07 settembre 2022

exibart prize incontra Fabian Albertini

di

Lavorare il ferro, il marmo, le pietre. Il pensiero, la percezione, la relazione tra Esseri Umani e Natura, la spiritualità, il Cosmo…

Fabian Albertini

 

Qual è stato il tuo percorso artistico?

Ho iniziato nel 1992 come assistente fotografa al Superstudio di Milano, dal 1995 ho iniziato a collaborare con varie testate di Moda Italiane e estere.
In concomitanza ho sviluppato progetti artistici, prima fotografici e con il passare degli anni ho sentito l’esigenza di spaziare e andare oltre alla fotografia. Ho iniziato dipingendo su fotografie, stampando le immagini su supporti diversi dalla carta, per poi inserire sculture, passare a installazioni, pittura astratta, digital art.
Ecco alcune delle sedi dove ho esposto:
Mia Photo Fair BEYOND PHOTOGRAPHY curata da Domenico de Chirico, Milano,Italy 2022;
FiumeFreddo Photofestival, Calabria, Italia; Ciao Tchau, Noaddress Gallery,Rio de Janeiro,Brasile, 2022; Art Site Fest, Palazzina Reale di caccia di Stupinigi, Torino, Italia 2021; Piú Nuovo, Palazzo dei Musei Civici, Reggio Emilia, Italia 2021;General Public los Angeles 2021; HBOmax Programma Ellen The Next Great Designers 2021; Galerie Palü, Zurigo, Switzerland 2020;
2020 PHOTAUMNALES 17°edizione, Controlled Lives, Le Quadrilatère-Beauvais,France; Seguindo uma Linha, Galerie Palü, Pontresina, Switzerland; FLUTUA EM DIÁLOGOS RESSONANTES curata da Paula Bohrer, Galeria Mamute, Porto Alegre, Brasile 2020; Beyond Seeing, Molin Corvo Project,Parigi,Francia; Proiezione Discovery Awards, Encontros da Imagem Festival, Braga, Portogallo 2019; Life-framer Vincitori sezione Colors By Richard Mosse; Finalista al street Photography awards Lens Culture 2019; PhotoLux Festival 2019, Lucca, Italia; Art site fest, Castello Reale di Govone, Italia; Linee, Nuvole Arte Contemporanea; Galleria Emilio Colombo, Parlamento Europeo di Strasburgo (Francia 2019) So Far, Landskrona Foto Festival (Svezia 2018), No Address Gallery Palazzo Tirelli (Reggio Emilia, 2018), Laguna Art Prize (Arsenale, Venezia 2018); Fake – Truth, Rotterdam Photo Festival (Olanda 2018); Get Lost, TAL Projects (Cascais, Portugal 2017); Discovery Awards, Encontros da Imagem Festival (Braga, Portogallo 2017); No Photo Paratissima (Torino 2017); Fotografia Europea (Reggio Emilia 2017); Biennale FOTORIO (Brasile 2015), 54° Biennale di Venezia Padiglione Italia (Venezia 2011); Museo CCJF (Rio de Janeiro, Brasile 2011); Teatro degli Arciboldi (Milano 2007), Teatro Towol, SI Dance Festival, Seoul (Corea del Sud 2007), Teatro Le Châtelet, (Parigi 2008), Galleria Mônica Filgueiras, San Paolo (Brasile 2006), Biennale di Fotografia Galleria Anita Schwartz, Rio de Janeiro (Brasile 2005), MAC – Museo d’arte contemporanea (Niteroi, Brasile 2005); Residenze: Lab Verde, (Amazzonia, Brasile 2018) Art Biennial (Londra, Regno Unito 2004).

 

Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?

Le materie, le testure, adoro stampare fotografie su supporti inusitati, questo dal lontano 2000, ancora in camera oscura. Lavorare il ferro, il marmo, le pietre. Il pensiero, la percezione, la relazione tra Esseri Umani e Natura, la spiritualità, il Cosmo…

 

In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento?

Noi Artisti, con la sensibilità aguzzata e il sesto/settimo senso, arriviamo sempre in anticipo sulle tendenze, sui cambiamenti.
Nel 2008 ho fatto il primo viaggio in Amazzonia, allo scopo di pubblicare un libro per sensibilizzare la società a rispetto dell’ambiente, mi batto da anni, sul tema e moltissimi altri artisti lo fanno.
Nel 2017 ho creato una serie Controlled Lives, indaga la trasformazione sociale, la mutazione irreversibile che l’intelligenza artificiale con la biometria facciale sta portando nelle nostre vite, un vero fenomeno di rivoluzione sociale, di trasformazione della nostra privacy e delle nostre abitudini.
Moltissimi artisti parlano al pubblico, alla società portando temi attualissimi e dedicando le loro vite alla ricerca, con una profondità che solo l’arte può fare e toccare le persone nel profondo, scuotendole dall’apatia.

 

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

A dicembre farò un solo show alla Galerie Molin Corvo a Parigi, ho in programma un viaggio in India a novembre, rientro in Brasile a gennaio, si vivo da 20 anni tra l’Italia e Rio de Janeiro, città che amo e che mi ha adottato. 
Sto lavorando ad una grande installazione sull’acqua, tema a me molto caro da anni. …. E molti altri progetti in cantiere.

 

In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?

Agevolare snellendo la burocrazia, diventando dei mecenate come esistevano in passato, dare a curatori e artisti molti spazi vuoti che esistono in Italia, un patrimonio immenso inutilizzato, per poter creare, dialogare. Organizzare residenze d’artista come luogo di scambio, crescita e svecchiare l’Italia.
Siamo un paese di molti talenti e non dobbiamo più vivere solo del passato, ma aiutare gli artisti contemporanei ad esprimersi, dove c’è cultura, c’è rinascita e questo paese ne ha un bisogno disperato, come i suoi abitanti.

 

 

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