16 marzo 2022

sketch: il ristorante d’artista, con le opere di Yinka Shonibare

di

Yinka Shonibare firma l’allestimento di sketch, ristorante londinese tra i più noti al mondo. L’interno celebra lo scambio tra cultura africana ed europea. Perché “l’appropriazione culturale può essere una strada a doppio senso”.

The Gallery, la galleria-brasserie di sketch riallestita da Yinka Shonibare e India Mahdavi (per cortesia sketch)
The Gallery, la galleria-brasserie di sketch riallestita da Yinka Shonibare e India Mahdavi (per cortesia sketch)

sketch è uno dei ristoranti più alla moda del mondo. Basta salire al secondo piano del suo edificio nel cuore di Mayfair, per entrare in The Gallery, la galleria-brasserie, perfetta per una merenda (rigorosamente british) o una cena, nonché uno dei luoghi più instagrammati di Londra. Iconico nella sua versione total pink, sketch cambia pelle, in occasione del suo ventesimo anniversario. Dice addio al rosa e si converte ai toni caldi del giallo e del rame, con le opere realizzate dall’artista Yinka Shonibare.

India Mahdavi, architetta già autrice della precedente versione pink del ristorante, si è cimentata in questo riallestimento, collaborando gomito a gomito con l’artista anglo-nigeriano. Mahdavi ha confessato che abbandonare l’iconico rosa degli ambienti è stato davvero complesso: il successo era troppo grande. «Il lavoro di Yinka è stato una vera ispirazione, che mi ha incoraggiato a lavorare alla nuova versione di The Gallery», in un omaggio alla cultura africana e alla sua eredità in Europa.

Gli interni di The Gallery nell'iconico arredamento total pink, ora radicalmente cambiato
Gli interni di The Gallery nell’iconico arredamento total pink, ora radicalmente cambiato

Modern Magic: l’installazione site-specific di Shonibare per sketch

Veduta di The Gallery, nel riallestimento di Yinka Shonibare e India Mahdavi
Veduta di The Gallery, nel riallestimento di Yinka Shonibare e India Mahdavi

Per sketch, Yinka Shonibare ha ideato Modern Magic, installazione con 4 maschere in legno dipinte a mano, e 10 trapunte ricamate e incorniciate, ispirate alle maschere africane della collezione di Pablo Picasso. «Dopo che Matisse ha mostrato a Picasso l’arte africana per la prima volta – spiega Shonihare – la storia dell’arte è cambiata per sempre. Picasso era interessato ad appropriarsi di elementi da altre culture, e così anch’io voglio prendere spunto dall’arte etnica europea. L’appropriazione culturale può essere una strada a doppio senso».

Yinka Shonibare, Modern Magic (Studies of African Art form Picasso), 2021 (per cortesia dell'artista e Stephen Friedman Gallery, Londra)
Yinka Shonibare, Modern Magic (Studies of African Art form Picasso), 2021 (per cortesia dell’artista e Stephen Friedman Gallery, Londra)

Shonibare è infatti ben noto per i suoi lavori che esplorano con ironia la dimensione ibrida delle identità culturali, in un’ottica post-coloniale. Spesso riveste le sue opere di batik, stoffe colorate con una tecnica indonesiana, successivamente adottata dagli olandesi. Questi ultimi rivendevano i tessuti nell’Africa occidentale, che ha poi rivendicato il batik come simbolo dell’identità locale, che non trascura i fatti coloniali. «La collaborazione con sketch mi ha dato l’opportunità di espandere il mio processo creativo, un modo differente per incontrare e sperimentare l’arte in un ambiente divertente e rilassante», prosegue l’artista. Modern Magic  è il luogo magico in cui lo scambio tra culture avviene con disinvoltura.

Yinka Shonibare, Modern Magic, 2021
Yinka Shonibare, Modern Magic, 2021

Per completare l’opera, la maestra del colore, India Mahdavi, ha dipinto le pareti di un caldo giallo sole, immergendo in una luce dorata i pezzi d’arredamento disegnati da artigiani africani e gli inserti tessili della designer senegalese Aissa Dione. Persino le luci da parete sono studiate per l’ambiente: Inès Bressand ha realizzato applique intrecciate, in collaborazione con tessitorз ghanesз. Per il soffitto, l’architetta ha adottato il color Manadrine au Lait, creato appositamente da lei.

Yinka Shonibare e India Mahdavi, The Gallery, 2022
Yinka Shonibare e India Mahdavi, The Gallery, 2022

sketch: tutto quello che c’è da sapere

sketch è il ristorante fondato nel 2002 dal ristoratore Mourad Mazouz e dallo chef stellato Pierre Gagnaire. Luogo di incontro sperimentale tra cibo, arte e musica, sorge in un edificio di interesse storico e culturale progettato nel Settecento. Precedentemente era la sede del Royal Institute of British Architects e successivamente dell’atelier londinese di Christian Dior. Nella sua nuova versione gastronomica, sketch si compone di più ambienti: il ristorante stellato, un bizzarro caffè e bar notturno, uno spazio per cocktail e pranzi all’aperto e, appunto, The Gallery, ora completamente ridisegnato dalla fortunata collaborazione tra Mahdavi e Shonibare.

Il lavoro di Shonibare segna un nuovo capitolo del rapporto di shetck con l’arte, che ha già esposto centinaia di opere e collaborato con i vincitori del Turner Prize David Shringley e Martin Creed. «Avevo molta paura di cambiare l’interno di The Gallery. Il rosa era ormai parte di sketch», racconta Mazouz. «Poi sono stato presentato a Yinka Shonibare e ho pensato “mio Dio, il maestro vuole lavorare con noi”! Era come se stessi sognando. Il suo lavoro è così potente, intelligente e mitico e sono così felice di condividerlo con chi visita sketch da tutto il mondo».

Della vecchia foggia del ristorante resta un modellino all’ingresso, realizzato da India Mahdavi, per rendere eterno l’indimenticabile design. In risposta a chi lamenta questa trasformazione radicale, shetck risponde su Instagram, citando Gabriel Garcìa Màrquez: non piangere perché è finito. Sorridi perché è successo.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da sketch (@sketchlondon)

Un omaggio a Shonibare anche nel menù di sketch

Il ristorante d’artista ha pensato davvero a tutto. Pierre Gagnaire, da dietro ai fornelli di sketch, ha ideato un piatto in omaggio a Shonibare: Yinka Rice, riso jollof, tipico dell’Africa settentrionale, profumato di zenzero e cumino, servito con pomodori piccanti e salsa di soia. C’è addirittura un cocktail a tema al bar, Yinka Zobo, con estratto a base di fiori di ibisco, legati all’infanzia dell’artista in Nigeria.

Presto debutteranno anche le nuove uniformi dello staff, per adeguarsi ai colori dell’ambiente rinnovato. Persino gli ordini saranno serviti nelle ceramiche e stoviglie disegnate da Shonibare. Insomma, non resta che scegliere con cosa accompagnare il tè dallo sfizioso menù.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui