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Un’iconica performance di Marina Abramovic all’asta per l’Ucraina
Arte contemporanea
di redazione
Marina Abramovic rimette in opera una delle sue performance più iconiche, The Artist is Present, a favore dell’Ucraina. Presentata per la prima volta nel 2010 al MoMA di New York, la performance prevede un prolungato e silenzioso scambio di sguardi tra l’artista e il fruitore ed è incentrata sull’aspettativa individuale e sulla percezione del tempo, oltre che sullo scambio empatico. Per poco meno di tre mesi, per otto ore al giorno, Abramovic ha incontrato lo sguardo di circa 1000 persone, molte delle quali si sono commosse fino alle lacrime. L’opera, diventata famosa in tutto il mondo anche per l’incontro inaspettato con Ulay, compagno storico di Abramovic, sarà ripresentata a marzo 2022, nella galleria Sean Kelly di New York, dove attualmente è in esposizione una retrospettiva sulla sua ricerca. E sulla piattaforma di Artsy è all’asta la possibilità di essere fotografati di fronte all’artista, proprio in occasione del reenactement di The Artist is Present.
La fotografia sarà scattata da Marco Anelli, autore delle immagini scattate in occasione della presentazione della performance nel 2010. I vincitori riceveranno una copia incorniciata della fotografia firmata sia da Abramović che da Anelli, oltre al libro del fotografo pubblicato nel 2021, “Portraits in the Presence of Marina Abramovic”.
L’asta durerà fino al 25 marzo e presenta due lotti: una foto con un solo soggetto e un’altra con due. Tutti i proventi della vendita andranno a supportare le operazioni rivolte all’Ucraina di Direct Relief, un’organizzazione umanitaria senza scopo di lucro che fornisce assistenza medica di emergenza e soccorso in caso di calamità negli Stati Uniti e a livello internazionale. «Siamo profondamente solidali con il popolo ucraino e siamo profondamente preoccupati per l’invasione di Putin e per l’indicibile sofferenza che ha scatenato sulla popolazione», ha dichiarato Sean Kelly.
La madrina dell’arte performativa, di origini serbe e diventata uno dei volti più noti anche al di là dell’arte contemporanea, è stata una delle prime personalità della cultura a esprimersi pubblicamente contro l’invasione dell’Ucraina (ne scrivevamo qui). Nell’ottobre 2021, l’artista ha presentato il monumento Crystal Wall of Crying presso il Babyn Yar Holocaust Memorial Center a Kiev, dove migliaia di ebrei furono uccisi dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. All’inizio di questo mese un missile ha colpito un’area nei pressi del sito, uccidendo cinque persone e danneggiando un edificio che il Babyn Center prevedeva di utilizzare per un nuovo museo. Il memoriale di Abramović non è stato danneggiato, ha confermato la galleria.