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EXTRAVANGUARDIA
Nelle splendide Sale Nobili del Castello Orsini di Fiano Romano, un’esposizione curata dal critico d’arte Gianni Garrera e dal gallerista Pino Purificato, che rappresenta una nuova tappa di un ciclo di mostre dedicato ad autori scelti per ridefinire una nuova genealogia della pittura italiana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Arte, dal 8 ottobre al 27 ottobre,2022, Fiano Romano casa della pittura italiana moderna
Cinquanta opere, trentuno artisti, ideali ed esercizi pittorici che si fondono con opere grafiche: per oltre un mese Fiano Romano, paese in provincia di Roma, diventerà espressione di una formazione artistica di vari autori che hanno dato vita dagli anni ‘60 a oggi a numerose tendenze dell’arte moderna.
Settima esposizione del ciclo di mostre dedicato a un panorama di autori e di opere, allo scopo di evidenziare porzioni della pittura italiana contemporanea. Se non si costituisce più storicamente una tradizione entro cui operare, le genealogie, le parentele o le affinità estetiche sono cronache di contatti, di formazioni anche casuali o di ispirazioni di cui ogni singolo artista ha tutta la responsabilità. E avremmo un criterio secondo il quale la pittura potrebbe essere giustificata dalla fede che l’artista ha in essa, non più dalle opere. Come è stato scritto: gli ultimi cento anni di storia dell'arte non sono più determinanti per costituire una tradizione entro cui operare, perché l'avanguardia, di regola, non dovrebbe avere eredità storiche, anzi, rinuncia alla genealogia.
Le avanguardie si pongono come realtà estetiche ingenerate, rispetto alle generazioni della tradizione. Porsi o essere posti fuori dell'avanguardia significa accettare ancora parentele, affinità, analogie, implica sottomettersi alla condizione di essere epigoni. Verrebbe da sollevare la vecchia questione sul problema degli antenati dell'artista, dei suoi progenitori estetici. Ognuno porta su di sé le esperienze di poetiche, ereditate anche senza bisogno di contatto e di comune formazione. Esporre le tracce di analogie significa anche semplicemente individuare delle somiglianze e offrire delle prove grafiche da cui un vero genealogista potrà ricavare una storia dell'arte italiana in tutte le sue ramificazioni, anche più peregrine.
Si racconta che Cézanne, davanti alle "Nozze di Cana" di Veronese, avesse affermato che l'acqua viene tramutata in vino come il mondo viene tramutato in pittura. La natura e il mondo non sarebbero che acqua, per tramutarle in vino bisogna dipingerle. Ciò che il testo evangelico delle nozze di Cana aggiunge è che il vino era buono, mentre a fronte del miracolo non è così necessario che il vino sia eccellente. Un miracolo pittoresco del genere presuppone fede in esso affinché si compia, pertanto il dipingere richiede fede prima ancora che opere ed opere buone. Se si giudicasse un artista non dalle opere ma dalla fede che ha nella pittura, avremmo un criterio, per quanto stravagante, secondo il quale bisognerebbe escludere il principio della fortuna e mantenere solo quello del sentimento. Ne consegue che la scelta dei pittori di una mostra dovrebbe attenersi al principio che a giustificare la pittura debba essere mettere alla prova la fede che se ne ha.
Questa fede implica, a livello operativo, l'aderire primario alla pittura stessa. Si può sondare il senso di un’opera, come faceva la psicanalisi, senza bisogno di indicare o di sapere se sia buona o cattiva.
Come per i sogni, allo studio dell’arte non è pertinente la questione del valore, la penetrazione dell'opera d’arte non porta alla sua valutazione né alla distinzione tra l’artista autentico e l’artista plagale.
Completa e fa da preambolo alla mostra l'esposizione di una serie di grafiche d'autore. All'interno della rivelazione di speciali percorsi artistici, il ricorso alla grafica è dettato dall'esigenza di porre nuovamente l'attenzione sul valore del lavoro grafico nell'arte moderna e contemporanea. Nel caso della nostra mostra, l'esposizione di grafiche è un'indicazione estetica ed etica di riappropriazione di un genere, di considerazione di una soluzione espressiva riconsegnata alla piena luce di una mostra.
Tra gli artisti è promotore dell’iniziativa Michele Longo, regista scenografo e pittore napoletano che da dieci anni si è trasferito a Ponzano Romano; il Dottore Davide Santanastaso, neo sindaco di Fiano Romano, ha aderito con entusiasmo all’evento come avvio di un percorso informativo e culturale dedicato alla cittadinanza”.
Cinquanta opere, trentuno artisti, ideali ed esercizi pittorici che si fondono con opere grafiche: per oltre un mese Fiano Romano, paese in provincia di Roma, diventerà espressione di una formazione artistica di vari autori che hanno dato vita dagli anni ‘60 a oggi a numerose tendenze dell’arte moderna.
Settima esposizione del ciclo di mostre dedicato a un panorama di autori e di opere, allo scopo di evidenziare porzioni della pittura italiana contemporanea. Se non si costituisce più storicamente una tradizione entro cui operare, le genealogie, le parentele o le affinità estetiche sono cronache di contatti, di formazioni anche casuali o di ispirazioni di cui ogni singolo artista ha tutta la responsabilità. E avremmo un criterio secondo il quale la pittura potrebbe essere giustificata dalla fede che l’artista ha in essa, non più dalle opere. Come è stato scritto: gli ultimi cento anni di storia dell'arte non sono più determinanti per costituire una tradizione entro cui operare, perché l'avanguardia, di regola, non dovrebbe avere eredità storiche, anzi, rinuncia alla genealogia.
Le avanguardie si pongono come realtà estetiche ingenerate, rispetto alle generazioni della tradizione. Porsi o essere posti fuori dell'avanguardia significa accettare ancora parentele, affinità, analogie, implica sottomettersi alla condizione di essere epigoni. Verrebbe da sollevare la vecchia questione sul problema degli antenati dell'artista, dei suoi progenitori estetici. Ognuno porta su di sé le esperienze di poetiche, ereditate anche senza bisogno di contatto e di comune formazione. Esporre le tracce di analogie significa anche semplicemente individuare delle somiglianze e offrire delle prove grafiche da cui un vero genealogista potrà ricavare una storia dell'arte italiana in tutte le sue ramificazioni, anche più peregrine.
Si racconta che Cézanne, davanti alle "Nozze di Cana" di Veronese, avesse affermato che l'acqua viene tramutata in vino come il mondo viene tramutato in pittura. La natura e il mondo non sarebbero che acqua, per tramutarle in vino bisogna dipingerle. Ciò che il testo evangelico delle nozze di Cana aggiunge è che il vino era buono, mentre a fronte del miracolo non è così necessario che il vino sia eccellente. Un miracolo pittoresco del genere presuppone fede in esso affinché si compia, pertanto il dipingere richiede fede prima ancora che opere ed opere buone. Se si giudicasse un artista non dalle opere ma dalla fede che ha nella pittura, avremmo un criterio, per quanto stravagante, secondo il quale bisognerebbe escludere il principio della fortuna e mantenere solo quello del sentimento. Ne consegue che la scelta dei pittori di una mostra dovrebbe attenersi al principio che a giustificare la pittura debba essere mettere alla prova la fede che se ne ha.
Questa fede implica, a livello operativo, l'aderire primario alla pittura stessa. Si può sondare il senso di un’opera, come faceva la psicanalisi, senza bisogno di indicare o di sapere se sia buona o cattiva.
Come per i sogni, allo studio dell’arte non è pertinente la questione del valore, la penetrazione dell'opera d’arte non porta alla sua valutazione né alla distinzione tra l’artista autentico e l’artista plagale.
Completa e fa da preambolo alla mostra l'esposizione di una serie di grafiche d'autore. All'interno della rivelazione di speciali percorsi artistici, il ricorso alla grafica è dettato dall'esigenza di porre nuovamente l'attenzione sul valore del lavoro grafico nell'arte moderna e contemporanea. Nel caso della nostra mostra, l'esposizione di grafiche è un'indicazione estetica ed etica di riappropriazione di un genere, di considerazione di una soluzione espressiva riconsegnata alla piena luce di una mostra.
Tra gli artisti è promotore dell’iniziativa Michele Longo, regista scenografo e pittore napoletano che da dieci anni si è trasferito a Ponzano Romano; il Dottore Davide Santanastaso, neo sindaco di Fiano Romano, ha aderito con entusiasmo all’evento come avvio di un percorso informativo e culturale dedicato alla cittadinanza”.
08
ottobre 2022
EXTRAVANGUARDIA
Dall'otto al 27 ottobre 2022
arte contemporanea
Location
Castello Corsini
Fiano Romano, Viale Giordano Bruno, 1, (RM)
Fiano Romano, Viale Giordano Bruno, 1, (RM)
Orario di apertura
Sabato e domenica ore 10 - 13 e 15 - 20
da lunedi a venerdi 15 - 20
Vernissage
8 Ottobre 2022, 17:30
Sito web
Ufficio stampa
Galleria d'arte Purificato.Zero
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Media partner
Produzione organizzazione
Trasporti
Patrocini