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Dal 29 gennaio al 17 aprile 2022 la Royal Academy di Londra, ospiterà un’importante retrospettiva sul lavoro di Francis Bacon (1909, Dublino – 1992, Madrid) che esplorerà «i dipinti viscerali dell’artista, in cui il confine tra umano e animale è costantemente sfocato, ricordandoci che i nostri istinti primordiali si trovano appena sotto la superficie».
Spaziando nei cinquant’anni di ricerca di Bacon, i capolavori esposti vanno da alcuni lavori giovanili fino ai suoi dipinti più tardi, fino a un trittico dedicato alla corrida che verrà presentato completo per la prima volta.
Questa mostra – ha anticipato l’istituzione – offrirà la possibilità di avvicinarsi a quella curda espressività di ansia e istinto, sia umani che animali, che oggi appaiono rilevante in modo quasi pungente come possibili vie di lettura del reale. Il percorso espositivo si concentrerà sul potente fascino esercitato dal mondo animali sulla ricerca di Bacon, tanto da lasciarne traccia nel suo approccio alla rappresentazione del corpo umano, inclusa la scelta di coglierlo nei momenti più estremi dell’esistenza, portando l’immagine sulla soglia dell’ambiguità tra umano e animale, sbilanciata verso l’elemento della bestialità nella sua accezione più selvaggia.
La mostra riserverà ampio spazio all’indagine dell’impatto che l’osservazione degli animali allo stato brado durante i viaggi in Sud Africa ha avuto sulla pittura di Bacon, il cui interesse verso l’universo animale si può rintracciare anche nella presenza massiccia, nel suo studio, di volumi sulla fauna selvatica e nel costante riferimento a fotografie di persone e animali in movimento scattate da Eadweard Muybridge del XIX secolo. Che si trattasse di scimpanzé, tori, cani o uccelli rapaci, – ha proseguito l’istituzione – Bacon sentiva di poter avvicinarsi alla comprensione della vera natura dell’umanità osservando il comportamento degli animali, non condizionato da sovrastrutture culturali.