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Il collettivo torinese The Bounty KillArt e la spagnola Ana Celdrán Beltrán sono i vincitori dell’ottava edizione del Premio COMEL Vanna Migliorin Arte Contemporanea, organizzata da Maria Gabriella Mazzola e Adriano Mazzola. Promosso da COMEL, azienda leader nella lavorazione di metalli di alluminio, il premio ha gli obiettivi di promuovere l’arte contemporanea e i rapporti interculturali tra i Paesi europei, di consolidare il legame tra arte e impresa e valorizzare l’alluminio e le sue possibilità espressive, estetiche, comunicative e costruttive.
Titolo di questa ottava edizione e della mostra dei 13 finalisti, scelti tra le più di 350 candidature, in esposizione allo Spazio COMEL di Latina, infatti, è “Legami in Alluminio”, a sottolineare la capacità dell’alluminio di combinarsi e collegarsi con altri elementi. Una propensione “chimica” che, in questi tempi così complicati per le relazioni tra le persone, assume una valenza poetica. «Questa edizione per via della pandemia e delle mille incertezze conseguenti è stata molto lunga e piena di imprevisti e difficoltà ma ne è valsa la pena perché non avremmo potuto riprendere le nostre attività culturali in modo migliore: con la vicinanza e il calore del pubblico e degli artisti che ci hanno regalato delle grandi emozioni», ha affermato Maria Gabriella Mazzola, manager della COMEL e organizzatrice del Premio insieme alla sua famiglia. Gli altri finalisti sono stati Mariangela Calabrese, Penelope Chiara Cocchi, Michele D’Agostino, Gennaro De Martino, Niko Kapa, Luciana Penna, Fabrizio Pedrali, Paolo Pompei, Rosella Restante, Mirella Saluzzo, Marcello Trabucco.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato, 23 ottobre, allo Spazio COMEL, alla presenza del pubblico, dei giurati e di molti tra gli artisti partecipanti. Giorgio Agnisola, presidente di giuria, affiancato dal giurato Vincenzo Lieto, ha letto il verbale del verdetto dell’ottava edizione del Premio COMEL, proclamando vincitore il collettivo torinese The Bounty Killart per l’opera Castaway con la seguente motivazione: «Con un utilizzo pieno ed esperto dell’alluminio, il collettivo recupera con una fine operazione concettuale la figura della celebre scultura “Galata morente”, interpretandola con un segno ed una prospettiva intensamente allusivi alla drammatica attualità, ma anche a tutti i naufragi del tempo e della storia».
Formatosi nel 2002, il collettivo The Bounty KillArt è composto da Gualtiero Jacopo Marchioretto, Rocco D’Emilio, Dionigi Biolatti e Marco Orazi. Padroneggiando varie tecniche, tra pittura, incisione, fotografia, grafica e scultura, ibridando vari materiali, dal gesso alla resina, dalla ceramica all’alluminio, il collettivo crea un ponte tra l’antico, il moderno e il contemporaneo, non senza uno sguardo ironico. Nel 2016,
hanno esposto le loro sculture dissacranti accanto alle storiche ceramiche di Palazzo Madama a Torino.
Assegnate anche quattro menzioni speciali all’artista bolognese Penelope Chiara Cocchi per l’opera We are all Made of stardus, a Fabrizio Pedrali, da Brescia, per l’opera Venere, alla ravennate Mirella Saluzzo per l’opera Relazioni e al pontino Marcello Trabucco in gara con l’opera Configurazione mutevole di segni antichi. Il Premio del Pubblico, espresso dai visitatori della mostra, è andato all’opera L’abbraccio dell’artista spagnola Ana Celdrán Beltrán, nata a La Unión, Murcia, nel 1978, con un passato nel restauro e attualmente a Venezia, che ha riscosso in maniera netta l’apprezzamento del pubblico. I vincitori del Premio della Giuria e del Premio del Pubblico torneranno allo Spazio COMEL per una loro personale nel corso del 2022.