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Silvano Bruscella – Scarabocchio. Una ricerca iniziata (forse) nel 2019
Questa mostra esprime il percorso di questi ultimi tre anni, Silvano accompagna i visitatori nel suo viaggio, permette di comprendere il suo linguaggio, offre gli strumenti necessari per entrare nel suo mondo, che poi è il mondo di tutti noi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
2006. Ieri. La galleria Le Tele Tolte era stata inaugurata da pochi mesi, nata dalla visione mia e di Gian Piero Navarra di voler creare uno spazio diverso da quello che all’epoca il mondo commerciale dell’arte offriva. Silvano Bruscella mi scrisse una mail, diversa dalle solite, mi comunicò la sua necessità di trovare un luogo dove far riposare i suoi lavori, fino a quel momento chiusi in un cassetto. Ci incontrammo a Calcala, era luglio, c’erano i mondiali. Rimasi subito colpita dai suoi disegni, rigorosamente penna, china o matita, rigorosamente tratti neri, nessun colore. Racchiusi in un foglio A4 riconobbi le sue storie, i suoi viaggi, le sue emozioni. Ci siamo intesi subito, capiti, riconosciuti, rassicurati. Lui è tornato a Varedo, i suoi disegni hanno cominciato a “riposare” sulle pareti delle Tele Tolte, alla mercè di sguardi a lui sconosciuti, incuriositi o indifferenti, interessati o frettolosi. Forse questa esposizione, ma no solo, lo ha portato a quella che io ho identificato come la “crisi del colore”. Difficile da capire da chi non ha l’esigenza di esprimersi attraverso un mezzo che non sia la parola. Affrontare il colore è stato per Silvano un forte cambiamento, uno dei tanti che in seguito e fino ad oggi, si sono susseguiti, sempre accompagnati da un mettersi in discussione, dal fare un passo indietro per prendere fiato, per andare avanti.
2022. Oggi. La galleria non c’è più, la visione è rimasta, io ci sono, Silvano c’è. Più adulto, più consapevole, più sicuro, ma continuando a mettere in discussione la sua arte come allora.
Il senso di disagio che inizia a provare nel sentirsi troppo didascalico, troppo ripetitivo, trova, paradossalmente, la soluzione nella pandemia, e nei suoi ultimi lavori arriva la completa espressione, in cui, oltre a cambiare il supporto su cui si racconta, cambia anche, in parte, il linguaggio.
Questa mostra esprime il percorso di questi ultimi tre anni, Silvano accompagna i visitatori nel suo viaggio, permette di comprendere il suo linguaggio, offre gli strumenti necessari per entrare nel suo mondo, che poi è il mondo di tutti noi.
2022. Oggi. La galleria non c’è più, la visione è rimasta, io ci sono, Silvano c’è. Più adulto, più consapevole, più sicuro, ma continuando a mettere in discussione la sua arte come allora.
Il senso di disagio che inizia a provare nel sentirsi troppo didascalico, troppo ripetitivo, trova, paradossalmente, la soluzione nella pandemia, e nei suoi ultimi lavori arriva la completa espressione, in cui, oltre a cambiare il supporto su cui si racconta, cambia anche, in parte, il linguaggio.
Questa mostra esprime il percorso di questi ultimi tre anni, Silvano accompagna i visitatori nel suo viaggio, permette di comprendere il suo linguaggio, offre gli strumenti necessari per entrare nel suo mondo, che poi è il mondo di tutti noi.
06
marzo 2022
Silvano Bruscella – Scarabocchio. Una ricerca iniziata (forse) nel 2019
Dal 06 marzo al 18 aprile 2022
arte contemporanea
Location
PINACOTECA COMUNALE ANTONIO SAPONE DI GAETA
Gaeta, Via De Lieto, 2, (Latina)
Gaeta, Via De Lieto, 2, (Latina)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 17.00-20.00
sabato, domenica e festivi ore 11.00-13.00 e 17.00-20.00
Sito web
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