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Il mondo dell’imprenditoria della moda e quello dell’arte si incontrano molto spesso, avviando, in certi casi, un circolo di collaborazioni virtuose. Questa volta, l’occasione di dialogo è un ampio progetto di restauro promosso da Hermès Italia: la prima tappa a Padova, dove è stato svelato l’affresco di Jacopo da Montagnana, uno dei maggiori interpreti dell’arte prerinascimentale veneta del quattrocento e attivissimo nel territorio patavino. Dopo Padova, i cui cicli affrescati sono stati inclusi nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, sarà la volta di Napoli, nel 2022, e di Roma, nel 2023, ma il progetto ha in programma interventi anche altre città.
«Questo progetto rafforza il senso di Padova come Urbs Picta non solo in relazione agli affreschi trecenteschi realizzati in interni, ma anche a quelli dipinti sulle facciate esterne degli edifici della città», ha commentato Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova. «Fa piacere vedere come il mondo imprenditoriale sensibile e attento abbia compreso che l’arte è un elemento ispiratore insostituibile della propria azione e come tale vada curata e sostenuta».
Il primo restauro promosso da Hermès, con la collaborazione di Fondaco Italia e dell’associazione culturale Spirito Nuovo, iniziato il 18 ottobre 2021 e svolto dalla ditta Lares, ha interessato una delle opere più rappresentative dei suggestivi cicli di affreschi che caratterizzano Padova, una Annunciazione della Vergine Maria con Arcangelo Gabriele, situata nel sottoportico di Palazzo Angeli, in piazza Prato della Valle, tornata finalmente visibile al pubblico in tutto il suo splendore.
Oltre al restauro, Hermès Italia ha promosso anche un laboratorio di “formazione alla bellezza”, curato dall’Accademia dell’Affresco e incentrato sulla complessità della tecnica pittorica e del restauro. Partendo dalla visita alla Cappella degli Scrovegni per lo studio dell’opera di Giotto, i partecipanti al laboratorio hanno visitato l’Orto Botanico di Padova alla scoperta dei fiori tintori utilizzati ancora oggi in campo artistico e nella tintura dei tessuti.
«Con il Grand Tour degli affreschi vogliamo stimolare la coscienza di essere parte di un’economia della bellezza», ha spiegato Francesca di Carrobio, amministratore delegato di Hermès Italia e Grecia. «Sentiamo l’esigenza di un’azione che punti a creare una nuova responsabilità sociale attiva e concreta da parte dei cittadini, e quindi dell’azienda. Vogliamo essere attori protagonisti di azioni mirate e altamente formative, che educhino a un’apertura verso il mondo, al tramandarsi di manualità e competenze», ha continuato Carrobio, che ha motivato anche la scelta di dedicare il progetto a una tecnica così specifica: «Abbiamo scelto l’affresco perché è molto vicino al tema dell’illustrazione, tanto caro a Hermès. I nostri carré in seta raccontano una storia e rappresentano la loro epoca, proprio come gli affreschi. Dalla sua nascita nel 1837 Hermès intende lasciare un’impronta positiva sul pianeta e condividere i propri successi con le comunità e i nei luoghi in cui opera, come artigiano di uno sviluppo sostenibile».