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Giuseppe Ravizzotti – Narrazioni dell’oggi
L’artista ci presenta un racconto per immagini capaci di comunicazioni semplici, donne giovani e non, figure, profughi mossi in processione, madri, paesaggi di un tempo che diventa mito.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Andy Ceausu, Michell Campanale, Francesco Cutugno, Hisako Mori, Giuseppe Ravizzotti, Chiara Silva.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Restano centrali le immagini di un racconto che incendia il percorso artistico di Giuseppe Ravizzotti, immagini di limpida intelligenza, capaci di comunicazioni semplici e impiegate nella linea d’una ricerca energica, di mirate allegorie, tra elementi cromatici chiaroscurali e architetture di segno, tracciati lirici e articolazioni formali che individuano ogni struttura delle opere e ne movimentano i fermenti che circoscrivono il senso delle immagini. Donne giovani e non, figure, profughi mossi in processione, madri, paesaggi di un tempo che diventa mito. Ogni opera va letta con lo stesso esame sentimentale e biografico, evocativo e dolente, grazie all’inquietudine del segno e alla sua ripetibilità visionaria, estreme essenze emotive e circospezioni tematiche dentro cieli aperti e originali, ma anche di speranza. Potremmo senza dubbio dire che questo lungo e circoscritto racconto di Giuseppe Ravizzotti umanizza la materia, perché la fisionomia del mondo muove la suggestione di una figuralità che potrebbe dirsi profetica, la natura inventa se stessa a contatto con la qualità e l’estasi, e l’artista è sempre pronto a cogliere le istanze della luce che in ogni opera vi ha calato, e non solo, e soprattutto i presentimenti della “condizione umana”. Il gioco della luce anima e fa rifluire ossessivamente la visione della solitudine. La vaga trama del segno e i processi visivi che rimandano a Scanavino e accerchiano anche i canoni espressivi di Mathieu, esprimono una componente essenziale dell’ansia di vivere, la descrizione dell’esistenza. Il suo racconto è una storia civile e umana, carica di oggettiva amaritudine, intrisa di concezione memoriale, che recuperano altamente le esigenze della coscienza”.
Biografia dell'artista
Giuseppe Ravizzotti nasce a Vignale (No) nel 1960. Vive e lavora a Caltignaga – Novara. Inizia a dipingere nel 1982. Dopo una lunga pausa riprende la pittura nel 2006. Nel 2008 ha inizio il periodo pittorico che lo avvicina all’action painting di J. Pollock e all’interpretazione pittorica dell’espressionismo astratto di M. Rothko, De Kooning, Sam Francis, Motherwell, G. Richter, Corpora, E. Vedova, lasciando spazio alla spontaneità del rapporto dell’artista con l’opera ed al privilegiato ruolo dell’inconscio nel processo creativo. Ciò che vuole comunicare con i colori, i tratti, la materia e la combinazione tra essa sono le proprie emozioni, le gioie e le sofferenze che da “dentro” escono prendendo forma attraverso il dipinto, in modo unico ed appassionato, fulcro della sua creatività. Questa passione ed emozioni lo spingono a presentarsi al pubblico, per comunicare ed esprimere la propria anima, sperimentare che “anche le Forme Astratte devono assomigliare a Qualcosa”. Comincia ad esporre nel 2008. Nel 2011 sente il bisogno di proporre opere dal gesto figurativo più dichiarato perché comprende che certe sensazioni, questioni intime, messaggi e sofferenze hanno bisogno di essere “lette” ed “espresse” con “linguaggi differenti dall'astratto”, che certe vibrazioni devono essere codificate con “figure e forme conosciute”. Ecco il perché del figurativo “contaminato”, rigorosamente in Bianco e Nero, che non abbandona il dripping sempre presente “sotto alla figura” come “segno”, “graffio”, “taglio”, “anima”. E’ il bisogno di esplorare il corpo e di esprimere attraverso il linguaggio del corpo sensazioni forti, messaggi e provocazioni, respiri sospesi, quasi a dire in un reciproco ma comprensibile messaggio silenzioso, ecco, io sono così. Un filone pittorico, che accoglie echi che giungono dall'altra dimensione dell’universo interiore, quella da cui affiora una peculiare dimensione poetica. Parallelamente all’attività di pittore, dal 2011 si esibisce in Live Performances esplorando l’improvvisazione gestuale accompagnato da musica dal vivo, dando vita ad opere di grandi dimensioni composte da un insieme costituito tra i 200 ed i 400 tasselli ognuno di dimensioni 10x10cm, unici, autenticati, numerati e firmati di pugno. Gesto & Musica. Piccole opere che diventano ognuna “parte del tutto”. Ha tenuto collettive a Firenze, Milano, Roma, Spotorno, Fucecchio, Novara, Savigliano, Torino, Punta Ala, Moniga del Garda, Capri, Oleggio, ecc. Ha tenuto personali a Milano, Novara, Livorno, Rho, Bologna, Trieste Galliate, Spongano, e Firenze. Nell’aprile 2022 è l’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, ad invitarlo a tenere una mostra personale dal titolo “Narrazioni dell’oggi” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022. Presente su quotidiani, riviste e diverse trasmissioni televisive. I suoi lavori sono stati passati in Aste Ufficiali. Della sua pittura si sono interessati vari critici.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente di Giulio Carlo Argan. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, già Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendo una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc. ). Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti-Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Salento Arte - Città di Tricase nel 2008 (del quale è oggi Presidente di Giuria), il Premium International Florence Seven Stars per la docenza universitaria e il giornalismo nel 2017 (del quale è oggi Presidente di Giuria). Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Restano centrali le immagini di un racconto che incendia il percorso artistico di Giuseppe Ravizzotti, immagini di limpida intelligenza, capaci di comunicazioni semplici e impiegate nella linea d’una ricerca energica, di mirate allegorie, tra elementi cromatici chiaroscurali e architetture di segno, tracciati lirici e articolazioni formali che individuano ogni struttura delle opere e ne movimentano i fermenti che circoscrivono il senso delle immagini. Donne giovani e non, figure, profughi mossi in processione, madri, paesaggi di un tempo che diventa mito. Ogni opera va letta con lo stesso esame sentimentale e biografico, evocativo e dolente, grazie all’inquietudine del segno e alla sua ripetibilità visionaria, estreme essenze emotive e circospezioni tematiche dentro cieli aperti e originali, ma anche di speranza. Potremmo senza dubbio dire che questo lungo e circoscritto racconto di Giuseppe Ravizzotti umanizza la materia, perché la fisionomia del mondo muove la suggestione di una figuralità che potrebbe dirsi profetica, la natura inventa se stessa a contatto con la qualità e l’estasi, e l’artista è sempre pronto a cogliere le istanze della luce che in ogni opera vi ha calato, e non solo, e soprattutto i presentimenti della “condizione umana”. Il gioco della luce anima e fa rifluire ossessivamente la visione della solitudine. La vaga trama del segno e i processi visivi che rimandano a Scanavino e accerchiano anche i canoni espressivi di Mathieu, esprimono una componente essenziale dell’ansia di vivere, la descrizione dell’esistenza. Il suo racconto è una storia civile e umana, carica di oggettiva amaritudine, intrisa di concezione memoriale, che recuperano altamente le esigenze della coscienza”.
Biografia dell'artista
Giuseppe Ravizzotti nasce a Vignale (No) nel 1960. Vive e lavora a Caltignaga – Novara. Inizia a dipingere nel 1982. Dopo una lunga pausa riprende la pittura nel 2006. Nel 2008 ha inizio il periodo pittorico che lo avvicina all’action painting di J. Pollock e all’interpretazione pittorica dell’espressionismo astratto di M. Rothko, De Kooning, Sam Francis, Motherwell, G. Richter, Corpora, E. Vedova, lasciando spazio alla spontaneità del rapporto dell’artista con l’opera ed al privilegiato ruolo dell’inconscio nel processo creativo. Ciò che vuole comunicare con i colori, i tratti, la materia e la combinazione tra essa sono le proprie emozioni, le gioie e le sofferenze che da “dentro” escono prendendo forma attraverso il dipinto, in modo unico ed appassionato, fulcro della sua creatività. Questa passione ed emozioni lo spingono a presentarsi al pubblico, per comunicare ed esprimere la propria anima, sperimentare che “anche le Forme Astratte devono assomigliare a Qualcosa”. Comincia ad esporre nel 2008. Nel 2011 sente il bisogno di proporre opere dal gesto figurativo più dichiarato perché comprende che certe sensazioni, questioni intime, messaggi e sofferenze hanno bisogno di essere “lette” ed “espresse” con “linguaggi differenti dall'astratto”, che certe vibrazioni devono essere codificate con “figure e forme conosciute”. Ecco il perché del figurativo “contaminato”, rigorosamente in Bianco e Nero, che non abbandona il dripping sempre presente “sotto alla figura” come “segno”, “graffio”, “taglio”, “anima”. E’ il bisogno di esplorare il corpo e di esprimere attraverso il linguaggio del corpo sensazioni forti, messaggi e provocazioni, respiri sospesi, quasi a dire in un reciproco ma comprensibile messaggio silenzioso, ecco, io sono così. Un filone pittorico, che accoglie echi che giungono dall'altra dimensione dell’universo interiore, quella da cui affiora una peculiare dimensione poetica. Parallelamente all’attività di pittore, dal 2011 si esibisce in Live Performances esplorando l’improvvisazione gestuale accompagnato da musica dal vivo, dando vita ad opere di grandi dimensioni composte da un insieme costituito tra i 200 ed i 400 tasselli ognuno di dimensioni 10x10cm, unici, autenticati, numerati e firmati di pugno. Gesto & Musica. Piccole opere che diventano ognuna “parte del tutto”. Ha tenuto collettive a Firenze, Milano, Roma, Spotorno, Fucecchio, Novara, Savigliano, Torino, Punta Ala, Moniga del Garda, Capri, Oleggio, ecc. Ha tenuto personali a Milano, Novara, Livorno, Rho, Bologna, Trieste Galliate, Spongano, e Firenze. Nell’aprile 2022 è l’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, ad invitarlo a tenere una mostra personale dal titolo “Narrazioni dell’oggi” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia nel 2022. Presente su quotidiani, riviste e diverse trasmissioni televisive. I suoi lavori sono stati passati in Aste Ufficiali. Della sua pittura si sono interessati vari critici.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente di Giulio Carlo Argan. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, già Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendo una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc. ). Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti-Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Salento Arte - Città di Tricase nel 2008 (del quale è oggi Presidente di Giuria), il Premium International Florence Seven Stars per la docenza universitaria e il giornalismo nel 2017 (del quale è oggi Presidente di Giuria). Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
30
aprile 2022
Giuseppe Ravizzotti – Narrazioni dell’oggi
Dal 30 aprile al 18 novembre 2022
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
30 Aprile 2022, ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini