21 luglio 2022

Il sogno di CIRCO MEZZALUNA: i Fuera ci raccontano il loro nuovo album

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Contaminazioni e influenze, dall’etnica al cantautorato, alla ricerca di un’oasi: i Fuera ci raccontano Circo Mezzaluna, il loro ultimo album, elegante, sensuale e onirico

Un viaggio luminoso, misterico, spirituale, raccontato attraverso parole che evocano l’ignoto e l’ineffabile. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con i Fuera per scoprire il loro nuovo CIRCO MEZZALUNA, in cui il cantautorato si fonde all’elettronica e a influenze etniche e jazz, lasciando trapelare il calore delle loro origini partenopee. Rilasciato il 27 maggio e portato dal vivo subito dopo, l’album racconta storie simili a un sogno in divenire, che parte dalla creazione, la nascita di Mezzaluna e termina con la morte o la presunta tale, in Carolina.

Flessibili e combinabili come artisti in un circo, Mike, Jimmy e Diak regalano un sound denso ed elegante, sensuale e onirico, prodotto di un’evoluzione imprescindibile che ci restituisce una nuova sintesi dell’estetica musicale del gruppo.

 

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Tra Black Racism rilasciato nel 2017 e Circo Mezzaluna intercorrono cinque anni.  Vi sentite cambiati da allora? Se sì, lo è anche la vostra musica?

«Per noi sarebbe impossibile restare gli stessi per cinque anni, anche perché quando abbiamo finito il primo album ne avevamo poco più di venti. Abbiamo avuto modo di maturare e con noi anche la nostra musica».

Cosa c’è al centro della vostra ricerca artistica e musicale?
«La voglia di esprimerci sempre con autenticità, trovare un’oasi che ci appartenga».

Cosa vi ha ispirato maggiormente nel dar vita a questo nuovo disco?
«Le due ispirazioni principali sono state il mondo circense e questa sorta di divinità della creazione e della fertilità che abbiamo chiamato Mezzaluna. Per noi l’estetica musicale e l’immaginario sono fondamentali, il vero punto di partenza per un nuovo album. Durante il periodo di lavorazione ha sicuramente influito anche la musica che abbiamo ascoltato, un mix di scoperte più recenti come Polo & Pan, El Buho o Playboi Carti e di artisti che ascoltiamo da sempre come De André e Manu Chao. Uno dei nostri punti fissi è la contaminazione».

Se oggi poteste descrivervi con tre parole, quali scegliereste?
«Equilibrista, cavallo, ambiguità».

Fuera, cover album

Ospiti del Mi Ami Festival di Milano, a partire dal 28 maggio i Fuera hanno dato via a un tour che si arricchirà di settimana in settimana di nuove date, toccando così tutte le principali città italiane. In programma: il 6 agosto a Barbayanne a Trani, l’8 agosto al Light Blue Fest a Porto Empedocle, il 10 agosto alla Factory Area a Soverato, il 26 agosto al Balla Balla Festival ad Arenzano e, infine, il 4 e il 9 settembre al Rise Festival di Padova e all’Arci Tunnel di Reggio Emilia.

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