua e dalle sfumature minime, a attirare lo sguardo.
L’attenzione alla materia, ai materiali, è rigorosa e fondante ma al tempo stesso ricerca nuove possibilità e nuove funzioni: Wolters non può mai sapere in anticipo come un materiale reagirà rispetto a un certo processo e questo non solo riferendosi alla forma, ma è il processo dell’esperienza che rivela diverse e spesso sconosciute caratteristiche.
Andrea Pertoldeo compie un ‘viaggio minimo’ all’interno del perimetro circoscritto di un luogo conosciuto, un roseto. Pertoldeo è un fotografo che privilegia architettura e paesaggi, nella sua ricerca la rappresentazione e l’indagine sul paesaggio è portata avanti in parallelo a quella di confine. Il Roseto di Andrea Pertoldeo, fotografato in un tempo di attesa e di transizione, quello della fine dell’inverno, attraverso movimenti di avvicinamento e di distanza, ci offre essenza, struttura e variazione allo stesso tempo, condensati nel tempo fermo della fotografia.
Non sono i colori quanto la struttura di rami e appendici, spogliati di materia sostanziale ma accessoria – foglie, fiori – ma riconoscibili nei tratti essenziali. Una presenza che si gioca tra gli interstizi di architettura e paesaggio e che conferisce, attraverso il dettaglio, una monumentalità compiuta.
Il limite, il confine, qui non è delle possibilità espressive o della riduzione alla bidimensionalità, ma è quello che, con gesto consapevole e reclamato, Pertoldeo compie con la scelta del luogo e del proprio spostarsi e muoversi, senza soluzione di continuità, all’interno del luogo stesso.
La serie fotografica costituisce quell’elemento di continuità (nessuna cornice lo può limitare) tra spazio e tempo vicino a quello che Wolters ricerca negli esiti del suo lavoro Seamless.
I lavori dei due artisti, una ridotta e conclusa serie fotografica, Il Roseto, e Seamless, una serie di sculture in acrilico e polvere di marmo, offrono possibilità di un riconoscimento allusivo: la ripetizione di elementi del Roseto e la ripetizione delle linee di Seamless non si conclude in un rispecchiamento quanto nel tentativo di ‘far vedere’.
Ci si trova immersi, coinvolti e distrattamente persi in un perimetro, quello dello spazio espositivo, che grazie alle opere – esempio elettivo di ‘minimo naturale’ – indirizza lo sguardo senza però costringe o limitare lo spazio della possibilità.
Andrea Pertoldeo (Udine, 1971) è un fotografo, docente di fotografia presso l’Università Iuav di Venezia, fondatore con Stefano Graziani del Master Iuav in Photography. Ha partecipato a numerose mostre e progetti di ricerca di fotografia sul paesaggio contemporaneo. Ha pubblicato progetti fotografici in diversi libri e riviste internazionali. Nel 2017 ha pubblicato Blue Dust, edizioni a+mbookstore, un libro sulla modificazione del paesaggio del deserto del Bahrain attraverso una specifica condizione umana. Ha curato la sezione fotografia di Artefiera 2018 diretta da Angela Vettese. Attualmente sta lavorando al progetto di ricerca Jobs. Nuove forme e spazi del lavoro nell’Emilia centrale, ideato da Linea di Confine e finanziato dal MiBACT.
Marit Wolters (Achim, Germania, 1985. Vive e lavora a Vienna) opera principalmente con la scultura e l'installazione focalizzando il suo intervento sul contesto fisico e architettonico del luogo in cui espone. La scultura, nello specifico, viene utilizzata strumento di indagine e replica capace di elevare il linguaggio del site-specific a conseguenze estreme e perturbanti. Negli ultimi anni è stata insignita di diversi premi tra cui i più recenti sono nel 2018 il Erste Bank Extra-Value Art Award e nel 2017 il Grant for Emerging Artist. Tra le mostre personali si citiano Everything That Is Solid Dissolves Into Air, Austrian Cultural Forum, New York, 2018; Stranger Being, Whitedwarf, Vienna, 2018; That's Somehow Greek To Me, Oktogon, Dresda, 2016. Tra le più recenti collettive si ricorda We Both Know Hearts Can Change, Redgate Gallery, Pechino, 2019; Homeland, Austrian Cultural Forum, Pechino, 2019; re.present!, Cancelleria Federale Austriaca, Vienna, 2019.
Scheda della mostra
Artisti: Andrea Pertoldeo, Marit Wolters
Titolo: Minimi naturali
Sede: Metronom, Via Carteria 10 / 41121 Modena
Date: 27 ottobre – 22 dicembre 2021
Orari: su appuntamento | Ingresso libero
Info: info@metronom.it / 059 239501 / www.metronom.it
Andrea Pertoldeo
Marit Wolters
27 ottobre - 22 dicembre 2021
Metronom presenta Minimi naturali, una mostra bi-personale di Marit Wolters e Andrea Pertoldeo.
I Minimi naturali, con riferimento alla filosofia di Aristotele, sono ‘le più piccole parti in cui si può dividere una sostanza senza perderne il carattere essenziale’. Aristotele rifiuta il concetto di vuoto a favore di una continuità spazio-temporale che rende ogni oggetto che occupa un certo volume nello spazio in teoria infinitamente divisibile. I Minimi naturali sono ciò che ‘resta’ di questo processo di divisione che però mantiene le caratteristiche essenziali di una sostanza. Pertoldeo e Wolters mettono in atto, utilizzando diversi mezzi, la fotografia e la scultura, una ricerca di riduzione all’essenza e di continuità spazio-temporale.
Marit Wolters è una scultrice, il suo lavoro è un costante testare e sperimentare le possibilità di una materia. Le sue opere sono spesso ambientali, site-specific nel senso che dialogano con lo spazio in modo aperto e totale e, trascendendo i limiti dello spazio stesso, ne ampliano le possibilità, sia percettive che concettuali. Seamless è una serie di sculture ‘senza soluzione di continuità’. I segni, geometrici, simbolici, che traccia sono lievi e marcati allo stesso tempo. La solidità del materiale è ambigua e dalle sfumature minime, a attirare lo sguardo.
L’attenzione alla materia, ai materiali, è rigorosa e fondante ma al tempo stesso ricerca nuove possibilità e nuove funzioni: Wolters non può mai sapere in anticipo come un materiale reagirà rispetto a un certo processo e questo non solo riferendosi alla forma, ma è il processo dell’esperienza che rivela diverse e spesso sconosciute caratteristiche.
Andrea Pertoldeo compie un ‘viaggio minimo’ all’interno del perimetro circoscritto di un luogo conosciuto, un roseto. Pertoldeo è un fotografo che privilegia architettura e paesaggi, nella sua ricerca la rappresentazione e l’indagine sul paesaggio è portata avanti in parallelo a quella di confine. Il Roseto di Andrea Pertoldeo, fotografato in un tempo di attesa e di transizione, quello della fine dell’inverno, attraverso movimenti di avvicinamento e di distanza, ci offre essenza, struttura e variazione allo stesso tempo, condensati nel tempo fermo della fotografia.
Non sono i colori quanto la struttura di rami e appendici, spogliati di materia sostanziale ma accessoria – foglie, fiori – ma riconoscibili nei tratti essenziali. Una presenza che si gioca tra gli interstizi di architettura e paesaggio e che conferisce, attraverso il dettaglio, una monumentalità compiuta.
Il limite, il confine, qui non è delle possibilità espressive o della riduzione alla bidimensionalità, ma è quello che, con gesto consapevole e reclamato, Pertoldeo compie con la scelta del luogo e del proprio spostarsi e muoversi, senza soluzione di continuità, all’interno del luogo stesso.
La serie fotografica costituisce quell’elemento di continuità (nessuna cornice lo può limitare) tra spazio e tempo vicino a quello che Wolters ricerca negli esiti del suo lavoro Seamless.
I lavori dei due artisti, una ridotta e conclusa serie fotografica, Il Roseto, e Seamless, una serie di sculture in acrilico e polvere di marmo, offrono possibilità di un riconoscimento allusivo: la ripetizione di elementi del Roseto e la ripetizione delle linee di Seamless non si conclude in un rispecchiamento quanto nel tentativo di ‘far vedere’.
Ci si trova immersi, coinvolti e distrattamente persi in un perimetro, quello dello spazio espositivo, che grazie alle opere – esempio elettivo di ‘minimo naturale’ – indirizza lo sguardo senza però costringe o limitare lo spazio della possibilità.
Andrea Pertoldeo (Udine, 1971) è un fotografo, docente di fotografia presso l’Università Iuav di Venezia, fondatore con Stefano Graziani del Master Iuav in Photography. Ha partecipato a numerose mostre e progetti di ricerca di fotografia sul paesaggio contemporaneo. Ha pubblicato progetti fotografici in diversi libri e riviste internazionali. Nel 2017 ha pubblicato Blue Dust, edizioni a+mbookstore, un libro sulla modificazione del paesaggio del deserto del Bahrain attraverso una specifica condizione umana. Ha curato la sezione fotografia di Artefiera 2018 diretta da Angela Vettese. Attualmente sta lavorando al progetto di ricerca Jobs. Nuove forme e spazi del lavoro nell’Emilia centrale, ideato da Linea di Confine e finanziato dal MiBACT.
Marit Wolters (Achim, Germania, 1985. Vive e lavora a Vienna) opera principalmente con la scultura e l'installazione focalizzando il suo intervento sul contesto fisico e architettonico del luogo in cui espone. La scultura, nello specifico, viene utilizzata strumento di indagine e replica capace di elevare il linguaggio del site-specific a conseguenze estreme e perturbanti. Negli ultimi anni è stata insignita di diversi premi tra cui i più recenti sono nel 2018 il Erste Bank Extra-Value Art Award e nel 2017 il Grant for Emerging Artist. Tra le mostre personali si citiano Everything That Is Solid Dissolves Into Air, Austrian Cultural Forum, New York, 2018; Stranger Being, Whitedwarf, Vienna, 2018; That's Somehow Greek To Me, Oktogon, Dresda, 2016. Tra le più recenti collettive si ricorda We Both Know Hearts Can Change, Redgate Gallery, Pechino, 2019; Homeland, Austrian Cultural Forum, Pechino, 2019; re.present!, Cancelleria Federale Austriaca, Vienna, 2019.
Scheda della mostra
Artisti: Andrea Pertoldeo, Marit Wolters
Titolo: Minimi naturali
Sede: Metronom, Via Carteria 10 / 41121 Modena
Date: 27 ottobre – 22 dicembre 2021
Orari: su appuntamento | Ingresso libero
Info: info@metronom.it / 059 239501 / www.metronom.it
27
ottobre 2021
Marit Wolters / Andrea Pertoldeo – Minimi naturali
Dal 27 ottobre al 22 dicembre 2021
arte contemporanea
Location
METRONOM
Modena, Via Carteria, 10, (Modena)
Modena, Via Carteria, 10, (Modena)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì ore 9-18; su appuntamento
Vernissage
27 Ottobre 2021, dalle 17 alle 20
Sito web
Autore