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Al MAXXI il Premio Artisti per Frescobaldi, con Gian Maria Tosatti
Arte contemporanea
Il 28 gennaio al MAXXI, nella sala Carlo Scarpa e con il saluto di Bartolomeo Pietromarchi, è stato presentato il Premio Artisti per Frescobaldi, già annunciato a CastelGiocondo dall’ideatrice e direttrice del premio Tiziana Frescobaldi e dal curatore Ludovico Pratesi. Giunto alla sua quinta edizione, il premio è stato assegnato a Gian Maria Tosatti con l’opera Cattività. A sceglierlo, la giuria composta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Ralph Rugoff, Direttore della Hayward Gallery di Londra, e Rina Carvajal, Direttrice e curatrice del Museum of Art and Design, Miami Dade College.
Il Premio Artisti per Frescobaldi
«Siamo davvero emozionati di aver decretato finalmente il vincitore di questa quinta edizione e svelato le opere degli artisti in gara, allestite nella tenuta di CastelGiocondo insieme alle altre 12 opere delle passate edizioni, qui le installazioni dialogano con gli spazi in maniera precisa e suggestiva», ha affermato Tiziana Frescobaldi, direttrice artistica e presidente della Compagnia de’ Frescobaldi. Infatti, il Premio Artisti per Frescobaldi, vinto da Gian Maria Tosatti in quest’ultima edizione, ha portato gli artisti nella Tenuta CastelGiocondo, a Montalcino, dando vita anche a una nuova collezione d’arte contemporanea.
Il progetto è nato nel 2012 per volontà dell’azienda Frescobaldi, da generazioni interessata sostenitrice e appassionata d’arte. Famiglia di mecenati, committenti e collezionisti fin dal Rinascimento, i Frescobaldi producono vino in Toscana da oltre 700 anni. Così, ricollegandosi all’antica vocazione familiare per il mecenatismo, che ha avvicinato artisti come Brunelleschi, Donatello e Artemisia Gentileschi, Tiziana Frescobaldi ha avuto l’idea di istituire questo premio. Ad affiancarla in questa iniziativa è Ludovico Pratesi, che ha pensato di invitare, per ogni edizione, tre artisti under 45 di differenti nazionalità, sempre con la presenza di un italiano. Chiamati a interpretare il Genius loci di questo luogo dove la passione per l’arte e quella per la produzione del vino si incontrano, di volta in volta gli artisti si sono relazionati col territorio, generando un confronto sempre nuovo, tramite linguaggi ogni volta diversi.
Tre artisti su CastelGiocondo
Andrew Dadson (White Rock, Canada, 1980), Erica Mahinay (Santa Fe, USA, 1986) e Gian Maria Tosatti (Roma, 1980), protagonisti dell’ultima edizione del Premio Frescobaldi, hanno proposto una riflessione sul rapporto tra uomo e natura. A partire dalla storia, dal territorio e dalla tradizione della Tenuta, i tre artisti hanno progettato le installazioni site-specific e i bozzetti delle etichette per l’edizione limitata di bottiglie di CastelGiocondo.
Andrew Dadson ha rivolto la sua attenzione alle piante officinali del posto, colorandole con tinte biodegradabili e stampandole in fotografie di grande formato. Nell’opera Ginestra (Cysisus scoparius) Violet e Rye-Grass (festuca perennis) Blue ha focalizzato un elemento naturale così presente tanto da essere a volte scondato, rendendolo protagonista. Invece, Erica Mahinay ha dipinto un’opera che ricorda lo stile divisionista e con la quale ha impresso su tela pensieri e sensazioni sulla natura, influenzata anche dalle teorie sull’agricoltura di Rudolf Steiner. Il titolo è Test Site (just think how we are constantly engaged with earthy heavens when we walk, how in fact everything we do with our limbs is connected with the Earth).
Gian Maria Tosatti: imprigionare il vento
Cattività è l’opera con cui Gian Maria Tosatti ha vinto il Premio Artisti per Frescobaldi, tra i motivi della selezione: «Il progetto incoraggia una riflessione ponderata sulle possibilità di collaborazione tra umanità e natura, come giocosamente suggerito dal vento prigioniero che muove dolcemente le tende dipinte in una stanza dove tutte le finestre sono chiuse». Riattivando l’energia di uno spazio tenuto chiuso da tempo, l’artista ha innescato una serie di associazioni complesse, ridando vita ai significati latenti dell’architettura domestica e dell’arredamento storico. Tra le pareti dipinte con motivi floreali tipici dell’Art Nouveau, Gian Maria Tosatti ha lavorato su due elementi caratterizzanti della collina di CastelGiocondo: il vento e il vino. Il primo imprigionato in due delle stanze di questo luogo unico, il secondo trasformato in forma solida e racchiuso in una cornice.
Qui, l’artista ha ripensato il concetto di crudeltà, su cui il drammaturgo Antonin Artaud ha plasmato il suo teatro all’inizio del Novecento. Una crudeltà che nel rapporto tra uomo e natura è propria dell’uno così come dell’altra, entrambi capaci di arrivare alla tragedia. Con un’operazione minimale e poetica, Cattività rivisita l’accordo tra natura e uomo, un accordo intuibile dal piccolo movimento delle tende mosse dal vento. «È nelle cose sottili che risiedono le differenze sostanziali».