29 agosto 2022

exibart prize incontra Claudia Amadesi

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Gli elementi principali del mio lavoro sono il colore e la materia; il senso cromatico lo sento già molto interiormente, per cui nel corso degli anni ho sviluppato tecniche con vari materiali.

 

Qual è stato il tuo percorso artistico?

Il mio percorso artistico è iniziato fin da piccola, ma mi sono evoluta dopo essermi diplomata presso l’Istituto d’Arte perché ho avuto la fortuna di incontrare un gruppo artistico che ha stimolato la mia crescita e il confronto con altri artisti.

 

Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?

Gli elementi principali del mio lavoro sono il colore e la materia; il senso cromatico lo sento già molto interiormente, per cui nel corso degli anni ho sviluppato tecniche con vari materiali. Questo binomio a suscitato in me tanta passione per cui ho dedicato parecchio tempo alla ricerca verso una continua evoluzione. Sono partita dall’illustrazione e dal figurativo fino ad arrivare a destrutturare le forme verso l’astratto; è stata un’esigenza che è scaturita solo dalle mie emozioni.

 

In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento?

Recentemente mi sono ritrovata a riflettere perché l’arte stia tornando sempre di più ad essere “Arte per arte” sebbene pur di valore, le opere siano finalizzate solo alla vendita. Per me è un moto interiore perché in primis dipingo per me stessa: “Arte è per la Vita”, liberazione e istinto, passione e comunicazione, un punto fermo. Penso che la società possa essere un veicolo di diffusione coinvolgendo i bambini e i giovani attraverso l’espressione personale. Ho svolto due sessione di corsi di pittura presso una scuola elementare; abbiamo impastato il materiale, dipinto con le mani liberato la creatività e sono scaturite due mostre con le loro opere. Questo ha reso i bambini liberi dai vincoli tradizionali. Una spinta al cambiamento potrebbe partire in questo modo.

 

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Il futuro è già qui. Sono due anni che sperimento una nuova tecnica. Vorrei realizzare una mostra personale con gli ultimi lavori e il mio sogno è ancora, come da bambina, diventare una grande artista. Per guadagnarmi da vivere svolgo un lavoro molto affine, ne sono fiera e ho avuto molto successo, ma in fondo spero di incontrare sul mio percorso qualcuno che apprezzi la ricerca che ho svolto, magari che mi supporti per esporre in location di rilievo e intraprendere così un nuovo viaggio dall’astratto all’arte informale. Ora che sono cresciuta e ho trovato la mia strada, voglio esprimermi approfondendo tematiche che non ho mai affrontato.

 

In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?

Noi artisti potremmo essere agevolati disponendo di spazi gratuiti a livello comunale, provinciale o regionale magari dando la possibilità di esporre anche a quelli meno affermati, affinché tutti possano esprimere la propria personalità liberamente con la possibilità di crescita; si potrebbero scoprire nuovi talenti e comprendere meglio l’arte verso una nuova spinta al cambiamento.

 

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