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In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 25 al 31 luglio.
DANZA
Notre-Dame de Paris a Caracalla
Altre due repliche, il 27 luglio e il 3 agosto, per la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma, di Notre-Dame de Paris, balletto in due atti dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, capolavoro di Roland Petit, che firma libretto e coreografia, e ripreso da Luigi Bonino. Negli scenografici spazi delle Terme di Caracalla Susanna Salvi sarà Esmeralda, ruolo con cui è stata nominata étoile del Teatro dell’Opera di Roma il 17 settembre 2021, e negli altri ruoli, per le ultime repliche, Michele Satriano (Quasimodo), di nuovo interprete del ruolo che gli è valso la nomina a primo ballerino della Fondazione Capitolina il 17 settembre 2021, Simone Agrò (Phoebus) e il primo ballerino Claudio Cocino (Frollo). Il Corpo di Ballo interpreta il popolo francese, un vero coprotagonista, un collante per i personaggi principali.
L’allestimento dell’Opéra National de Bordeaux e Opéra de Paris è quello della prima assoluta del 1965, con i costumi originali creati dal grande couturier Yves Saint Laurent e le scene sobrie ma monumentali di René Allio. Le luci sono di Jean-Michel Désiré, la musica di Maurice Jarre, su base registrata, è stata eseguita dall’Orchestra e dal Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretta dal maestro Kevin Rhodes.
Notre-Dame de Paris è stata la prima creazione di Petit per l’Opéra di Parigi, un successo indiscusso fin dal suo debutto. Petit ne è stato protagonista, primo interprete in assoluto del ruolo di Quasimodo. Nel 1965 sul palcoscenico del Palais Garnier ha espresso la deformità di questo personaggio attraverso la danza. Con lui il celebre campanaro gobbo della cattedrale di Notre-Dame si trasforma in un ragazzo tenero e introverso, complessato perché ha subito un infortunio. Lui e gli altri due protagonisti, Esmeralda e Frollo, sono persone rifiutate dalla società perché diverse: in questo tema risiede la geniale opera di modernizzazione del coreografo francese e la drammatica attualità di questo balletto.
«Racconta una bella e grande storia – diceva Petit del suo Notre-Dame de Paris –. Deliberatamente ne ho espunto l’aneddoto e la pantomima: mi auguro che svanisca il medioevo alla Viollet-le-Duc e che, per lo spettatore, resti soltanto la tensione tragica del capolavoro di Victor Hugo».
Umbria Danza Festival
Con la direzione artistica di Valentina Romito di Dance Gallery, e il claim Human Community, s’inaugura il 29 luglio l’unico festival in Umbria dedicato interamente alla danza e ai linguaggi contemporanei del corpo, che eredita l’esperienza della rassegna Corpi Uscenti realizzata dal 2012 all’interno del monumentale Complesso di Sant’Anna, a Perugia. 10 giorni di spettacoli, formazione e progetti legati al territorio in luoghi non teatrali di grande bellezza come il Complesso S. Anna, la Galleria Nazionale dell’Umbria e l’Orto Medievale di Perugia.
Madrina artistica la celebre coreografa Carolyn Carlson che, il 29 luglio, negli spazi della Galleria Nazionale dell’Umbria, regalerà un “Poetry Event” accompagnata dalla sua storica danzatrice Sara Orselli. Nell’ambito del festival, che unisce storiche compagnie e giovani autori e autrici, il debutto di Magnificat di Amina Amici/Zerogrammi, coproduzione del festival, la proiezione del film “Elegia delle Cose Perdute”, masterclass per danzatori, talk tra artisti ed operatori.
Il 30 Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi di Twain_Cpd presenteranno il secondo studio di “Sinopia” una rielaborazione coreografica attraverso la fisicità di due corpi, della cacciata dal Paradiso e il ritrovarsi catapultati in una nuova terra, in uno spazio ostile e profano. Seguono Vi.Sa. Dance Project col debutto di “(R)esistentia” dove l’atto di resistere, nella sua forma fisica e meccanica, ma anche storica e politica, viene utilizzato come paradigma dell’esistenza contemporanea di due giovani donne, amiche, sorelle che vivono lontane da casa.
Inoltre Lucrezia C. Gabrieli con “Stretching One’s Arm Again”, Spellbound Contemporary Ballet con “A better place if you were a man”, e il 31 “Dance concert” di ALDES con la regia di Roberto Castello, un concerto di danza durante il quale si vedranno le tre performer Giselda Ranieri, Elisabeth Schilling e Lorin Sookool agire da sole, interagire fra loro, con le luci e con un dj set minimale.
Riccardo Buscarini a “Visioni di danza”
Torna nella cornice del Cortile delle Armi del Castello Sforzesco di Milano, il consueto appuntamento con “Visioni in danza”, il 31 luglio, con una serata interamente dedicata alla danza contemporanea (promossa da Compagnia Lost Movement e dal Centro di Alta Formazione per la Danza ArteMente diretto da Nicolò Abbattista e Christian Consalvo). Una serata in 4 tempi con coreografie di Riccardo Buscarini, Giovanni Careccia, Nicolò Abbattista e Christian Consalvo, in cui i diversi coreografi coinvolti, assieme ai danzatori della Compagnia Lost Movement e del Centro di Alta Formazione per la Danza ArteMente, lavorano sul tema dell’identità, delle relazioni e del limite.
Fiore all’occhiello della serata sarà la prima rappresentazione di “Charade” di Riccardo Buscarini, performance creata nel febbraio 2020 per EDGE, la compagnia post-graduate di The Place (Londra). Gli altri titoli: “After All” di Giovanni Careccia, che affronta le sfumature del rapporto di coppia; il dittico di lavori a firma Abbattista e Consalvo, il solo Teseo e il lavoro collettivo Sehnsucht, coreografia sul desiderio e sul superamento del limite.
Ariella Vidach e Chiara Ameglio a Milano
L’estate cittadina milanese si anima di un nuovo progetto che, dal 23 luglio al 21 settembre, porta la performance dal vivo nelle periferie milanesi. “90/91: shall we dance?” è promosso da Fattoria Vittadini in partnership con Circuito CLAPS, ArteMente ASD, Ariella Vidach – Aiep e Cro.Me. – Cronaca e Memoria dello Spettacolo. Otto appuntamenti gratuiti lungo il perimetro della circonvallazione esterna di Milano.
Il 29 luglio (ore 18.00 Municipio 9 – Dergano / Parco Nicolò Savarino) Chiara Ameglio presenta “Lingua”, una performance che genera una relazione con lo spettatore attraverso un corpo che diventa territorio da esplorare con lo sguardo. Un rituale di trasmissione che invita a trascrivere sul corpo della performer le proprie tracce. Il segno, l’immobilità, il respiro si fanno elementi di un incontro collettivo in cui ricordarci, dopo i limiti imposti dalla pandemia, che una relazione e un contatto sono ancora possibili anche solo nel desiderare di toccarsi.
Ariella Vidach – AiEP presenterà “Kinexa”, un lavoro che muove attorno al tema dell’artificialità e della riproducibilità, con particolare riferimento alla relazione corpo/clone. Sfida la tecnologia proponendo una visione di corpo digitale ‘abitato’ da un corpo vero, prestato per essere in ascolto, reattivo. Il progetto elabora i materiali coreografici dalla danza di un avatar, “animato” in tempo reale dalle performer inscena grazie all’uso di una Kinect, una telecamera “aumentata” che nella performance viene utilizzata come dispositivo interattivo per creare una relazione non con l’immagine ma con i dati prodotti, che verranno via via interpretati avviando una nuova traiettoria di senso.
SHINE Pink Floyd Moon a Pisa
Il ballerino Raffaele Paganini è il nuovo protagonista di “SHINE Pink Floyd Moon” del coreografo Micha van Hoecke, sulle canzoni della leggendaria band inglese (eseguite dal vivo dai Pink Floyd Legend) e con la Compagnia Daniele Cipriani. La ripresa dello spettacolo, con Paganini nel ruolo di Syd Barrett, parte il 28 luglio, da Piazza dei Cavalieri Pisa, per la stagione Il Verdi d’estate del Teatro di Pisa. Nel corso della prossima stagione lo spettacolo toccherà varie città italiane. Paganini interpreta Syd Barrett, musicista dei Pink Floyd perdutosi nelle regioni sconosciute della “luna (intesa come malattia mentale) e a cui i compagni della band resero omaggio in alcune loro iconiche canzoni. Le stelle e la luna dei Pink Floyd tornano a risplendere in scena con le luci psichedeliche, i ballerini della Compagnia Daniele Cipriani (tra cui Mattia Tortora, alter ego giovane e guizzante di Syd/Paganini), e gli acclamati – nonché italianissimi – Pink Floyd Legend (direttore musicale Fabio Castaldi) con le loro tre potenti vocalist.
A coloro che gli chiedevano come descrivere SHINE Pink Floyd Moon, Micha van Hoecke rispondeva senza esitazione: “È un’opera rock”. Rimontata dalla sua assistente coreografa e moglie Miki Matsuse e da Stefania Di Cosmo, è il testamento spirituale del coreografo russo-belga, un lavoro intriso di speranza, rappresentata dalla tremolante fiammella che Syd/Paganini accende nell’oscurità. Lo spettacolo con un cast complessivo di una trentina di componenti, è prodotto da Daniele Cipriani Entertainment s.c. e Menti Associate di Gilda Petronelli.
Gauthier Dance a Bolzano
Per la chiusura di Bolzano Danza, arriva la Principal Guest Company del Festival, la Gauthier Dance//Dance Company Theaterhaus Stuttgart con la neonata Gauthier Juniors. Il 28 luglio presenta il pirotecnico e travolgente “Kamuyot” di Ohad Naharin, e “promise me” di Joke Laureyns e Kwint Manshoven con la compagnia belga LaGeste (kabinet k + les ballets C de la B) & hetPalais: un appello, un grido, un bisogno lanciato da un cast multigenerazionale tra danza e musica live, per portare in scena la voglia di reagire alla difficoltà dettate dalla pandemia.
Il 29 luglio due diversi spettacoli firmati dal gotha della coreografia mondiale: “The Seven Sins”, rilettura ad opera di sette diversi autori – Morau, Walz, Eyal, Barton, Cherkaoui, Shechter, Goecke – dei vizi capitali (spettacolo in scena anche alla Biennale Danza di Venezia il 26 luglio), e “Moves for future” con coreografie di Nacho Duato e dello stesso Gauthier. Lo stesso giorno Alessandro Sciarroni presenta in prima assoluta il suo “Op.22 No. 2”, originale versione della Morte del cigno per la danzatrice Marta Ciappina su “The Swan of Tuonela” di Jean Sibelius.
TEATRO
“Après les Troyennes” a Siracusa
Ultimo grande appuntamento della stagione della Fondazione INDA (coproduzione europea con il Teatro di Liegi e il Théâtre Varia di Bruxelles) al Teatro Greco di Siracusa, il 26 luglio, con la prima nazionale della creazione di teatrodanza del coreografo brasiliano Claudio Bernardo ispirata alle Troiane di Euripide e alla messa in scena che ne fece, nel 1988, il regista belga Thierry Salmon per le Orestiadi di Gibellina. “Apres les Troyennes”, spettacolo in italiano, francese e greco (con sopratitoli in inglesi), parla di memoria, esilio, della brutalità della guerra; ne parla attraverso varie forme d’arte: la danza, il teatro, il documentario, la musica, il cinema.
Si tratta di una creazione per dieci interpreti: cinque danzatori, tre attrici, una cantante lirica e un cameraman; in scena i personaggi principali sono Ecuba – interpretata da Maria Grazia Mandruzzato già nel ruolo della regina troiana nello spettacolo di Salmon del 1988 -, Andromaca, Elena e Cassandra. Del cast che mise in scena nel 1988 Le Troiane di Salmon, sono presenti in “Apres les Troyennes” anche Carmela Locantore e Cécilia Kankonda.
Massimo Popolizio e l’Eneide
Il Teatro di Roma diventa palcoscenico per l’Estate Romana, con una programmazione, iniziata il 24 luglio e fino al 2 novembre, di spettacoli e appuntamenti d’arte gratuiti, in un viaggio ideale che ricuce il centro alle periferie partendo dal Teatro India, il Teatro Argentina e riconnettersi ai quartieri del Teatro Biblioteca Quarticciolo e del Teatro Tor Bella Monaca fino ad approdare al Teatro del Lido di Ostia. Chiamati a raccontare la nostra contemporaneità, grandi narratori e testimoni del nostro tempo presente: Antonio Rezza, Gabriele Lavia, Massimo Popolizio, Lino Guanciale, Fabrizio Gifuni, Anna Bonaiuto e Valentina Cervi, Ascanio Celestini.
Il 26 luglio al Teatro India Gabriele Lavia si confronta con le pagine de “Le Favole di Oscar Wilde”, accompagnandoci nell’ascolto di storie fantastiche che alludono alle contraddizioni di una moralità che condiziona spesso la nostra vita. Il 27 luglio il teatro si illumina con la voce magnetica dalla sapienza espressiva di Massimo Popolizio con “La caduta Di Troia” dal Libro II dell’Eneide: le parole di Virgilio diventano un’operina in cui il grande interprete ricrea atmosfere animate su musiche di Stefano Saletti e Barbara Eramo, e con il musicista iraniano Pejman Tadayon che suona il kemence, il daf e il ney, antichi ed evocativi strumenti della tradizione persiana, tra melismi e scale di derivazione mediorientale.
CilentArt Fest
Ben nove i comuni coinvolti per la seconda edizione del festival cilentino, dal 22 al 31 luglio: Capaccio Paestum, Perito, Salento, Prignano, Gioi, Omignano, Moio della Civitella, Lustra e San Giovanni a Piro. Saranno le piazze e le strade di questi centri a ospitare, dall’alba al tramonto, gli eventi della manifestazione, nata da un’idea di Vittorio Stasi. Un progetto artistico inclusivo, diffuso e multidisciplinare che vuole “abitare” i luoghi e dialogare con la comunità con quasi trenta spettacoli e tre corsi di formazione gratuiti curati da Michele Mele, e affidati a tre eccellenze artistiche: Roberto Latini per la scrittura scenica, Arturo Cirillo per la recitazione e il gruppo UC Studio per le pratiche comunicative.
Tra gli spettacoli in programma per la danza: il coreografo e danzatore Marco D’Agostin in “First love”; Nyco Piscopo in “Sleeping beauty outdoor”; il coreografo Roberto Zappalà con “Studio sul fauno”, interprete Filippo Domini. Per il teatro, alcuni nomi come Peppe Servillo in “Il resto della settimana” dal testo di Maurizio De Giovanni; Sergio Rubini in “Restrutturazione”; Iaia Forte con “Interno familiare”; “Secret sacred”, drammaturgia regia e recitazione di Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi. E inoltre: Francesco Montanari, Ascanio Celestini, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Michele Marazzi e Rocco Nigro. Programma completo al sito cilentartfest.it.
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