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Franco Fortunato – 1992: L’angelo dell’Europa. Trent’anni dall’unità europea
Le volontà poetiche appartengono alle schiere delle intelligenze che cercano di far voltare l’angelo della storia affinché distolga lo sguardo dalla catastrofe del passato.
Comunicato stampa
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Walter Benjamin descrive l’angelo della storia come un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa atterrito lo sguardo. Ha gli occhi sgranati, la bocca spalancata, le ali spiegate. L’angelo della storia ha il volto rivolto al passato. Lì dove dovrebbe apparire solo una catena di eventi, egli vede un’unica catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rivolta ai suoi piedi. L’angelo vorrebbe trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta soffia dal paradiso, e si è impigliata nelle sue ali, ed è così potente che gli non può chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, procedendo di schiena verso l’avvenire, mentre il cumulo delle macerie cresce davanti a lui fino al cielo.
Franco Fortunato nel riproporre e rivisitare, a distanza di trent’anni, i suoi 12 lavori dedicati ai 12 paesi membri della Comunità europea, che nel 1992 ne costituirono l’unità, espone 12 stendardi, che riconfigurano gli stemmi delle nazioni in senso poetico e fiabesco (commemorazione di artisti e poeti anziché statisti e burocrati), come se la rifondazione dell’Europa procedesse prima di tutto dall’arte. È come se venisse accettata l’immagine apocalittica di un angelo che è invisibilmente a capo di ogni istituzione, perché ogni istituzione possiede l’ambizione e il carisma di angelo custode della storia. Allora compito poetico dell’Europea è fare in modo che l’angelo della storia di Benjamin si volti verso il futuro e non venga così trascinato di schiena dal progresso. L’istituzione in senso poetico non è solo parte della storia ma contrasta la storia, la sua violenza, i suoi arbitri, le ingiustizie. L’arte, con i suoi stendardi, è un atto angelico che persuade a non produrre macerie. Dipingere le livree poetiche del 1992, per la ricorrenza dei trent’anni di storia dell’Unione europea, non è l’arte del monumento ma la funzione dell’immaginazione nella storia contro le rovine della storia. Le volontà poetiche appartengono alle schiere delle intelligenze che cercano di far voltare l’angelo della storia e di mostrargli un avvenire migliore. La pittura vuole ottenere una torsione dell’angelo della storia affinché distolga lo sguardo dalla catastrofe del passato.
Per Franco Fortunato la rappresentazione del passato è il compito materialistico della storia, l’immaginazione dell’avvenire è il fine fantastico dell’arte. Anche se gli anniversari misurano il tempo e sono misurati dal tempo, ogni volta che ricorrono sono occasioni di una coscienza del tempo attuale che definisce il presente come il momento più atteso e necessario, perciò senza nostalgia. (Gianni Garrera)
Franco Fortunato nel riproporre e rivisitare, a distanza di trent’anni, i suoi 12 lavori dedicati ai 12 paesi membri della Comunità europea, che nel 1992 ne costituirono l’unità, espone 12 stendardi, che riconfigurano gli stemmi delle nazioni in senso poetico e fiabesco (commemorazione di artisti e poeti anziché statisti e burocrati), come se la rifondazione dell’Europa procedesse prima di tutto dall’arte. È come se venisse accettata l’immagine apocalittica di un angelo che è invisibilmente a capo di ogni istituzione, perché ogni istituzione possiede l’ambizione e il carisma di angelo custode della storia. Allora compito poetico dell’Europea è fare in modo che l’angelo della storia di Benjamin si volti verso il futuro e non venga così trascinato di schiena dal progresso. L’istituzione in senso poetico non è solo parte della storia ma contrasta la storia, la sua violenza, i suoi arbitri, le ingiustizie. L’arte, con i suoi stendardi, è un atto angelico che persuade a non produrre macerie. Dipingere le livree poetiche del 1992, per la ricorrenza dei trent’anni di storia dell’Unione europea, non è l’arte del monumento ma la funzione dell’immaginazione nella storia contro le rovine della storia. Le volontà poetiche appartengono alle schiere delle intelligenze che cercano di far voltare l’angelo della storia e di mostrargli un avvenire migliore. La pittura vuole ottenere una torsione dell’angelo della storia affinché distolga lo sguardo dalla catastrofe del passato.
Per Franco Fortunato la rappresentazione del passato è il compito materialistico della storia, l’immaginazione dell’avvenire è il fine fantastico dell’arte. Anche se gli anniversari misurano il tempo e sono misurati dal tempo, ogni volta che ricorrono sono occasioni di una coscienza del tempo attuale che definisce il presente come il momento più atteso e necessario, perciò senza nostalgia. (Gianni Garrera)
28
aprile 2022
Franco Fortunato – 1992: L’angelo dell’Europa. Trent’anni dall’unità europea
Dal 28 aprile al 13 maggio 2022
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MARCO BESSO
Roma, Largo di Torre Argentina, 1, (Lazio)
Roma, Largo di Torre Argentina, 1, (Lazio)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 0re 10-13 e 15-19
Vernissage
28 Aprile 2022, 17.30
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione