-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Deaccessioning, la tanto discussa vendita delle collezioni museali che ha animato l’America – e non solo. Nel corso della nostra inchiesta, nel 2021, lo chiedevamo direttamente ai direttori in giro per il mondo: come intendere questo fenomeno oltreoceano? Come un’opportunità, per ridare linfa ai musei e risanare i bilanci post-pandemia? O piuttosto come una minaccia, con il rischio di disperdere le amate collezioni? Ebbene – un anno e diverse peripezie dopo – eccoci a raccontare un nuovo caso: il Metropolitan Museum of Art di New York annuncia la vendita di Tête de femme (Fernande) di Pablo Picasso, un bronzo del 1909 che sarà battuto all’asta, da Christie’s, in primavera. La stima? Su richiesta, ma già si pronostica una cifra intorno ai $ 30 milioni.
«Per noi», dichiara Marc Porter, Presidente di Christie’s Americas, «è un vero privilegio collaborare con il Metropolitan Museum of Art per la vendita della scultura fondamentale di Tête de femme (Fernande) a beneficio di future acquisizioni per la collezione del Museo. Creato nel 1909, questo busto tridimensionale in bronzo, ispirato alla prima musa dell’artista, Fernande Olivier, è un raro esemplare che rappresenta un momento assolutamente cruciale nello sviluppo della pratica artistica di Picasso, del Cubismo e del canone storico artistico in generale».
Un’opera di eccezionale importanza, in effetti, considerando che i circa 20 calchi della Tête de femme (Fernande) di Picasso esistenti sono custoditi in istituzioni come il Musée National Picasso di Parigi, la National Gallery di Praga e l’Art Institute di Chicago – un’altra copia dello stesso lavoro, tra l’altro, appartiene proprio al Metropolitan Museum. Il soggetto: Fernande Olivier, il primo grande amore dell’artista. La resa: una forma tridimensionale che sintetizza su un’unica superficie le profonde esplorazioni di Picasso, ogni prospettiva della sua visione. «Sfruttando concetti immateriali di luce e spazio», spiegano gli esperti di Christie’s, «Picasso ha creato un’opera che è sia una rappresentazione figurativa di una testa di donna, sia, allo stesso tempo, una configurazione quasi astratta di forme che riflettono la luce con una costante evanescenza». In altre parole: la prima scultura cubista di Picasso – che si traduce, oggi, in una vendita milionaria.
Chissà se anche stavolta ne vedremo delle belle, come quando, nell’ottobre 2020, il Baltimore Museum ritirò dall’asta di Sotheby’s un dipinto di Brice Marden e un lavoro di Clyfford Still, a causa del polverone sorto intorno al caso (qui). Appuntamento a maggio, alla 20th Century Evening Sale di Christie’s New York.