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Collazine Numero Uno, il magazine per scoprire l’universo del collage
Fotografia
Cosa significa fare un collage? Si tratta unicamente di sovrapporre, incastrare e giustapporre? Quanti e quali artisti e collettivi contemporanei se ne occupano? Per rispondere a queste domande Alessandra Tescione – direttrice e co-fondatrice della piattaforma verbo visuale Rapso Studio di Bologna – ha ideato Collazine, il primo e interessantissimo magazine italiano che raccoglie le esperienze e i punti di vista di molti collagisti nazionali e internazionali allo scopo di far conoscere, e anche riconoscere, il valore e la storia di una tecnica artistica spesso troppo sottovalutata.
Nella storia dell’arte, il collage è conosciuto come tecnica d’avanguardia e, nonostante la sua importanza nello sviluppo di nuovi linguaggi espressivi, rimane per molti circoli una tecnica minore. Collazine si propone allora come mezzo per riunire una nuova community di artisti, amatori e curiosi attorno al tema del collage e stimolare discussioni su una pratica artistica fatta di sperimentazioni e contaminazioni.
Dopo un primo esordio sui social e il gol segnato nel febbraio 2021 con l’uscita a edizione limitata del Numero Zero, il progetto editoriale di Collazine riparte con una nuova pubblicazione dedicata interamente alla fotografia. Il Numero Uno – presentato lo scorso 11 dicembre a Bologna ma pre-ordinabile da fine ottobre – rivela tutta l’ecletticità dei collagisti contemporanei, riportando gli stimoli visivi di Vittoria Cafarella, Chrissa Markos e Anthoula Lelekidis, le scelte stilistiche di Susana Blasco e Kensuke Koike e la visione di chi, come nei progetti di Photo Trouvée Magazine e Polaroids Collage Club, crede fermamente nel potere connettivo di una fotografia e nella possibilità di nutrirsi della fantasia sovversiva e perturbante tipica dei dadaisti.
Un’editoriale per scoprire che l’apparente banalità del collage è in realtà frutto di una attenta ricerca e di un’immensa cura dei dettagli, che mettere insieme delle figure come commistione imperfetta e imprecisa di cose che ci sono, ci sono state o che non sono mai esistite, non è improvvisazione ma studio di senso. L’uscita di Collazine Numero Uno porta dunque con sè la volontà di andare oltre alla pura prassi di “selezione, prelievo e accostamento”, di sorprendere il grande pubblico e dare vita a trascrizioni, alterazioni e trasformazioni tanto evocative quanto pungenti, mettendo in evidenza – attraverso workshop ed eventi correlati – che una tecnica giocosa e provocatoria è in realtà espressione di una libertà che all’istinto associa l’intenzione progettuale.