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Il secondo capitolo di ‘At Work! Lavoro, Società, Comunità’ allo Spazio Berlendis, Venezia
Mostre
La mostra, possibile grazie ai prestiti e al sostegno delle gallerie rappresentanti gli artisti, Marignana Arte e PieroAtchugarry Gallery, dialoga con i principi del Festival della Pace 2021, quali il valore politico, quindi comunitario, dell’opera, il dialogo, la collaborazione, la resilienza e la condivisione dei diritti fondamentali dell’umanità e sarà visitabile fino al 5 febbraio.
“AT WORK! Lavoro, Società e Comunità”, nata da un’idea da Ilaria Bignotti, è un appello rivolto agli artisti non solo per invitarli a continuare ad intervenire nella società con opere capaci di scardinare il punto di vista comune, ma anche per chiedere, alla comunità sociale, di continuare a riconoscere e salvaguardare il lavoro dell’artista, strumento fondamentale di analisi e di visione del presente teso al futuro, nelle sue implicazioni sociali, culturali, umane e politiche, nel senso più ampio e profondo del termine. Il lavoro, inteso come atto di identificazione e responsabilizzazione dell’individuo e della collettività, motore di aggregazione e di scambio comunitario, e anche come medium di crescita e miglioramento sociale, è al centro dell’opera degli artisti in mostra: Serena Fineschi (Siena, 1973), Silvia Infranco (Belluno, 1982), Marco Maggi (Montevideo, Uruguay, 1957), Giulio Malinverni (Vercelli, 1994), Albano Morandi (Salò, 1958), Lorenzo Passi (Milano, 1985), Maurizio Pellegrin (Venezia, 1956), Túlio Pinto (Brasilia, 1974), Quayola (Roma, 1982), Dagoberto Rodriguez (Caibarién, Las Villas, Cuba, 1969), Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967), Yūken Teruya (Okinawa, 1973), Verónica Vázquez (Treinta y Tres, 1970).
Artisti di generazioni e provenienze diverse fanno dialogare le loro opere che sono risultato di processi creativi strettamente legati al luogo e alla manipolazione dei materiali che questo offre. Dalle opere di Giulio Malinverni, proveniente da una famiglia di restauratori e abilissimo pittore che con tecniche antiche lavora su materiali tradizionali, ripensando il lavoro dell’artista, dal concetto di bottega a quello di preparazione manuale dei materiali, a Verónica Vázquez, artista politica che con i suoi telai ferrosi e carichi di materia recupera la fatica del lavoro femminile della sua terra rimettendo in scena le lotte sociali e le dinamiche tra società e lavoro, passando per Arcangelo Sassolino, straordinario inventore di energie che si contrappesano in opere che sono equilibrismi di forze, fino alle sculture alchemiche di Túlio Pinto, gli artisti pongono l’attenzione su come l’arte non sia solo un atto estetico ma anche etico e dimostrazione di impegno verso il sociale, scelta di cura e di attenzione nei confronti della storia economica e culturale, industriale e tecnologica.