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L’Italia sostiene l’arte ucraina: i progetti del MAXXI e della Quadriennale
Progetti e iniziative
di redazione
Quando una residenza artistica si carica di significati che vanno al di là della realizzazione di un’opera: in questi giorni, il MAXXI e La Quadriennale di Roma hanno presentato rispettivamente due progetti a sostegno dell’arte e della cultura dell’Ucraina, per aprire un canale non solo di supporto ma anche di condivisione con le energie creative e la storia italiane.
MAXXI e Fondazione Imago Mundi insieme, per l’Ucraina
A fine settembre è partito il programma di residenze del MAXXI dedicato ad artiste e artisti provenienti dal Paese in guerra, in collaborazione con la Fondazione Imago Mundi, già partner del museo per la mostra “Short Stories. Contemporary artists from Ukraine”, con 140 opere in formato 12×10 realizzate per la Imago Mundi Collection e ospitate al museo di Roma subito dopo l’invasione. Quattro gli artisti coinvolti per la residenza, tutti di generazioni diverse e tutti di base in varie città dell’Ucraina: Lucy Ivanova (Dnipro, 1989), Petro Ryaska (Bilky, 1975), Andriy Sahaydakovskyy (Leopoli, 1957) e Olena Turyanska (Leopoli, 1966), che vivranno e lavoreranno fino a marzo 2023 a Fontecchio, piccolo borgo medievale vicino a L’Aquila, che ha deciso di puntare sull’arte per favorire la rinascita del territorio.
Lucy Ivanova è una delle pittrici più interessanti della sua generazione e un’appassionata di naturalismo mentre Petro Ryaska ha una pratica multimediale e performativa, organizza mostre e cura “Sorry, No Rooms Available”, un programma di residenza in Ucraina, a Uzhorod. Di una generazione più grande sono Andriy Sahaydakovskyy – tra i più importanti artisti ucraini viventi, che attraverso installazioni multimediali rappresenta la quotidianità dell’assurdo – e Olena Turyanska, sperimentatrice della carta, attraverso il disegno e l’intaglio ricerca l’armonia e la simmetria del reale.
Gli artisti sono stati individuati tra una rosa di nomi proposti da Solomia Savchuk, Head of Contemporary Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev e curatrice proprio della mostra “Ukraine: Short Stories” e da Maria Lanko che, insieme a Borys Filonenko e Lizaveta German, ha curato il Padiglione dell’Ucraina all Biennale di Venezia, con l’opera di Pavlo Makov Fountain of Exhaustion, Acqua Alta, arrivata in Laguna in maniera avventurosa, per rappresentare l’Ucraina.
Durante il periodo di permanenza a Fontecchio, anche grazie al significativo lavoro di mediazione culturale messo in campo dal Comune, gli artisti entreranno in contatto con le comunità locali e con la scena culturale del territorio. Saranno protagonisti di incontri, talk, workshop, studio visit, anche al MAXXI L’Aquila. Al termine del periodo di residenza, gli artisti presenteranno al pubblico e al territorio le opere e progetti commissionati dal MAXXI e frutto della loro esperienza e dialogo con il territorio.
Et in Arcadia Ego
Sabato 29 e domenica 30 ottobre, invece, saranno aperti al pubblico gli studi degli artisti ucraini Dariia Chechushkova, Danylo Galkin, Mykola Ridnyi, Sasha Roshen e degli italiani Edoardo Aruta e Caterina Morigi, in residenza al Castello di Santa Severa, nel Comune di Santa Marinella, per il programma di “Et in Arcadia Ego”. Il progetto rientra nell’ambito di un programma elaborato su invito del Ministero della Cultura che coinvolge diverse istituzioni, come Regione Lazio e Fondazione di Sardegna, all’interno della piattaforma progettuale ARS/Arte Condivisa in Sardegna, in collaborazione con la sede di Cagliari dello IED – Istituto Europeo di Design. In particolare, “Et in Arcadia ego” è nato dalla volontà del MiC di promuovere delle residenze artistiche in Italia per giovani autori la cui crescita artistica e il cui impegno professionale all’interno del proprio Paese stanno conoscendo un periodo di grande sofferenza.
In questo caso, gli artisti sono di generazioni più vicine ma rimane una grande varietà di linguaggi: Dariia Chechushkova (Odessa, 1999), artista concettuale che lavora principalmente con scultura, ricamo e pittura; Danylo Galkin (Dnipro, 1985), lavora sui media dell’installazione e della scultura, con esiti anche nella grafica e nella pittura; Mykola Ridnyi (Kharkiv, 1985), artista e curatore, legato ai media del video e della scultura site specific; Sasha Roshen (Kharkiv, 1996), pittore e disegnatore. Accanto a loro sarà possibile visitare gli studi di Edoardo Aruta (Roma, 1981) e di Caterina Morigi (Ravenna, 1991).
Due curatrici ucraine, Valeriia Pliekhotko e Sofia Yukhymova, e Gaia Bobò, curatrice in residenza alla Quadriennale di Roma, sono coinvolte nel progetto per dare struttura al percorso e alla sua narrazione. La seconda parte della residenza si svolgerà presso l’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari e vedrà realizzati dei workshop creativi presso la biblioteca dello IED, mentre gli artisti italiani coinvolti saranno n Ambra Iride Sechi e Giulia Casula.