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Scenografie coloniali. FIAT 633NM di Eleonora Roaro
“Scenografie coloniali. FIAT 633NM di Eleonora Roaro” è la nuova mostra realizzata dal Museo Diffuso della Resistenza di Torino, mette in scena una riflessione sull’esperienza del colonialismo italiano in Africa Orientale, proponendo un percorso storiografico, antropologico, culturale e didattico.
Comunicato stampa
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Il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, all'interno del progetto integrato “il colonialismo e noi” con il contributo del Polo del ‘900 ospita negli spazi di Palazzo San Celso la mostra temporanea dal titolo “Scenografie coloniali. FIAT 633NM di Eleonora Roaro” in collaborazione con Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea de La Spezia, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti", Unione Culturale “Franco Antonicelli”, con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte Comitato Resistenza e Costituzione, con il patrocinio della Città di Torino. L'anteprima riservata alla stampa avrà luogo giovedì 29 settembre alle 11:30 invece l'inaugurazione ufficiale, aperta al pubblico, sarà alle ore 19:00 dello stesso giorno. La mostra resterà aperta al pubblico dal 30 settembre fino al 20 novembre.
“Scenografie coloniali. FIAT 633NM di Eleonora Roaro” è la nuova mostra realizzata dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, a cura di Enrico Manera, Roberto Mastroianni, Chiara Miranda e mette in scena una riflessione sull’esperienza storica del colonialismo italiano in Africa Orientale Italiana (AOI), proponendo un percorso che unisce approfondimento storiografico, antropologico, culturale e didattico in relazione all’installazione audio-video di Eleonora Roaro, dal titolo FIAT 633NM (CAMeC, collezione Nuove acquisizioni).
La mostra si pone come un esercizio di decolonizzazione del nostro sguardo e immaginario e della propaganda razzista e colonialista attraverso la problematizzazione e decostruzione della figura del colonizzatore maschio, bianco ed europeo, indagando i meccanismi immaginari della costruzione del paesaggio coloniale e dell’invenzione immaginaria dell’Africa fatta attraverso la propaganda fascista dell’epoca. Lo sguardo e l’immaginario coloniale vengono messi in discussione a partire da un’opera d’arte che interagisce con una ricostruzione storico teorica, frutto del lavoro di ricerca del Museo Diffuso e degli enti partner del Polo del ‘900.
La video installazione dal titolo “FIAT 633NM”, realizzata a partire dall’archivio familiare dell’artista, costituito da circa 360 fotografie del 1937-38, mira ad analizzare criticamente e a decostruire il ruolo delle imprese coloniali d’epoca nell’Africa Orientale Italiana (AOI, attualmente Etiopia, Eritrea e Somalia), spesso cancellate dalla memoria collettiva o nostalgicamente falsificate, si focalizza su 52 immagini relative ai camion FIAT fotografati ossessivamente in più occasioni. Nella retorica coloniale fascista le infrastrutture erano uno strumento di propaganda che poneva enfasi su aspetti di modernità e progresso, gli autocarri FIAT divennero così emblema della retorica coloniale. Le immagini dei camion sono in dialogo con cartoline panoramiche degli anni ‘30 del deserto etiope, che alludono all’idea coloniale di terra incontaminata da conquistare, assemblate tra loro per creare un paesaggio immaginario, sonorizzato da Emiliano Bagnato con tape loops di Washint (tradizionale flauto etiope in legno). La traccia audio in primo piano invece è una manipolazione della “Seconda Fantasia Ascari Eritrei” degli anni ‘30 (dall’Archivio della Discoteca di Stato - Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, Roma) in cui i soldati eritrei dell’Africa Italiana Orientale, su una melodia tribale e ipnotica, ripetono “Viva l’Italia!”, “Mussolini!”, “Viva il Re!”.
“FIAT 633NM” è il frutto di un progetto vincitore dell’avviso pubblico “Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere” promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Tra le 293 candidature totali ricevute, Eleonora Roaro è risultata tra i 20 autori selezionati per la Sezione Under 35. L’opera esposta la prima volta al CAMeC de La Spezia, dall’11 dicembre 2021 al 1 maggio 2022 in un progetto a cura di Cinzia Compalati, trova ora collocazione nelle collezioni permanenti del Centro.
“Cantica21” mira a promuovere la ricerca e la pratica sulle arti visive contemporanee, con l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’operato di artisti italiani favorendone, in particolare, il rilancio nei sistemi culturali e sui mercati internazionali, attraverso la produzione di nuove opere d’arte e l’organizzazione di una grande mostra diffusa veicolata dalle sedi della rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura.
Inoltre, attraverso il prezioso catalogo realizzato per quest'occasione sarà possibile avere un’idea completa e oggettiva sull’esperienza del colonialismo fascista italiano in Africa orientale.
Bio
Eleonora Roaro (Varese, 1989) è artista visiva e ricercatrice. Ha studiato Fotografia (BA – IED, Milano), Arti Visive e Studi Curatoriali (MA – NABA, Milano) e Contemporary Art Practice (MA – Plymouth University, Plymouth). La sua ricerca si focalizza sulle immagini in movimento, con un particolare interesse per il video, le pratiche d’archivio e l’archeologia del cinema. Il suo lavoro è stato esposto a partire dal 2011 in numerosi musei e gallerie come La Triennale (Milano), Fabbrica del Vapore (Milano), Casa degli Artisti (Milano), MACRO (Roma), CAMeC (La Spezia), E-Werk (Friburgo), Maison de la Culture (Clermont-Ferrand),
La Friche (Marsiglia), Fiesta Cultural Center (San Paolo), Luisa Catucci Gallery (Berlino). Nel 2019 è stata assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Udine per il progetto “Realtà aumentata e realtà virtuale per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale” e nel 2020 ha svolto una residenza artistica presso Casa degli Artisti (Milano). Per il 2020-22 è parte del progetto vincitore del MISTI Global Seed Fund dell’MIT (Boston) e della Regione Friuli-Venezia Giulia dal titolo “Sensing Dolce Vita: An Experiment in VR Storytelling”, co-finanziato da una borsa di studio della Fondazione Adolfo Pini (Milano). I suoi articoli e saggi sono stati pubblicati su diverse riviste come “Alfabeta2”, “Alphaville”, “D’ARS”, “Doppiozero”, “Espoarte”, “Flash Art”, “Juliet”, “Hot Potatoes”, “L’Avventura”, “Nazione Indiana”, “Noemalab”, “Scenari”, “Segno”. Vive e lavora a Milano. Per approfondimenti: www.eleonoraroaro.com.
Infine, nell'ambito del progetto speciale del Polo del '900 "il colonialismo e noi" coordinato dall'Unione Culturale, giovedì 29 settembre alle ore 17:00, presso la Sala conferenze in Corso Valdocco 4/A, ci sarà la proiezione del film “Guerra e pace” di Martina Parenti e Massimo D'Anolfi (2020 - 128 min), proiezione a cura dell’ANCR, sia la regista e che il regista saranno presenti in sala.
Cordiali saluti,
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
Il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino è aperto al pubblico dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00. Per informazioni: tel. 011/01120780; receptionsancelso@polodel900.it.
www.museodiffusotorino.it
“Scenografie coloniali. FIAT 633NM di Eleonora Roaro” è la nuova mostra realizzata dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, a cura di Enrico Manera, Roberto Mastroianni, Chiara Miranda e mette in scena una riflessione sull’esperienza storica del colonialismo italiano in Africa Orientale Italiana (AOI), proponendo un percorso che unisce approfondimento storiografico, antropologico, culturale e didattico in relazione all’installazione audio-video di Eleonora Roaro, dal titolo FIAT 633NM (CAMeC, collezione Nuove acquisizioni).
La mostra si pone come un esercizio di decolonizzazione del nostro sguardo e immaginario e della propaganda razzista e colonialista attraverso la problematizzazione e decostruzione della figura del colonizzatore maschio, bianco ed europeo, indagando i meccanismi immaginari della costruzione del paesaggio coloniale e dell’invenzione immaginaria dell’Africa fatta attraverso la propaganda fascista dell’epoca. Lo sguardo e l’immaginario coloniale vengono messi in discussione a partire da un’opera d’arte che interagisce con una ricostruzione storico teorica, frutto del lavoro di ricerca del Museo Diffuso e degli enti partner del Polo del ‘900.
La video installazione dal titolo “FIAT 633NM”, realizzata a partire dall’archivio familiare dell’artista, costituito da circa 360 fotografie del 1937-38, mira ad analizzare criticamente e a decostruire il ruolo delle imprese coloniali d’epoca nell’Africa Orientale Italiana (AOI, attualmente Etiopia, Eritrea e Somalia), spesso cancellate dalla memoria collettiva o nostalgicamente falsificate, si focalizza su 52 immagini relative ai camion FIAT fotografati ossessivamente in più occasioni. Nella retorica coloniale fascista le infrastrutture erano uno strumento di propaganda che poneva enfasi su aspetti di modernità e progresso, gli autocarri FIAT divennero così emblema della retorica coloniale. Le immagini dei camion sono in dialogo con cartoline panoramiche degli anni ‘30 del deserto etiope, che alludono all’idea coloniale di terra incontaminata da conquistare, assemblate tra loro per creare un paesaggio immaginario, sonorizzato da Emiliano Bagnato con tape loops di Washint (tradizionale flauto etiope in legno). La traccia audio in primo piano invece è una manipolazione della “Seconda Fantasia Ascari Eritrei” degli anni ‘30 (dall’Archivio della Discoteca di Stato - Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, Roma) in cui i soldati eritrei dell’Africa Italiana Orientale, su una melodia tribale e ipnotica, ripetono “Viva l’Italia!”, “Mussolini!”, “Viva il Re!”.
“FIAT 633NM” è il frutto di un progetto vincitore dell’avviso pubblico “Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere” promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Tra le 293 candidature totali ricevute, Eleonora Roaro è risultata tra i 20 autori selezionati per la Sezione Under 35. L’opera esposta la prima volta al CAMeC de La Spezia, dall’11 dicembre 2021 al 1 maggio 2022 in un progetto a cura di Cinzia Compalati, trova ora collocazione nelle collezioni permanenti del Centro.
“Cantica21” mira a promuovere la ricerca e la pratica sulle arti visive contemporanee, con l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’operato di artisti italiani favorendone, in particolare, il rilancio nei sistemi culturali e sui mercati internazionali, attraverso la produzione di nuove opere d’arte e l’organizzazione di una grande mostra diffusa veicolata dalle sedi della rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura.
Inoltre, attraverso il prezioso catalogo realizzato per quest'occasione sarà possibile avere un’idea completa e oggettiva sull’esperienza del colonialismo fascista italiano in Africa orientale.
Bio
Eleonora Roaro (Varese, 1989) è artista visiva e ricercatrice. Ha studiato Fotografia (BA – IED, Milano), Arti Visive e Studi Curatoriali (MA – NABA, Milano) e Contemporary Art Practice (MA – Plymouth University, Plymouth). La sua ricerca si focalizza sulle immagini in movimento, con un particolare interesse per il video, le pratiche d’archivio e l’archeologia del cinema. Il suo lavoro è stato esposto a partire dal 2011 in numerosi musei e gallerie come La Triennale (Milano), Fabbrica del Vapore (Milano), Casa degli Artisti (Milano), MACRO (Roma), CAMeC (La Spezia), E-Werk (Friburgo), Maison de la Culture (Clermont-Ferrand),
La Friche (Marsiglia), Fiesta Cultural Center (San Paolo), Luisa Catucci Gallery (Berlino). Nel 2019 è stata assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Udine per il progetto “Realtà aumentata e realtà virtuale per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale” e nel 2020 ha svolto una residenza artistica presso Casa degli Artisti (Milano). Per il 2020-22 è parte del progetto vincitore del MISTI Global Seed Fund dell’MIT (Boston) e della Regione Friuli-Venezia Giulia dal titolo “Sensing Dolce Vita: An Experiment in VR Storytelling”, co-finanziato da una borsa di studio della Fondazione Adolfo Pini (Milano). I suoi articoli e saggi sono stati pubblicati su diverse riviste come “Alfabeta2”, “Alphaville”, “D’ARS”, “Doppiozero”, “Espoarte”, “Flash Art”, “Juliet”, “Hot Potatoes”, “L’Avventura”, “Nazione Indiana”, “Noemalab”, “Scenari”, “Segno”. Vive e lavora a Milano. Per approfondimenti: www.eleonoraroaro.com.
Infine, nell'ambito del progetto speciale del Polo del '900 "il colonialismo e noi" coordinato dall'Unione Culturale, giovedì 29 settembre alle ore 17:00, presso la Sala conferenze in Corso Valdocco 4/A, ci sarà la proiezione del film “Guerra e pace” di Martina Parenti e Massimo D'Anolfi (2020 - 128 min), proiezione a cura dell’ANCR, sia la regista e che il regista saranno presenti in sala.
Cordiali saluti,
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
Il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino è aperto al pubblico dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00. Per informazioni: tel. 011/01120780; receptionsancelso@polodel900.it.
www.museodiffusotorino.it
29
settembre 2022
Scenografie coloniali. FIAT 633NM di Eleonora Roaro
Dal 29 settembre al 20 novembre 2022
fotografia
Location
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA, DELLA DEPORTAZIONE, DELLA GUERRA, DEI DIRITTI E DELLA LIBERTÀ
Torino, Corso Valdocco, 4A, (Torino)
Torino, Corso Valdocco, 4A, (Torino)
Orario di apertura
29 settembre inaugurazione alle 18:00
dal 30 settembre al 20 novembre dalle 10:00 alle 18:00
Sito web
Ufficio stampa
murat cinar
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Autore testo critico
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