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Ugur Gallenkus – Parallel Universes of War and Peace
Nelle opere di Ugur Gallenkus le immagini si fondono in un’’unicum’ che mette guerra, povertà, immigrazione, siccità a diretto confronto con il loro opposto, producendo una realtà nuova che riflette la schizofrenia del mondo contemporaneo.
Comunicato stampa
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Giovedì 15 settembre 2022 alle ore 18.00 verrà inaugurata alla Galleria La Nica di Roma, sita in via dei Banchi Nuovi 22, la mostra “Parallel Universes of War and Peace”, personale dell’artista turco Ugur Gallenkus con il quale la galleria collabora dal 2019.
Dopo una stagione estiva che ha visto l’artista protagonista della sua prima mostra pubblica italiana presso il CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo, istituzione che gli ha conferito altresì il primo “Premio Young”, Gallenkus ritorna nella Capitale con una personale che vedrà esposta una nutrita selezione di opere realizzate dall’inizio della sua attività artistica ad oggi.
Nelle opere di Ugur Gallenkus (Nigde, 1990), che sono dei veri e propri ossimori visivi, colpiscono due cose in particolare: la precisione grafica dei suoi collage digitali e l’immediatezza del messaggio che l’artista vuole mandare. Se quest’ultima è facile da cogliere guardando le sue opere, la prima può sembrare più banale di quello che realmente è. Il modus operandi dell’artista, infatti, richiede un lavoro che può durare giorni se non settimane, tanto nella fase di accostamento delle fotografie scelte quanto nella loro stessa selezione.
In senso critico-artistico, nella pratica dell’estrapolare ed accostare immagini ‘trovate’ Gallenkus non si discosta molto dal concetto di objet trouvé (o ready-made) portato avanti in principio dal Dadaismo europeo e poi dal New Dada americano, finanche dalla Pop Art, con obiettivi e risultati dissimili. E se del Dadaismo Gallenkus riflette la capacità di conferire ad un immagine/oggetto qualunque l’essenza di soggetto artistico, della Pop Art reitera altresì la volontà di estrarre l’oggetto/soggetto della propria arte direttamente dalla cultura visuale della società di massa. Come ben sottolinea Lucy Lippard, attivista e critica d'arte
statunitense, infatti, “L'arte pop guarda fuori, al mondo.” , e non c’è niente di più vero se si osservano le opere di Ugur Gallenkus.
L’artista da una parte utilizza soprattutto delle fotografie scattate da alcuni fotoreporter nelle zone critiche del mondo, dall’altra delle immagini tratte dal web. In pochi anni Gallenkus ha dato vita ad un suo linguaggio universalmente comprensibile, fatto dall’accostamento paritario di queste immagini che sono simili esteticamente ma non contenutisticamente: il risultato, così chiaro e diretto, diventa quindi ancor più paradossale.
Le tematiche affrontate da Ugur Gallenkus sono tutte legate all’attualità: guerra, povertà, immigrazione, siccità vengono messe a diretto confronto con il loro opposto, con immagini il più delle volte patinate e tratte dal mondo della pubblicità. Le due immagini, tuttavia, non sono semplicemente in contrasto tra loro, ma si fondono in un’unicum producendo una realtà nuova che riflette la schizofrenia del mondo contemporaneo.
L’obiettivo è quello di fare riflettere lo spettatore soprattutto sulle disparità esistenti tra realtà privilegiate e oppresse, nella volontà di urtare le coscienze per destarle da un torpore viziato e vizioso ed aprire pacificamente in esse una breccia.
“Parallel Universes of War and Peace”, personale dell’artista turco Ugur Gallenkus, a cura di Maria Vittoria Marchetta, sarà fruibile dal 15 settembre all’8 ottobre 2022.
Dopo una stagione estiva che ha visto l’artista protagonista della sua prima mostra pubblica italiana presso il CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo, istituzione che gli ha conferito altresì il primo “Premio Young”, Gallenkus ritorna nella Capitale con una personale che vedrà esposta una nutrita selezione di opere realizzate dall’inizio della sua attività artistica ad oggi.
Nelle opere di Ugur Gallenkus (Nigde, 1990), che sono dei veri e propri ossimori visivi, colpiscono due cose in particolare: la precisione grafica dei suoi collage digitali e l’immediatezza del messaggio che l’artista vuole mandare. Se quest’ultima è facile da cogliere guardando le sue opere, la prima può sembrare più banale di quello che realmente è. Il modus operandi dell’artista, infatti, richiede un lavoro che può durare giorni se non settimane, tanto nella fase di accostamento delle fotografie scelte quanto nella loro stessa selezione.
In senso critico-artistico, nella pratica dell’estrapolare ed accostare immagini ‘trovate’ Gallenkus non si discosta molto dal concetto di objet trouvé (o ready-made) portato avanti in principio dal Dadaismo europeo e poi dal New Dada americano, finanche dalla Pop Art, con obiettivi e risultati dissimili. E se del Dadaismo Gallenkus riflette la capacità di conferire ad un immagine/oggetto qualunque l’essenza di soggetto artistico, della Pop Art reitera altresì la volontà di estrarre l’oggetto/soggetto della propria arte direttamente dalla cultura visuale della società di massa. Come ben sottolinea Lucy Lippard, attivista e critica d'arte
statunitense, infatti, “L'arte pop guarda fuori, al mondo.” , e non c’è niente di più vero se si osservano le opere di Ugur Gallenkus.
L’artista da una parte utilizza soprattutto delle fotografie scattate da alcuni fotoreporter nelle zone critiche del mondo, dall’altra delle immagini tratte dal web. In pochi anni Gallenkus ha dato vita ad un suo linguaggio universalmente comprensibile, fatto dall’accostamento paritario di queste immagini che sono simili esteticamente ma non contenutisticamente: il risultato, così chiaro e diretto, diventa quindi ancor più paradossale.
Le tematiche affrontate da Ugur Gallenkus sono tutte legate all’attualità: guerra, povertà, immigrazione, siccità vengono messe a diretto confronto con il loro opposto, con immagini il più delle volte patinate e tratte dal mondo della pubblicità. Le due immagini, tuttavia, non sono semplicemente in contrasto tra loro, ma si fondono in un’unicum producendo una realtà nuova che riflette la schizofrenia del mondo contemporaneo.
L’obiettivo è quello di fare riflettere lo spettatore soprattutto sulle disparità esistenti tra realtà privilegiate e oppresse, nella volontà di urtare le coscienze per destarle da un torpore viziato e vizioso ed aprire pacificamente in esse una breccia.
“Parallel Universes of War and Peace”, personale dell’artista turco Ugur Gallenkus, a cura di Maria Vittoria Marchetta, sarà fruibile dal 15 settembre all’8 ottobre 2022.
15
settembre 2022
Ugur Gallenkus – Parallel Universes of War and Peace
Dal 15 settembre all'otto ottobre 2022
arte contemporanea
personale
personale
Location
GALLERIA LA NICA
Roma, Via dei Banchi Nuovi, 22, (RM)
Roma, Via dei Banchi Nuovi, 22, (RM)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 11.30 - 19.00
Vernissage
15 Settembre 2022, dalle ore 18.00
Sito web
Editore
GRAFICHE TURATO EDIZIONI
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico