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Damion Harris – Scenes From Inside A Fridge
Mostra personale fotografica di Damion Harris. Alcuni notissimi film prenderanno vita direttamente dal frigorifero dell’artista fotografo inglese classe 1977.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Damion Harris: un uomo - e il cinema - nel frigorifero
In un vecchio libro di Tahar Ben Jelloun, Giorno di silenzio a Tangeri, un padre e suo figlio litigano a
causa del frigorifero. Il padre non sopporta che a casa sua venga introdotta una simile innovazione,
e rivendica il diritto di conservare il cibo come è sempre stato abituato a fare. Chissà cosa avrebbe
detto, il personaggio del libro, davanti a uno scatto di Damion Harris, fotografo inglese classe 1977,
da vent’anni in Italia, a Roma da dieci. Qui, tra l’altro, non c’è un uomo che guarda, come in un
titolo moraviano, ma a guardare è proprio il frigo.
Harris ci porta, letteralmente, dentro uno spazio che siamo abituati a osservare solo dall’esterno, e
per poco tempo, lo stretto necessario. Già questo basterebbe a creare stupore. Harris, però, va
oltre: non si limita a posizionare l’obiettivo in fondo al frigorifero, ma trasforma i ripiani in veri e
propri set cinematografici, dettagliatissimi. Arancia Meccanica, Matrix, Indiana Jones, Mrs
Doubtfire, Psycho: una vera e propria galleria di film in frigorifero. Harris usa gli alimenti e li
combina creando atmosfere che si rivelano subito familiari, anche dal punto di vista cromatico, a
chi le vede. Macchinette del caffè, barattoli, arance, macarons, bottiglie. Ricostruzioni precise,
ironiche, argute, talvolta persino commoventi, da vero amante -oltre che da grande osservatoredel
cinema. Harris stesso è presente sulla scena, ogni volta nei panni di un personaggio del film di
cui ha costruito la miniatura, e da cui sembra essere uscito, ma a grandezza d’uomo – e sempre
con i costumi e il trucco giusti, si intende.
Un lavoro in piena autonomia e molto rigoroso, quello di Harris, che dopo aver stabilito la pellicola
da ricreare è solito darsi una settimana di tempo per raccogliere gli elementi necessari, prepararli e
finalizzare. Il tutto, con una cura e una passione che forse farebbe contenti anche i registi.
Come spesso accade, anche Harris ha cominciato un po’ per gioco, improvvisando sulle prime una
personale parodia dei “classici” selfie: a questi, rispondeva fotografandosi specchiato nel
frigorifero, magari con lo spazzolino in mano, o bevendo birra. Poco dopo, l’idea (ma potremmo
dire l’illuminazione) di creare all’interno delle provvisorie “Cinecittà frigorifere”. Installazioni
domestiche e provvisorie. La dimostrazione che i film, se vogliamo, possiamo rivederli ovunque.
Paolo Massari
Mostra fotografica
Damion Harris
"Scenes From Inside A Fridge"
Dal 16 al 30 Settembre 2022
Dalle 16.00 alle 19.30
Galleria Minima
Via del Pellegrino 18, 00186 Roma
In un vecchio libro di Tahar Ben Jelloun, Giorno di silenzio a Tangeri, un padre e suo figlio litigano a
causa del frigorifero. Il padre non sopporta che a casa sua venga introdotta una simile innovazione,
e rivendica il diritto di conservare il cibo come è sempre stato abituato a fare. Chissà cosa avrebbe
detto, il personaggio del libro, davanti a uno scatto di Damion Harris, fotografo inglese classe 1977,
da vent’anni in Italia, a Roma da dieci. Qui, tra l’altro, non c’è un uomo che guarda, come in un
titolo moraviano, ma a guardare è proprio il frigo.
Harris ci porta, letteralmente, dentro uno spazio che siamo abituati a osservare solo dall’esterno, e
per poco tempo, lo stretto necessario. Già questo basterebbe a creare stupore. Harris, però, va
oltre: non si limita a posizionare l’obiettivo in fondo al frigorifero, ma trasforma i ripiani in veri e
propri set cinematografici, dettagliatissimi. Arancia Meccanica, Matrix, Indiana Jones, Mrs
Doubtfire, Psycho: una vera e propria galleria di film in frigorifero. Harris usa gli alimenti e li
combina creando atmosfere che si rivelano subito familiari, anche dal punto di vista cromatico, a
chi le vede. Macchinette del caffè, barattoli, arance, macarons, bottiglie. Ricostruzioni precise,
ironiche, argute, talvolta persino commoventi, da vero amante -oltre che da grande osservatoredel
cinema. Harris stesso è presente sulla scena, ogni volta nei panni di un personaggio del film di
cui ha costruito la miniatura, e da cui sembra essere uscito, ma a grandezza d’uomo – e sempre
con i costumi e il trucco giusti, si intende.
Un lavoro in piena autonomia e molto rigoroso, quello di Harris, che dopo aver stabilito la pellicola
da ricreare è solito darsi una settimana di tempo per raccogliere gli elementi necessari, prepararli e
finalizzare. Il tutto, con una cura e una passione che forse farebbe contenti anche i registi.
Come spesso accade, anche Harris ha cominciato un po’ per gioco, improvvisando sulle prime una
personale parodia dei “classici” selfie: a questi, rispondeva fotografandosi specchiato nel
frigorifero, magari con lo spazzolino in mano, o bevendo birra. Poco dopo, l’idea (ma potremmo
dire l’illuminazione) di creare all’interno delle provvisorie “Cinecittà frigorifere”. Installazioni
domestiche e provvisorie. La dimostrazione che i film, se vogliamo, possiamo rivederli ovunque.
Paolo Massari
Mostra fotografica
Damion Harris
"Scenes From Inside A Fridge"
Dal 16 al 30 Settembre 2022
Dalle 16.00 alle 19.30
Galleria Minima
Via del Pellegrino 18, 00186 Roma
16
settembre 2022
Damion Harris – Scenes From Inside A Fridge
Dal 16 al 30 settembre 2022
arte contemporanea
fotografia
fotografia
Location
GALLERIA MINIMA CONTEMPORANEA
Roma, Via Del Pellegrino, 18, (Roma)
Roma, Via Del Pellegrino, 18, (Roma)
Orario di apertura
dal martedi alla domenica dalle ore 16.00 alle 19.30
Vernissage
16 Settembre 2022, 17.00
Sito web
Autore
Curatore