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Il chiostro animato – Lo spazio è solo rumore
Apre al pubblico il 20 maggio 2022 a Roma, al Museo di Roma in Trastevere, la mostra in quattro atti intitolata Il chiostro animato – Lo spazio è solo rumore, che presenta gli interventi artistici di Michela de Mattei (20 maggio – 26 giugno 2022), Salò (1 luglio – 24 luglio 2022), Bea Bonafini (29 luglio – 4 settembre 2022) ed Emiliano Maggi (9 settembre – 25 settembre 2022).
L’esposizione, a cura di Beatrice Benella e coordinata da Carlo Pratis di Operativa Arte Contemporanea, è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura.
Comunicato stampa
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Michela de Mattei, il gruppo musicale Salò, Bea Bonafini ed Emiliano Maggi sono i quattro artisti protagonisti del progetto che prende vita nel cuore pulsante del Museo di Roma in Trastevere: il suo chiostro esterno, luogo che per l’occasione si anima grazie alle sonorizzazioni degli artisti. Da sempre particolarmente legati alla ricerca musicale e alla sperimentazione sonora, presenteranno singolarmente – e per un periodo di tempo dedicato – una traccia autoriale che sarà accompagnata, nelle sale interne del Museo, da un loro video e contenuto testuale. Se da un lato i tre diversi medium si fondono in un’entità più complessa e completa, dall’altro il nucleo narrativo dell’intera mostra si basa sull’impossibilità di conoscenza tramite lo smembramento delle entità costitutive.
Ad aprire la mostra con il primo atto è l’artista Michela de Mattei (Roma, 1984), la quale, mediante la reinterpretazione e l’uso del suono e dell’immagine in movimento, costruisce scenari immaginari e associazioni inusuali tra animali, ambienti, oggetti e persone, al fine di indagare le differenti modalità di controllo dell’uomo sulla natura. Per Il chiostro animato, de Mattei con la sua Sinfonia per orci – realizzata in collaborazione con Emanuele de Raymondi – culla lo spettatore negli abissi di un mondo onirico sommerso attraverso melodie sognanti che narrano di antiche memorie incantate.
Il secondo atto vede come protagonista il progetto musicale Salò (Roma, 2019) formato da Toni Cutrone, Stefano Di Trapani, Cosimo Damiano, Emiliano Maggi e Giacomo Mancini. Musica noise, scenari psichedelici, simbolismi mitologici, ritualità, costumi barocchi e iconografia rurale compongono l’immaginario del gruppo che scardina ogni regola dell’intrattenimento artistico contemporaneo. Recentemente presenti alla Biennale di Venezia, le loro installazioni sonore sono spesso delle messe in scena visionarie con riferimenti più o meno espliciti alla tradizione popolare e folkloristica romana. Stornelli e musica rock rievocano le voci di reietti ed eretici, narrando e musicando i racconti di coloro che, nel corso della storia, hanno rifiutato ogni tipo di struttura e sovrastruttura.
Il terzo atto è animato dalle opere di Bea Bonafini (Bonn, 1990), la cui ricerca artistica si concentra sulla sperimentazione attraverso tecniche eterogenee. Il suo lavoro è profondamente installativo e combina abilmente iconografia storica e tradizioni pittoriche moderne in una sensuale ed intima immediatezza. Nel lavoro sonoro che presenta per l’occasione, Bonafini condensa in un’unica traccia tre mesi di residenza a Roma: registrazioni, pensieri e suoni della sua permanenza nella capitale vengono collezionati e tradotti in un vero e proprio diario sonoro in cui l'artista, con la sua stessa voce, introduce l’ascoltatore a un cosmo frammentato di fluide metamorfosi. La traccia riempie lo spazio di un’atmosfera sospesa e galleggiante, in cui i confini tra umano e non umano si assottigliano, moltiplicandosi e collidendo inesorabilmente.
Infine, il quarto ed ultimo atto è dedicato a Emiliano Maggi (Roma, 1977). Maggi è abile nel raccontarsi impiegando una poliedrica produzione artistica che comprende la performance, la produzione di gioielli, il progetto musicale Estasy, lavori pittorici e infine la ceramica. La sua ricerca da sempre combina scenari psichedelici a simbolismo mitologico, ritualità e iconografia rurale fiabesca a ipnotiche ambientazioni da horror anni ‘70. Attraverso la sua indagine, Maggi intende abbattere ogni forma di barriera fisica prestabilita per poter abbracciare invece forme di conoscenza simbolica.
Con Il chiostro animato – lo spazio è solo rumore si intende ricreare una serie di esperienze audio immersive, delle vere e proprie pause d’ascolto, momenti estatici e meditativi in grado di far oscillare il visitatore fino ad uno stato di quiete trascendentale in grado di superare ogni forma di temporalità collettiva. La collisione dei quattro artisti coinvolti plasma il progetto armonizzando un coro di voci che danno forma a una mutevole entità fluida non comprimibile.
Ad aprire la mostra con il primo atto è l’artista Michela de Mattei (Roma, 1984), la quale, mediante la reinterpretazione e l’uso del suono e dell’immagine in movimento, costruisce scenari immaginari e associazioni inusuali tra animali, ambienti, oggetti e persone, al fine di indagare le differenti modalità di controllo dell’uomo sulla natura. Per Il chiostro animato, de Mattei con la sua Sinfonia per orci – realizzata in collaborazione con Emanuele de Raymondi – culla lo spettatore negli abissi di un mondo onirico sommerso attraverso melodie sognanti che narrano di antiche memorie incantate.
Il secondo atto vede come protagonista il progetto musicale Salò (Roma, 2019) formato da Toni Cutrone, Stefano Di Trapani, Cosimo Damiano, Emiliano Maggi e Giacomo Mancini. Musica noise, scenari psichedelici, simbolismi mitologici, ritualità, costumi barocchi e iconografia rurale compongono l’immaginario del gruppo che scardina ogni regola dell’intrattenimento artistico contemporaneo. Recentemente presenti alla Biennale di Venezia, le loro installazioni sonore sono spesso delle messe in scena visionarie con riferimenti più o meno espliciti alla tradizione popolare e folkloristica romana. Stornelli e musica rock rievocano le voci di reietti ed eretici, narrando e musicando i racconti di coloro che, nel corso della storia, hanno rifiutato ogni tipo di struttura e sovrastruttura.
Il terzo atto è animato dalle opere di Bea Bonafini (Bonn, 1990), la cui ricerca artistica si concentra sulla sperimentazione attraverso tecniche eterogenee. Il suo lavoro è profondamente installativo e combina abilmente iconografia storica e tradizioni pittoriche moderne in una sensuale ed intima immediatezza. Nel lavoro sonoro che presenta per l’occasione, Bonafini condensa in un’unica traccia tre mesi di residenza a Roma: registrazioni, pensieri e suoni della sua permanenza nella capitale vengono collezionati e tradotti in un vero e proprio diario sonoro in cui l'artista, con la sua stessa voce, introduce l’ascoltatore a un cosmo frammentato di fluide metamorfosi. La traccia riempie lo spazio di un’atmosfera sospesa e galleggiante, in cui i confini tra umano e non umano si assottigliano, moltiplicandosi e collidendo inesorabilmente.
Infine, il quarto ed ultimo atto è dedicato a Emiliano Maggi (Roma, 1977). Maggi è abile nel raccontarsi impiegando una poliedrica produzione artistica che comprende la performance, la produzione di gioielli, il progetto musicale Estasy, lavori pittorici e infine la ceramica. La sua ricerca da sempre combina scenari psichedelici a simbolismo mitologico, ritualità e iconografia rurale fiabesca a ipnotiche ambientazioni da horror anni ‘70. Attraverso la sua indagine, Maggi intende abbattere ogni forma di barriera fisica prestabilita per poter abbracciare invece forme di conoscenza simbolica.
Con Il chiostro animato – lo spazio è solo rumore si intende ricreare una serie di esperienze audio immersive, delle vere e proprie pause d’ascolto, momenti estatici e meditativi in grado di far oscillare il visitatore fino ad uno stato di quiete trascendentale in grado di superare ogni forma di temporalità collettiva. La collisione dei quattro artisti coinvolti plasma il progetto armonizzando un coro di voci che danno forma a una mutevole entità fluida non comprimibile.
20
maggio 2022
Il chiostro animato – Lo spazio è solo rumore
Dal 20 maggio al 25 settembre 2022
arte contemporanea
Location
MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE
Roma, Piazza Di Sant'egidio, 1B, (Roma)
Roma, Piazza Di Sant'egidio, 1B, (Roma)
Biglietti
Ingresso gratuito al museo per i possessori della “MIC Card”
Info: tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica ore 10.00 - 20.00; ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Sito web
www.museodiromaintrastevere.it