26 ottobre 2022

exibart prize incontra Pier Andrea Resconi

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Gli elementi principali del mio lavoro sono sicuramente colore e materia che mescolo alla continua ricerca di nuove tecniche per comunicare una mia personale visione del mondo, un'esigenza delle mie emozioni in continua evoluzione.

Pier Andrea Resconi

 

Qual è stato il tuo percorso artistico?

Ho sempre amato disegnare sin da piccolo, è sempre stato per me una valvola di sfogo, un modo di calmare e di fermare, diciamo, una fantasia più che vivida. Da adolescente iniziai a visitare mostre e musei per avere le idee più chiare sul cosa fosse veramente l’arte. Iniziando poi iniziare a sperimentare, per portare su tela, o qualsiasi altra superficie, ciò che mi passava per la testa, nel 2016 ho avuto la fortuna, grazie a mia moglie, di incontrare il Maestro Claudio Loda  e il suo stimolante gruppo artistico e da allora ne sono allievo.

 

Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?

Gli elementi principali del mio lavoro sono sicuramente colore e materia che mescolo alla continua ricerca di nuove tecniche per comunicare una mia personale visione del mondo, un’esigenza delle mie emozioni in continua evoluzione.

 

In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento?

In un mondo e un momento storico in cui l’arte viene vista come un mero investimento, al solo valore dell’opera, credo che l’arte debba rimanere arte, nella sua complicatissima semplicità, continuando ad emozionare colui che la fa e l’occhio di chi osserva. Penso però che la società possa aiutare e stimolare i più giovani a comunicare attraverso l’espressione personale, liberando la loro creatività.

 

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Il 9 ottobre inizia sarò presente alla Mostra d’Arte Contemporanea organizzata dal GABM a Palazzo Bertazzoli di Bagnolo Mella (BS) e poi intendo continuare a sperimentare, per me l’arte è un bisogno, una necessità impellente di comunicare visioni, emozioni, stati d’animo e cambiamenti, e magari di realizzare una mostra personale, in fondo spero di incontrare sul mio percorso qualcuno che apprezzi la ricerca che ho svolto e mi aiuti a condividerla, il mio sogno in fondo è ancora quello, come da bambino, diventare una grande artista.

 

In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?

Credo che noi artisti potremmo essere agevolati snellendo la burocrazia e disponendo di spazi gratuiti, in modo che tutti possano esprimere la propria personalità e  la propria visione del mondo, per capire meglio il presente e dare una nuova spinta al cambiamento.

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