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Veronica Paretta – As hard as it gets
Galleria Macca è lieta di presentare As hard as it gets, terza mostra personale di Veronica Paretta (Cagliari, 1985), e i testi critici di Efisio Carbone, Direttore Artistico del Museo MACC di Calasetta, e di Alberto Marci, artista visivo. La mostra sarà visitabile dal 23 giugno al 16 settembre 2022
Comunicato stampa
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Galleria Macca è lieta di presentare As hard as it gets, terza mostra personale di Veronica Paretta (Cagliari, 1985), e i testi critici di Efisio Carbone, Direttore Artistico del Museo MACC di Calasetta, e di Alberto Marci, artista visivo. La mostra sarà visitabile dal 23 giugno al 16 settembre, ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 19 alle 21, o su appuntamento. Rigraziamo la Cantina Sa Defenza per il supporto. Nel rispetto delle disposizioni anti COVID-19 è consigliata la prenotazione a info@galleriamacca.com
AS HARD AS IT GETS
"Why Have There Been No Great Women Artists?"
Era il 1971 quando Linda Nochlin dava alla stampa questo articolo volutamente provocatorio per stimolare una critica radicale storico-sociologica che oggi trova negli approcci post-coloniali alla produzione culturale una forma corale di rilettura e recupero del “troppo perso”.
Solo nel 1980 con L’altra metà dell'Avanguardia Lea Vergine stabiliva l'effettivo valore storico artistico della ricerca al femminile; oggi i musei contengono al massimo il 20-25% di opere firmate da artiste, quasi tutte contemporanee, perché l'arte e la critica sono restate saldamente in mano a una classe borghese maschile bianca, misogina e occidentale.
Veronica Paretta è un’artista di grande talento: l’ho vista circoscrivere il suo spazio vitale sulla tela che coincideva col suo corpo, stretto, costretto tra l’essere e il dover essere; il corpo, l’unico spazio concesso, forse per questo le più grandi artiste contemporanee lo hanno usato.
Farsi spazio è un tema costante nella pittura lacerata e vorticosa di Veronica, gestuale e calibrata senza mai qualcosa di troppo.
Essere la migliore è fondamentale.
Zaza Calzia nei primi anni ‘60 veniva elogiata dal suo maestro che le diceva “dipingi come un uomo”, Rosanna Rossi qualche anno prima si firmava con le iniziali del nome per non influenzare il giudizio di pubblico e critica, mentre negli anni ‘80 il critico Vittorino Fiori le dava del pittore per farle un complimento. Stessa cosa negli anni ‘90 faceva Ennio Morricone dedicando un’intera partitura a “Eva Fischer pittore”.
Marina Abramović giusto qualche anno fa sosteneva che le artiste dovessero rinunciare a maternità e famiglia per un eccessivo dispendio di energie.
Andiamo avanti?
Le cose probabilmente stanno cambiando, ma lentamente e mai con la giusta efficacia. Il problema è culturale, sociale, politico, economico, oltremodo vasto e complicato molto più di quanto queste poche parole possano minimamente presentare.
Noi intanto ci godiamo le opere straordinarie di Veronica Paretta, tra le più promettenti, intelligenti, mature, coraggiose, tenaci artiste che vivono su quest’isola. Pittrice di razza, dalla ricerca costante, tiene il fuoco creativo sempre accesso… per quanto difficile possa essere.
[Efisio Carbone]
______
"È in noi che i paesaggi hanno paesaggio.
Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo...
La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori.
Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo."
[Fernando Pessoa]
I paesaggi che viviamo ci formano, il nostro essere dipende dai paesaggi che abbiamo attorno: in questi impariamo a camminare e a orientarci, ed è negli stessi che la natura e l’antropizzato convivono rivelando la cultura che li ha creati.
È anche vero però il contrario: noi pensiamo e mettiamo al mondo paesaggi attraverso le nostre esigenze e all’immaginazione, che ci consente muoverci da ciò che c’era a ciò che non c’è.
I paesaggi non entrano nelle categorie degli oggetti misurabili, non rientrano nelle categorie delle cose e degli scenari, questi non possono essere considerati solo fuori di noi. I paesaggi ci percorrono quando li percorriamo, si riflettono nella nostra esperienza mentre li osserviamo, ci attraversano scambiando e intrecciando continuamente dato materiale ed esperienza vissuta.
Veronica ci racconta paesaggi utopici, senza però raccontare l’irrealizzabile, dando una spinta allo stimolo visivo che ci fa sentire spaesati e che ci consente di vedere da lontano elementi e strutture vicine. I suoi paesaggi abbattono la ragione e sfuggono al concetto di non contraddizione, che non ammette il paesaggio come riflesso di una condizione morale, sentimentale, personale e partecipata.
Veronica disegna paesaggi/pitture di grandi dimensioni, che ogni tanto devi allontanarti ed avere il coraggio di vederle intere, visioni verticali e orizzontali che ti abbagliano come in un deserto, ma che se poi socchiudi gli occhi e metti a fuoco con attenzione ti danno accesso a un intero mondo fatto di oasi, che purtroppo è accessibile solo a chi lo può immaginare.
As hard as it gets.
[Alberto Marci]
BIO
Veronica Paretta (Cagliari, 1985; vive e lavora a Cagliari), nel 2011 si diploma in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, e al suo rientro in Sardegna espone la sua prima personale alla Galleria Capitol di Cagliari. Nello stesso anno partecipa alla 54a edizione della Biennale di Venezia, Padiglione Italia nella Sala Nervi di Torino. Nel 2013 e nel 2016 ottiene due residenze d'artista presso il laboratorio d'incisione di Casa Falconieri a Cagliari. Nel Febbraio 2017 la sua prima personale alla Galleria Macca di Cagliari. Tra il 2016 e il 2018 espone in diverse collettive in Sardegna, al Salone del Libro di Torino, e ArtMadrid; è docente di laboratorio nei corsi di incisione curati da Casa Falconieri. Ha esposto al Museo Nivola, e al Museo MACC di Calasetta. Nel 2019 la sua seconda personale alla Galleria Macca. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche, sia in Italia che all’estero.
#GalleriaMacca #AsHardAsItGets #VeronicaParetta
AS HARD AS IT GETS
"Why Have There Been No Great Women Artists?"
Era il 1971 quando Linda Nochlin dava alla stampa questo articolo volutamente provocatorio per stimolare una critica radicale storico-sociologica che oggi trova negli approcci post-coloniali alla produzione culturale una forma corale di rilettura e recupero del “troppo perso”.
Solo nel 1980 con L’altra metà dell'Avanguardia Lea Vergine stabiliva l'effettivo valore storico artistico della ricerca al femminile; oggi i musei contengono al massimo il 20-25% di opere firmate da artiste, quasi tutte contemporanee, perché l'arte e la critica sono restate saldamente in mano a una classe borghese maschile bianca, misogina e occidentale.
Veronica Paretta è un’artista di grande talento: l’ho vista circoscrivere il suo spazio vitale sulla tela che coincideva col suo corpo, stretto, costretto tra l’essere e il dover essere; il corpo, l’unico spazio concesso, forse per questo le più grandi artiste contemporanee lo hanno usato.
Farsi spazio è un tema costante nella pittura lacerata e vorticosa di Veronica, gestuale e calibrata senza mai qualcosa di troppo.
Essere la migliore è fondamentale.
Zaza Calzia nei primi anni ‘60 veniva elogiata dal suo maestro che le diceva “dipingi come un uomo”, Rosanna Rossi qualche anno prima si firmava con le iniziali del nome per non influenzare il giudizio di pubblico e critica, mentre negli anni ‘80 il critico Vittorino Fiori le dava del pittore per farle un complimento. Stessa cosa negli anni ‘90 faceva Ennio Morricone dedicando un’intera partitura a “Eva Fischer pittore”.
Marina Abramović giusto qualche anno fa sosteneva che le artiste dovessero rinunciare a maternità e famiglia per un eccessivo dispendio di energie.
Andiamo avanti?
Le cose probabilmente stanno cambiando, ma lentamente e mai con la giusta efficacia. Il problema è culturale, sociale, politico, economico, oltremodo vasto e complicato molto più di quanto queste poche parole possano minimamente presentare.
Noi intanto ci godiamo le opere straordinarie di Veronica Paretta, tra le più promettenti, intelligenti, mature, coraggiose, tenaci artiste che vivono su quest’isola. Pittrice di razza, dalla ricerca costante, tiene il fuoco creativo sempre accesso… per quanto difficile possa essere.
[Efisio Carbone]
______
"È in noi che i paesaggi hanno paesaggio.
Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo...
La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori.
Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo."
[Fernando Pessoa]
I paesaggi che viviamo ci formano, il nostro essere dipende dai paesaggi che abbiamo attorno: in questi impariamo a camminare e a orientarci, ed è negli stessi che la natura e l’antropizzato convivono rivelando la cultura che li ha creati.
È anche vero però il contrario: noi pensiamo e mettiamo al mondo paesaggi attraverso le nostre esigenze e all’immaginazione, che ci consente muoverci da ciò che c’era a ciò che non c’è.
I paesaggi non entrano nelle categorie degli oggetti misurabili, non rientrano nelle categorie delle cose e degli scenari, questi non possono essere considerati solo fuori di noi. I paesaggi ci percorrono quando li percorriamo, si riflettono nella nostra esperienza mentre li osserviamo, ci attraversano scambiando e intrecciando continuamente dato materiale ed esperienza vissuta.
Veronica ci racconta paesaggi utopici, senza però raccontare l’irrealizzabile, dando una spinta allo stimolo visivo che ci fa sentire spaesati e che ci consente di vedere da lontano elementi e strutture vicine. I suoi paesaggi abbattono la ragione e sfuggono al concetto di non contraddizione, che non ammette il paesaggio come riflesso di una condizione morale, sentimentale, personale e partecipata.
Veronica disegna paesaggi/pitture di grandi dimensioni, che ogni tanto devi allontanarti ed avere il coraggio di vederle intere, visioni verticali e orizzontali che ti abbagliano come in un deserto, ma che se poi socchiudi gli occhi e metti a fuoco con attenzione ti danno accesso a un intero mondo fatto di oasi, che purtroppo è accessibile solo a chi lo può immaginare.
As hard as it gets.
[Alberto Marci]
BIO
Veronica Paretta (Cagliari, 1985; vive e lavora a Cagliari), nel 2011 si diploma in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, e al suo rientro in Sardegna espone la sua prima personale alla Galleria Capitol di Cagliari. Nello stesso anno partecipa alla 54a edizione della Biennale di Venezia, Padiglione Italia nella Sala Nervi di Torino. Nel 2013 e nel 2016 ottiene due residenze d'artista presso il laboratorio d'incisione di Casa Falconieri a Cagliari. Nel Febbraio 2017 la sua prima personale alla Galleria Macca di Cagliari. Tra il 2016 e il 2018 espone in diverse collettive in Sardegna, al Salone del Libro di Torino, e ArtMadrid; è docente di laboratorio nei corsi di incisione curati da Casa Falconieri. Ha esposto al Museo Nivola, e al Museo MACC di Calasetta. Nel 2019 la sua seconda personale alla Galleria Macca. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche, sia in Italia che all’estero.
#GalleriaMacca #AsHardAsItGets #VeronicaParetta
23
giugno 2022
Veronica Paretta – As hard as it gets
Dal 23 giugno al 16 settembre 2022
arte contemporanea
personale
personale
Location
GALLERIA MACCA
Cagliari, Via Alberto Lamarmora, 136, (Cagliari)
Cagliari, Via Alberto Lamarmora, 136, (Cagliari)
Orario di apertura
martedì, giovedì e venerdì ore 19-21 o su appuntamento
Vernissage
23 Giugno 2022, ore 19-21
Sito web
Autore
Autore testo critico