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Lo studio di Roy Lichtenstein donato al Whitney Museum
Arte contemporanea
di redazione
Dedicata principalmente alla storia dell’arte contemporanea americana, la collezione del Whitney Museum of American Art di New York si arricchisce di un nuovo, prezioso e “ampio” tassello: lo studio di Roy Lichtenstein nel Greenwich Village di Manhattan. Ad annunciare la donazione, Dorothy Lichtenstein, vedova del grande artista, tra gli esponenti più conosciuti della Pop Art. L’enorme spazio di circa 850 metri quadrati diventerà la prima sede permanente dell’ISP – Independent Study Program del Whitney.
Fondato nel 1968, l’ISP ha una storia leggendaria nella formazione di artisti, curatori e storici dell’arte all’inizio della loro carriera, dall’artista concettuale Barbara Kruger alla fotografa LaToya Ruby Frazie. Lo stesso Lichtenstein ha insegnato per diversi seminari del programma. Eppure, fino a ora, l’ISP non ha avuto una sede dedicata, spostandosi tra vari di spazi in affitto.
Che la casa e lo studio di Roy Lichtenstein diventino sede dell’ISP del Whitney è appropriato per un artista che ha lavorato a stretto contatto con il museo per tutta la sua vita. Nel 1965, il suo lavoro fu esposto nella mostra annuale del Whitney, una delle più importanti organizzate dal museo, “A Decade of American Drawings, 1955-1965”. Nei decenni successivi, la Fondazione Lichtenstein ha inoltre donato al museo oltre 400 opere e ha collaborato con l’istituzione per creare la Roy Lichtenstein Study Collection.
Situato al 741/745 di Washington Street, prima di essere acquistato da Roy Lichtenstein nel 1987 era un negozio in cui si lavorava il metallo e l’artista lo usò come studio principale e come residenza dal 1988 fino alla morte, nel 1997. Il piano terra dell’edificio ospitava lo studio di Lichtenstein, con un soggiorno al secondo piano e un appartamento con una camera da letto al terzo piano. Dopo la scomparsa, Dorothy Lichtenstein ha continuato a occupare il piano dell’appartamento e la Roy Lichtenstein Foundation ha utilizzato il resto dell’edificio per organizzare i suoi archivi e produrre un catalogo ragionato, compito non facile per un artista che fu davvero prolifico, con più di 5mila dipinti, stampe, disegni, sculture, dipinti murali.
Nel 2013 l’edificio è stato ristrutturato da Caliper Studio, che ha prestato particolare attenzione a mantenere le caratteristiche distintive dello studio, tra le quali anche gli schizzi di vernice che macchiano il pavimento. Allo studio di architettura Johnston Marklee sono stati invece commissionati i nuovi lavori di riprogettazione degli spazi, in modo da adattarli al programma dell’ISP. Il primo e il secondo piano diventeranno spazi comuni per gli studenti mentre il terzo ospiterà artisti in visita e studiosi in residenza. ISP inizierà a utilizzare l’edificio dall’estate del 2023, in occasione del centenario di Lichtenstein, che nacque il 27 ottobre 1923.
[…] Immagine: via exibart […]