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Eataly per l’arte. A Verona apre E.ART.H con Mahama e Corbijn
Arte contemporanea
Ore undici aprono i battenti di Eataly a Verona in uno spazio ex industriale la storica Stazione Frigorifera Specializzata riabilitata alle magie della creatura di Oscar Farinetti, ma non solo.
Infatti in questa nuova sede veronese di Eataly nasce il progetto di fondazione dedicata all’arte dal nome Eataly Art House – E.ART.H., progetto dedicato alle arti del nostro tempo fortemente voluto da Francesco Farinetti, presidente di Green Pea, e dallo stesso papà di Eataly: Oscar Farinetti, e Chiara Ventura, manager culturale. Come funziona? Una volta dentro gli spazi del complesso del ex Frigorifera Specializzata avrete a che fare con tutto quel ben di dio che Eataly è abituato a mostrare a clienti e curiosi, tra una zona ed un altra verrete a contatto con l’Art Market, distribuito lungo tre corridoi disposti a raggiera con allestimenti temporanei divisi per ambito: arti visive e fotografia, in collaborazione con alcune tra le più importanti gallerie attive sul territorio italiano e internazionale, e opere di artisti sempre diversi selezionati da E.ART.H.
Per la prima volta, dipinti, sculture, immagini fotografiche e non solo, si offrono al pubblico generale uscendo dagli spazi tradizionalmente deputati alla vendita delle opere d’arte, per stimolare nuove forme di collezionismo.
A sostegno della giovane creatività contemporanea Eataly Art House lancia il “Premio E.ART.H.”, un riconoscimento a cadenza annuale dedicato ad artisti under trentacinque, coordinato da Matteo Mottin e Ramona Ponzini, fondatori di Treti Galaxie.
Oltre alle opere degli artisti sopra citati, la parte più succosa del progetto a mio avviso si trova al piano superiore dove in due spazi vicini avrete a che fare con una bellissima mostra di Anton Corbijn dal titolo “Staged”, a cura di Walter Guadagnini: circa ottanta lavori, che include alcuni degli scatti più iconici da lui realizzati dagli esordi sino a oggi e ormai entrati a far parte dell’immaginario collettivo, accostati ad altri meno conosciuti che accendono una luce inedita sulla sua produzione.
Come evocato dal titolo, “Staged” il progetto espositivo per la prima volta pone l’accento, oltre che sullo straordinario lavoro di documentazione umana condotto nel corso degli anni, anche sui processi di costruzione dell’immagine fotografica che caratterizzano l’opera di Corbijn, portando in rilievo il suo approccio quasi cinematografico alla fotografia.
Proseguendo abbiamo un altro bel progetto, questa volta a farlo da padrone è: Ibrahim Mahama artista ganese curato da Eva Brioschi e con una mostra dal titolo: “Voli-ni”.
Il titolo scelto per questa personale italiana, che segue il grande intervento pubblico presso i caselli daziari di Porta Venezia a Milano nel 2019 e la partecipazione alla Biennale di Venezia dello stesso anno, prende in prestito un termine dal dialetto ghanese: Voli-ni, che significa letteralmente “dentro il buco”. Nel 2021, Mahama ha acquistato dei vecchi silos costruiti dal presidente Kwame Nkrumah (leader leggendario che condusse il Ghana all’indipendenza nel 1957) agli inizi degli anni Sessanta per lo stoccaggio di cacao e altre sementi, rimasti poi inutilizzati dopo la sua deposizione. Gli abitanti del luogo hanno cominciato a chiamare “Nkrumah Voli-ni” questi edifici, associandoli appunto alla figura del presidente illuminato. L’inedito progetto espositivo di Ibrahim Mahama è pensato appositamente per gli spazi di E.ART.H.
Entrambi i due progetti sono aperti al pubblico dal 5 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023.
Dopo che avrete fatto questa bella scorpacciata di arte all’interno di uno spazio che diciamocelo all’arte contemporanea non ci ha abituato, vi rimarranno alcune domande al quale solo il tempo potrà risponderci, al momento attuale l’esperimento che Farinetti e soci stanno facendo è qualcosa di audace, per certi versi fin troppo ma è del tutto fedele alla storia del papà di Eataly, e come tutti i progetti audaci sarà il tempo ed il pubblico a dire se funzionerà o meno.