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Materia oscura e suoni fantasmi, in mostra da Studio la Linea Verticale
Mostre
Studio la Linea Verticale, galleria bolognese che ha aperto le proprie porte al pubblico a maggio 2022, con la seconda mostra “Opaco-Spettro-Opaco”, inaugurata il 22 settembre e visitabile fino al 29 ottobre, conferma la qualità del proprio lavoro: dall’originalità dei temi sviluppati, allo spessore teorico e artistico della loro trattazione, alla cura posta in ogni dettaglio: dall’allestimento al foglio di sala.
In dialogo, le opere di due giovani artisti formati all’Accademia di Bologna: Claudio Valerio e Luca Campestri. Il primo impiega il linguaggio della pittura e la stesura dei pigmenti per far emergere le figure dall’opacità della tela; il secondo – attraverso i media della fotografia, della sua rielaborazione digitale e del video – trasforma le immagini in suono, i suoi spettri sono presenze dematerializzate, percepibili solo all’udito.
Il testo critico di Valerio Dehò attribuisce ulteriore rilievo ai contenuti della mostra. In questo scritto – che già dalla citazione iniziale, tratta da una canzone dei Pink Floyd, promette bene – l’autore afferma che «Nella pittura scura di Valerio, il nero profondo come la dark matter che permea l’universo, è uno specchio che non riflette perché opacizza l’immagine da trasmettere, la rende altro, spuria, diversa». Mentre relativamente alle opere di Campestri scrive: «Il fantasma della libertà o la libertà del fantasma sta nel suo eccedere la materia e diventare qualcosa d’altro, per esempio come espressione dell’energia che appare come suono».
In conclusione, Studio la Linea Verticale con il suo secondo progetto espositivo solletica la curiosità e mantiene alta l’attenzione del pubblico su questo nuovo spazio bolognese che pare aver ancora molto da dire e da mostrare.