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Valentina Lucarini Orejon – Memento Vivere
La nuova serie di opere della scultrice toscana e una performance site-specific: quattro sculture in bronzo patinate, due teschi e due femori, con interventi in ulteriori metalli, nonché delle installazioni con dei teschi in gesso bianco patinato, decorati con scorie e “bave” metalliche-
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Ponzetta di Pietrasanta, in provincia di Lucca, ospita la nuova personale “Memento Vivere” della scultrice toscana Valentina Lucarini Orejon.
L’artista, nella sua continua ricerca artistica sulla reliquia e sugli ex voto, presenta una nuova serie di opere: quattro sculture in bronzo patinate, due teschi e due femori, con delle sovrapposizioni ed interventi in ulteriori metalli, dall’ottone al bronzo bianco nonché delle installazioni con dei teschi in gesso bianco patinato, decorati con scorie e “bave” di bronzo e di ottone, così da voler ricreare una vera e propria Wunderkammer (“Stanza delle meraviglie”), un richiamo all’estetica molto in voga nel ‘700 e ‘800.
All’esposizione, in sede di vernissage il 20 agosto, sarà abbinata una performance site-specific dell’artista Valentina Lucarini Orejon, la quale seduta ad un tavolo antico, andrà ad intervenire con della grafite e del carboncino su una serie di teschi in gesso bianco, posizionati di fronte a lei; lo spettatore sarà chiamato a diventare parte integrante dell’azione sinergica di arte collettiva, operando nella stessa maniera, sedendosi di fronte all’artista.
I teschi decorati durante la performance rimarranno esposti all’interno della Galleria Ponzetta, come parte integrante del percorso espositivo.
Come la stessa artista dichiara nel testo abbinato all’esposizione: “Per lungo tempo l’uomo ha vissuto a stretto contatto con la morte. A partire dall’antichità, si pensava che il ritorno alla terra, dopo la vita, fosse un momento catartico, da accompagnarsi con dei rituali di sacrificio (dal latino sacrificium: rendere sacro), così da scongiurare il manto di oscurità e oblio che caratterizzano questo nostro comune destino.
Alcuni esempi ne sono le culture mesoamericane dei Maya e degli Aztechi, assimilate poi all’odierna cultura Messicana, oppure la cultura funeraria egizia o ancora quella a noi più vicina appartenente agli etruschi.
Nella società occidentale la morte appare come epurata, dissolta, occultata ma al tempo stesso mercificata a dovere sui social network, che mettono al primo posto parole e valori come progresso, efficienza e capitale, escludendo così i concetti di fragilità, debolezza e vecchiaia, poiché meno attraenti e funzionali. La morte diventa così un mero oggetto di consumo della nostra odierna collettività capitalizzata, ascrivibile alla cronaca nera, ai titoli ridondanti e alle guerre ideologiche.
Da questo occultamento della morte è probabile e possibile che a nascere, crescere e a stratificare sia una non vita; un non luogo sospeso, dove l’uomo non percepisce le pulsioni vitali e primarie e tende così a ripiegarsi su se stesso.
Il memento mori o vànitas, proviene dalla locuzione latina nata in seno alla civiltà dell’antica Roma, ed era atta a ricordare di tenere lo sguardo sul nostro presente, di godere della vita mettendo da parte la superbia, ed è proprio attraverso questo messaggio che l’uomo ritorna ad accorgersi della propria finitezza.
Per vivere pienamente, infatti, è necessario l’atto dell’accorgersi; questo termine rende infinitamente bene lo stupore e l’orrore tipici di un risveglio all’unisono di mente, cuore e anima, risveglio che ci rammenta che la condizione effimera dell’esistenza - apparentemente dovuta alla caducità della materia di cui siamo composti - non può niente contro la forza oscura e incorporea delle nostre anime.
Trasformare il memento mori in un atto di arte collettiva è l’intento di questa performance, atto che si compie attraverso la sinergia tra due individui la cui gestualità sincrona si risolve in una narrazione disegnata, fatta di segni che andranno a ricoprire un teschio umano, rappresentazione simbolica di una sorte comune.
Il disegno faccia a faccia, ripreso da un gioco che da piccola facevo con mia sorella, diventa il gesto rituale con cui riappropriarsi di una nuova narrazione della morte e di conseguenza della vita.”
Memento Vivere di Valentina Lucarini Orejon
Dal 20 agosto al 10 settembre 2022
Galleria Ponzetta
Via Padre Eugenio Barsanti, 41 Pietrasanta (Lucca)
Photo credits opere ed interni galleria: Francesco Ponzetta
Photo credits portrait Valentina Lucarina Orejon: Pietro Baroni
Brevi cenni biografici di Valentina Lucarini Orejon:
Valentina Lucarini Orejon, classe 1985, nasce a Pietrasanta da padre italiano e madre spagnola.
Figlia d'arte, nata in una famiglia di fonditori, cresce circondata dagli scultori e dagli artigiani più capaci.
Dopo il diploma all’Istituto Statale d'arte "Stagio Stagi" e la laurea conseguita presso "l'Accademia di Belle Arti di Carrara" - con una tesi sulle tecniche fusorie dei grandi monumenti a tema equestre - per arricchire il proprio bagaglio culturale, frequenta gli studi di alcuni tra i più importanti artisti del panorama contemporaneo. Allieva dello scultore Franco Franchi durante gli anni accademici, successivamente segue gli insegnamenti dell’artista e stimato amico Riccardo Bremer.
Nel suo atelier privato immerso nelle montagne versiliesi, come all'interno della fonderia di famiglia, dove è aiutata dall'ambiente propositivo e stimolante, approfondisce e accresce costantemente il suo bagaglio artistico e intellettuale, rimanendo fedele al proprio senso estetico e plastico.
Tra le sue commissioni, l’opera scultorea per la basilica Santa Maria la Antigua a Panama, e la realizzazione una serie di trofei sia per l'ambiente sportivo sia per quello della moda.
I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia, in Svizzera in Germania e negli USA.
Tra le sue ultime esposizioni nazionali ed internazionali:
2022 Museo d’arte Jung Mun-gyu Seoul Corea del Sud
2022 “Carve cast crack: ways of Sculpture” Museo d’Arte Moonshin 2 agosto-25 settembre Gyeongsangnam Corea del Sud
2021 "Unity in Diversity" collective art exhibition curated by Khawla Art and Culture, 28 september until 30 october, Dubai Opera, Dubai, EAU
2021 "Pitagora", 3° biennale internazionale Santa Severina - scultura, pittura, fotografia, poesia - a cura di Mohammad Sazesh, Crotone, Italia
2021 "La forma della memoria come concerto e compressione di forme" performance site-specific. Fonderia artistica Versiliese, Pietrasanta (LU);
2020 Exibart Prize 2020
2020 "Selvatico contro Covid-19" Collettiva in favore dell’ospedale “Umberto I” di Lugo di Romagna. Museo Civico Luigi Varoli, Cotignola. Dal 9 al 30 aprile 2020;
2020 “Voci di Donna”, a cura di Ludovica Piazzi per la community “Ihaveavoice”; convertita in mostra virtuale a causa dell’emergenza sanitaria, avrebbe dovuto tenersi presso la sala Montani della casa dei diritti di Milano, con il patrocinio del comune, all’interno del palinsesto i talenti delle Donne.
2020 Art’s Angels, a cura di MAUPAL - Mauro Pallotta - collettiva con asta contro la violenza insieme all’ Associazione Domna e Associazione Jeos, con il supporto di Fondazione Pangea Onlus, FSCIRE Fondazione per le scienze religiose, FAIRTRADE ITALIA, collettivo artistico Darehood;
2019/2020 “L’anima sacra delle cose”, mostra personale a cura di Raffaella Salato, Galleria Le Dame Art Gallery di Londra, Palazzo Naiadi, 12 dicembre 2019- 31 gennaio 2020, Roma
2019 “Frieze London week”, Melià White House, mostra collettiva a cura della galleria d’arte contemporanea Le Dame Art Gallery, Londra.
2019 "Cibart 2019” Mostra Internazionale di arte contemporanea, Seravezza (Lucca), Italia
2019 “Giorni d’arte”, fiera d’arte contemporanea, 25 aprile-1 maggio, Carrara, Massa-Carrara, Italia.
2019 “Modenantiquaria”, 9-17 febbraio, padiglione “Petra”, a cura dell’architetto Tiziano Lera, Modenafiere, Modena.
2019 Artrooms London, International Contemporary art fair for indipendent artists, 11-13 gennaio, Melià White House, Londra.
2018 “Le mani segrete-Forte dei Marmi”, a cura dell’associazione Artigianart, Società Mutuo Soccorso, Forte dei Marmi (Lucca), Italia.
2018 “Cibart" mostra internazionale di scultura- installazioni- arti performative, Seravezza, (Lucca), Italia.
2018 “Le mani segrete”, a cura dell’associazione Artigianart, Sala delle Grasce/ centro culturale Luigi Russo, Pietrasanta (Lucca).
2018 “Artrooms Fair Roma”, International Contemporary art fair for indipendent artists, Church Palace Hotel, Roma, Italia.
www.valentinalucariniorejon.com
L’artista, nella sua continua ricerca artistica sulla reliquia e sugli ex voto, presenta una nuova serie di opere: quattro sculture in bronzo patinate, due teschi e due femori, con delle sovrapposizioni ed interventi in ulteriori metalli, dall’ottone al bronzo bianco nonché delle installazioni con dei teschi in gesso bianco patinato, decorati con scorie e “bave” di bronzo e di ottone, così da voler ricreare una vera e propria Wunderkammer (“Stanza delle meraviglie”), un richiamo all’estetica molto in voga nel ‘700 e ‘800.
All’esposizione, in sede di vernissage il 20 agosto, sarà abbinata una performance site-specific dell’artista Valentina Lucarini Orejon, la quale seduta ad un tavolo antico, andrà ad intervenire con della grafite e del carboncino su una serie di teschi in gesso bianco, posizionati di fronte a lei; lo spettatore sarà chiamato a diventare parte integrante dell’azione sinergica di arte collettiva, operando nella stessa maniera, sedendosi di fronte all’artista.
I teschi decorati durante la performance rimarranno esposti all’interno della Galleria Ponzetta, come parte integrante del percorso espositivo.
Come la stessa artista dichiara nel testo abbinato all’esposizione: “Per lungo tempo l’uomo ha vissuto a stretto contatto con la morte. A partire dall’antichità, si pensava che il ritorno alla terra, dopo la vita, fosse un momento catartico, da accompagnarsi con dei rituali di sacrificio (dal latino sacrificium: rendere sacro), così da scongiurare il manto di oscurità e oblio che caratterizzano questo nostro comune destino.
Alcuni esempi ne sono le culture mesoamericane dei Maya e degli Aztechi, assimilate poi all’odierna cultura Messicana, oppure la cultura funeraria egizia o ancora quella a noi più vicina appartenente agli etruschi.
Nella società occidentale la morte appare come epurata, dissolta, occultata ma al tempo stesso mercificata a dovere sui social network, che mettono al primo posto parole e valori come progresso, efficienza e capitale, escludendo così i concetti di fragilità, debolezza e vecchiaia, poiché meno attraenti e funzionali. La morte diventa così un mero oggetto di consumo della nostra odierna collettività capitalizzata, ascrivibile alla cronaca nera, ai titoli ridondanti e alle guerre ideologiche.
Da questo occultamento della morte è probabile e possibile che a nascere, crescere e a stratificare sia una non vita; un non luogo sospeso, dove l’uomo non percepisce le pulsioni vitali e primarie e tende così a ripiegarsi su se stesso.
Il memento mori o vànitas, proviene dalla locuzione latina nata in seno alla civiltà dell’antica Roma, ed era atta a ricordare di tenere lo sguardo sul nostro presente, di godere della vita mettendo da parte la superbia, ed è proprio attraverso questo messaggio che l’uomo ritorna ad accorgersi della propria finitezza.
Per vivere pienamente, infatti, è necessario l’atto dell’accorgersi; questo termine rende infinitamente bene lo stupore e l’orrore tipici di un risveglio all’unisono di mente, cuore e anima, risveglio che ci rammenta che la condizione effimera dell’esistenza - apparentemente dovuta alla caducità della materia di cui siamo composti - non può niente contro la forza oscura e incorporea delle nostre anime.
Trasformare il memento mori in un atto di arte collettiva è l’intento di questa performance, atto che si compie attraverso la sinergia tra due individui la cui gestualità sincrona si risolve in una narrazione disegnata, fatta di segni che andranno a ricoprire un teschio umano, rappresentazione simbolica di una sorte comune.
Il disegno faccia a faccia, ripreso da un gioco che da piccola facevo con mia sorella, diventa il gesto rituale con cui riappropriarsi di una nuova narrazione della morte e di conseguenza della vita.”
Memento Vivere di Valentina Lucarini Orejon
Dal 20 agosto al 10 settembre 2022
Galleria Ponzetta
Via Padre Eugenio Barsanti, 41 Pietrasanta (Lucca)
Photo credits opere ed interni galleria: Francesco Ponzetta
Photo credits portrait Valentina Lucarina Orejon: Pietro Baroni
Brevi cenni biografici di Valentina Lucarini Orejon:
Valentina Lucarini Orejon, classe 1985, nasce a Pietrasanta da padre italiano e madre spagnola.
Figlia d'arte, nata in una famiglia di fonditori, cresce circondata dagli scultori e dagli artigiani più capaci.
Dopo il diploma all’Istituto Statale d'arte "Stagio Stagi" e la laurea conseguita presso "l'Accademia di Belle Arti di Carrara" - con una tesi sulle tecniche fusorie dei grandi monumenti a tema equestre - per arricchire il proprio bagaglio culturale, frequenta gli studi di alcuni tra i più importanti artisti del panorama contemporaneo. Allieva dello scultore Franco Franchi durante gli anni accademici, successivamente segue gli insegnamenti dell’artista e stimato amico Riccardo Bremer.
Nel suo atelier privato immerso nelle montagne versiliesi, come all'interno della fonderia di famiglia, dove è aiutata dall'ambiente propositivo e stimolante, approfondisce e accresce costantemente il suo bagaglio artistico e intellettuale, rimanendo fedele al proprio senso estetico e plastico.
Tra le sue commissioni, l’opera scultorea per la basilica Santa Maria la Antigua a Panama, e la realizzazione una serie di trofei sia per l'ambiente sportivo sia per quello della moda.
I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia, in Svizzera in Germania e negli USA.
Tra le sue ultime esposizioni nazionali ed internazionali:
2022 Museo d’arte Jung Mun-gyu Seoul Corea del Sud
2022 “Carve cast crack: ways of Sculpture” Museo d’Arte Moonshin 2 agosto-25 settembre Gyeongsangnam Corea del Sud
2021 "Unity in Diversity" collective art exhibition curated by Khawla Art and Culture, 28 september until 30 october, Dubai Opera, Dubai, EAU
2021 "Pitagora", 3° biennale internazionale Santa Severina - scultura, pittura, fotografia, poesia - a cura di Mohammad Sazesh, Crotone, Italia
2021 "La forma della memoria come concerto e compressione di forme" performance site-specific. Fonderia artistica Versiliese, Pietrasanta (LU);
2020 Exibart Prize 2020
2020 "Selvatico contro Covid-19" Collettiva in favore dell’ospedale “Umberto I” di Lugo di Romagna. Museo Civico Luigi Varoli, Cotignola. Dal 9 al 30 aprile 2020;
2020 “Voci di Donna”, a cura di Ludovica Piazzi per la community “Ihaveavoice”; convertita in mostra virtuale a causa dell’emergenza sanitaria, avrebbe dovuto tenersi presso la sala Montani della casa dei diritti di Milano, con il patrocinio del comune, all’interno del palinsesto i talenti delle Donne.
2020 Art’s Angels, a cura di MAUPAL - Mauro Pallotta - collettiva con asta contro la violenza insieme all’ Associazione Domna e Associazione Jeos, con il supporto di Fondazione Pangea Onlus, FSCIRE Fondazione per le scienze religiose, FAIRTRADE ITALIA, collettivo artistico Darehood;
2019/2020 “L’anima sacra delle cose”, mostra personale a cura di Raffaella Salato, Galleria Le Dame Art Gallery di Londra, Palazzo Naiadi, 12 dicembre 2019- 31 gennaio 2020, Roma
2019 “Frieze London week”, Melià White House, mostra collettiva a cura della galleria d’arte contemporanea Le Dame Art Gallery, Londra.
2019 "Cibart 2019” Mostra Internazionale di arte contemporanea, Seravezza (Lucca), Italia
2019 “Giorni d’arte”, fiera d’arte contemporanea, 25 aprile-1 maggio, Carrara, Massa-Carrara, Italia.
2019 “Modenantiquaria”, 9-17 febbraio, padiglione “Petra”, a cura dell’architetto Tiziano Lera, Modenafiere, Modena.
2019 Artrooms London, International Contemporary art fair for indipendent artists, 11-13 gennaio, Melià White House, Londra.
2018 “Le mani segrete-Forte dei Marmi”, a cura dell’associazione Artigianart, Società Mutuo Soccorso, Forte dei Marmi (Lucca), Italia.
2018 “Cibart" mostra internazionale di scultura- installazioni- arti performative, Seravezza, (Lucca), Italia.
2018 “Le mani segrete”, a cura dell’associazione Artigianart, Sala delle Grasce/ centro culturale Luigi Russo, Pietrasanta (Lucca).
2018 “Artrooms Fair Roma”, International Contemporary art fair for indipendent artists, Church Palace Hotel, Roma, Italia.
www.valentinalucariniorejon.com
20
agosto 2022
Valentina Lucarini Orejon – Memento Vivere
Dal 20 agosto al 10 settembre 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA PONZETTA
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 41, (Lucca)
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 41, (Lucca)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica 11-13 e 17-21
Vernissage
20 Agosto 2022, ore 19
Ufficio stampa
Stefania Vaghi
Autore