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Maurizio Mochetti – Scatola del tempo
Scatola del tempo è la mostra che Maurizio Mochetti ha specificatamente ideato in relazione allo spazio della Galleria Enrico Astuni concependola come un’unica grande installazione a partire dal dialogo tra dieci opere realizzate nel corso degli ultimi dieci anni (2012-2022).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MAURIZIO MOCHETTI. SCATOLA DEL TEMPO
A cura di Lorenzo Bruni
Inaugurazione sabato 22 ottobre 2022, ore 17 - 21
22 ottobre 2022 – 05 febbraio 2023
La Galleria Enrico Astuni è lieta di presentare la mostra personale Maurizio Mochetti. Scatola del tempo, a cura di Lorenzo Bruni, visibile dal 22 ottobre 2022 al 05 febbraio 2023.
Scatola del tempo è la mostra che Maurizio Mochetti ha specificatamente ideato in relazione allo spazio della Galleria Enrico Astuni concependola come un'unica grande installazione a partire dal dialogo tra dieci opere realizzate nel corso degli ultimi dieci anni (2012-2022). Tale dialogo è stato ulteriormente espanso, alterato e puntualizzato dalla presenza di alcuni lavori storici – realizzati in decenni differenti – selezionati poiché particolarmente in sintonia con l’attuale dibattito dell'arte, della filosofia e delle recenti ricerche scientifiche. Tra gli interventi di ultima produzione possono essere citati Elica del 2021 e Bang – da una dimensione all'altra del 2016, ma anche È tutta un'altra storia (vasi laser) del 2014 o Puzza nera e Puzza rossa del 2016. Questi convivono con alcuni lavori del passato quali Calotte – oggetto polimerico del 1966, Bachem Natter con specchio del 1977, Rimbalzi all'interno di una sfera del 1989 e Freccia laser su cristallo del 1991.
Maurizio Mochetti – all'inizio della conversazione con il curatore Lorenzo Bruni realizzata per il catalogo della mostra – sottolinea la motivazione alla base della convivenza fra opere recenti con altre storiche: Tutte le mie opere sono come un'opera sola. Ognuna è un tassello per l'idea generale di tutto il mio lavoro. [...] Perché? Perché ognuna contiene la riflessione sullo spazio, sul tempo, sulla luce e sulla relazione tra esse e lo spettatore, anche se ogni volta si presentano con dei collegamenti diversi tra loro. Perché sono sempre interventi in risposta a un contesto specifico […]. Ogni lettura che fa lo spettatore è sia vera che falsa, quella reale è nella sintesi di tutte le letture. [...] La mia opera si puntualizza dagli anni Sessanta ad oggi sempre di più, man mano si evolve in parallelo alla società e al suo desiderio di conoscenza. [...] Quando realizzo una mostra come questa di Bologna, mettendo in dialogo opere di anni differenti, creo una frizione, una tensione, una contraddizione, un'ironia perché formalmente sembrano interventi apparentemente molto distanti tra loro. Ricordiamo però che il medium è il mezzo e non il messaggio. È dunque questa la ragione per cui l'artista ha scelto di trasformare tutta la Galleria in una scatola del tempo con cui riflettere su come concepiamo adesso il passare del tempo e la sua misurazione, il concetto di archivio, di storia e di memoria. Questioni che per lui si intrecciano con la ricerca costante di una nuova concezione – nell'epoca post-internet, dei social media, degli screen touch e dell'iper-connessione – di esperienza diretta della realtà.
Le opere in mostra pur adottando elementi eterogenei – come laser, frecce, modellini di automobili, vasi antichi – sono accomunate dalla volontà di visualizzare la possibilità di superare i limiti con cui percepiamo e concepiamo normalmente la realtà che ci circonda. Per questo motivo l’artista sovverte il consolidato rapporto tra causa ed effetto attraverso il quale viene abitualmente concepita l'esistenza delle cose e dei fatti. Come precisa Lorenzo Bruni nell'introduzione al catalogo: C'è una sottile differenza ma anche una felice coincidenza con l'opera Scatola del tempo del 1969. In questo caso è lo spazio volumetrico della Galleria a divenire una scatola del tempo, in cui tutte le opere sono potenzialmente un attivatore di confronto tramite la decisione da parte dell'osservatore di dedicargli il suo tempo, ma anche viceversa. Condizione ottenuta attraverso la materializzazione dell'idea invece che dalla smaterializzazione dell'oggetto e dell'opera d'arte; ricordandoci inoltre che non può esistere idea senza esperienza potenziale, misurabile e verificabile. Il risultato è quello di concepire l'opera d'arte non come un'immagine, ma come il mezzo per produrre un'immagine. L’opera è l’idea, il progetto – ribadisce a tal proposito Mochetti – mentre la tecnologia è uno strumento che mi consente di avvicinarmi sempre più all’idea: in questo senso l’opera d’arte è perfettibile.
A cura di Lorenzo Bruni
Inaugurazione sabato 22 ottobre 2022, ore 17 - 21
22 ottobre 2022 – 05 febbraio 2023
La Galleria Enrico Astuni è lieta di presentare la mostra personale Maurizio Mochetti. Scatola del tempo, a cura di Lorenzo Bruni, visibile dal 22 ottobre 2022 al 05 febbraio 2023.
Scatola del tempo è la mostra che Maurizio Mochetti ha specificatamente ideato in relazione allo spazio della Galleria Enrico Astuni concependola come un'unica grande installazione a partire dal dialogo tra dieci opere realizzate nel corso degli ultimi dieci anni (2012-2022). Tale dialogo è stato ulteriormente espanso, alterato e puntualizzato dalla presenza di alcuni lavori storici – realizzati in decenni differenti – selezionati poiché particolarmente in sintonia con l’attuale dibattito dell'arte, della filosofia e delle recenti ricerche scientifiche. Tra gli interventi di ultima produzione possono essere citati Elica del 2021 e Bang – da una dimensione all'altra del 2016, ma anche È tutta un'altra storia (vasi laser) del 2014 o Puzza nera e Puzza rossa del 2016. Questi convivono con alcuni lavori del passato quali Calotte – oggetto polimerico del 1966, Bachem Natter con specchio del 1977, Rimbalzi all'interno di una sfera del 1989 e Freccia laser su cristallo del 1991.
Maurizio Mochetti – all'inizio della conversazione con il curatore Lorenzo Bruni realizzata per il catalogo della mostra – sottolinea la motivazione alla base della convivenza fra opere recenti con altre storiche: Tutte le mie opere sono come un'opera sola. Ognuna è un tassello per l'idea generale di tutto il mio lavoro. [...] Perché? Perché ognuna contiene la riflessione sullo spazio, sul tempo, sulla luce e sulla relazione tra esse e lo spettatore, anche se ogni volta si presentano con dei collegamenti diversi tra loro. Perché sono sempre interventi in risposta a un contesto specifico […]. Ogni lettura che fa lo spettatore è sia vera che falsa, quella reale è nella sintesi di tutte le letture. [...] La mia opera si puntualizza dagli anni Sessanta ad oggi sempre di più, man mano si evolve in parallelo alla società e al suo desiderio di conoscenza. [...] Quando realizzo una mostra come questa di Bologna, mettendo in dialogo opere di anni differenti, creo una frizione, una tensione, una contraddizione, un'ironia perché formalmente sembrano interventi apparentemente molto distanti tra loro. Ricordiamo però che il medium è il mezzo e non il messaggio. È dunque questa la ragione per cui l'artista ha scelto di trasformare tutta la Galleria in una scatola del tempo con cui riflettere su come concepiamo adesso il passare del tempo e la sua misurazione, il concetto di archivio, di storia e di memoria. Questioni che per lui si intrecciano con la ricerca costante di una nuova concezione – nell'epoca post-internet, dei social media, degli screen touch e dell'iper-connessione – di esperienza diretta della realtà.
Le opere in mostra pur adottando elementi eterogenei – come laser, frecce, modellini di automobili, vasi antichi – sono accomunate dalla volontà di visualizzare la possibilità di superare i limiti con cui percepiamo e concepiamo normalmente la realtà che ci circonda. Per questo motivo l’artista sovverte il consolidato rapporto tra causa ed effetto attraverso il quale viene abitualmente concepita l'esistenza delle cose e dei fatti. Come precisa Lorenzo Bruni nell'introduzione al catalogo: C'è una sottile differenza ma anche una felice coincidenza con l'opera Scatola del tempo del 1969. In questo caso è lo spazio volumetrico della Galleria a divenire una scatola del tempo, in cui tutte le opere sono potenzialmente un attivatore di confronto tramite la decisione da parte dell'osservatore di dedicargli il suo tempo, ma anche viceversa. Condizione ottenuta attraverso la materializzazione dell'idea invece che dalla smaterializzazione dell'oggetto e dell'opera d'arte; ricordandoci inoltre che non può esistere idea senza esperienza potenziale, misurabile e verificabile. Il risultato è quello di concepire l'opera d'arte non come un'immagine, ma come il mezzo per produrre un'immagine. L’opera è l’idea, il progetto – ribadisce a tal proposito Mochetti – mentre la tecnologia è uno strumento che mi consente di avvicinarmi sempre più all’idea: in questo senso l’opera d’arte è perfettibile.
22
ottobre 2022
Maurizio Mochetti – Scatola del tempo
Dal 22 ottobre 2022 al 05 febbraio 2023
arte contemporanea
Location
GALLERIA ENRICO ASTUNI
Bologna, Via Jacopo Barozzi Vignola, 3, (Bologna)
Bologna, Via Jacopo Barozzi Vignola, 3, (Bologna)
Orario di apertura
Lunedì – venerdi 9:00 – 13:00 / 15:00 – 19:00. Sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
22 Ottobre 2022, Dalle 17 alle 21
Sito web
Autore
Curatore