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Marta Jovanovic – Motherhood
L’installazione “Motherhood” segna la prima collaborazione della galleria Maja Arte Contemporanea con l’artista performer Marta Jovanovic. L’opera presentata in questa occasione è la trasformazione scultorea della omonima performance tenuta da Jovanovic nel febbraio 2016 a Belgrado.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Maja Arte Contemporanea è lieta di annunciare la prima collaborazione della galleria con l'artista performer Marta Jovanovic, inaugurando venerdì 25 novembre 2022 (ore 18-21) in via di Monserrato 30 (Roma), l'installazione intitolata "Motherhood".
L'opera presentata per l'occasione è la trasformazione scultorea della omonima performance tenuta da Jovanovic nel febbraio 2016 presso lo spazio "O3one Gallery" di Belgrado, durante la quale aveva colpito con un martello – rompendole una ad una – 246 uova appese al soffitto: tante uova quanti i giorni fertili, dal primo menarca dell'artista alla data della performance.
Successivamente i gusci frantumati sono divenuti sculture uniche, realizzate in rame elettroformato, numerate e placcate in oro 24K.
"Ogni uovo che ho rotto durante la performance è una opportunità di maternità mancata in favore dell'arte", afferma con una punta di ironia Jovanovic, che ha così trasformato alchemicamente quanto di più sacrilego sarebbe potuto accadere in un mondo distopico come quello narrato da Margareth Atwood ne "Il racconto dell'ancella".
Osserva Anja Foerschner: "Attraverso questo lavoro, Jovanovic fornisce un'ironica contro prospettiva alla distruzione delle 'sue uova' durante la performance: non solo queste vengono accuratamente restaurate per l'installazione, ma le sue 'opportunità sprecate' sono letteralmente trasformate in oro."
Se "Motherhood" come performance nasce da un momento di profonda trasformazione personale che aveva portato Jovanovic a rivalutare alcune scelte di vita e a riflettere sullo status di "donna artista" in una società ancora oggi fortemente patriarcale, l'installazione prende sorprendentemente una direzione trasformativa catartica. Siamo accolti da una luminosa costellazione dalle uova d'oro, gusci custodi di desideri in viaggio verso la loro luna, dove – accanto al senno – si raccoglie ciò che si perde, o semplicemente ciò che si trasforma.
L'allestimento è a cura di Sauro Radicchi.
"Lungo sarà, se tutte in verso ordisco
le cose che gli fur quivi dimostre;
che dopo mille e mille io non finisco,
e vi son tutte l'occurrenze nostre:
sol la pazzia non v'è poca né assai;
che sta qua giù, né se ne parte mai."
Ludovico Ariosto, "Orlando furioso" (Astolfo sulla luna)
NOTE BIOGRAFICHE
Marta Jovanovic (Belgrado - Serbia, 1978) è una performance artist e docente con la missione di promuovere e facilitare l'ulteriore progresso della disciplina.
Fondatrice del "Performance Art Program" presso il Museo d'Arte Contemporanea di Belgrado, artista residente presso il Getty Research Institute di Los Angeles, nel 2017 Jovanovic è protagonista del film documentario "Born Just Now", del regista statunitense Robert Adanto, vincitore di numerosi premi internazionali.
Le sue opere "Pionirka", "It is My Body", "Love" e "Motherhood" si trovano in importanti collezioni private e museali. La performance "BelgradeMermaid" ha aperto la Biennale di Belgrado nel 2018, mentre l'anno successivo il sequel "Mermaid's Tale" è diventato una performance in realtà virtuale.
La curatrice Kathy Battista ha scritto un compendio sui suoi primi lavori intitolato "Marta Jovanovic: Performing the Self", pubblicato dal "Martin E. Segal Theatre Center" della City University di New York, mentre nel libro "New York New Wave", Battista posiziona Jovanovic nell'ambito delle più urgenti artiste femministe contemporanee di New York.
Marta Jovanovic è docente e coordinatrice delle Arti Visive per la RUFA - Rome University of Fine Arts.
L'opera presentata per l'occasione è la trasformazione scultorea della omonima performance tenuta da Jovanovic nel febbraio 2016 presso lo spazio "O3one Gallery" di Belgrado, durante la quale aveva colpito con un martello – rompendole una ad una – 246 uova appese al soffitto: tante uova quanti i giorni fertili, dal primo menarca dell'artista alla data della performance.
Successivamente i gusci frantumati sono divenuti sculture uniche, realizzate in rame elettroformato, numerate e placcate in oro 24K.
"Ogni uovo che ho rotto durante la performance è una opportunità di maternità mancata in favore dell'arte", afferma con una punta di ironia Jovanovic, che ha così trasformato alchemicamente quanto di più sacrilego sarebbe potuto accadere in un mondo distopico come quello narrato da Margareth Atwood ne "Il racconto dell'ancella".
Osserva Anja Foerschner: "Attraverso questo lavoro, Jovanovic fornisce un'ironica contro prospettiva alla distruzione delle 'sue uova' durante la performance: non solo queste vengono accuratamente restaurate per l'installazione, ma le sue 'opportunità sprecate' sono letteralmente trasformate in oro."
Se "Motherhood" come performance nasce da un momento di profonda trasformazione personale che aveva portato Jovanovic a rivalutare alcune scelte di vita e a riflettere sullo status di "donna artista" in una società ancora oggi fortemente patriarcale, l'installazione prende sorprendentemente una direzione trasformativa catartica. Siamo accolti da una luminosa costellazione dalle uova d'oro, gusci custodi di desideri in viaggio verso la loro luna, dove – accanto al senno – si raccoglie ciò che si perde, o semplicemente ciò che si trasforma.
L'allestimento è a cura di Sauro Radicchi.
"Lungo sarà, se tutte in verso ordisco
le cose che gli fur quivi dimostre;
che dopo mille e mille io non finisco,
e vi son tutte l'occurrenze nostre:
sol la pazzia non v'è poca né assai;
che sta qua giù, né se ne parte mai."
Ludovico Ariosto, "Orlando furioso" (Astolfo sulla luna)
NOTE BIOGRAFICHE
Marta Jovanovic (Belgrado - Serbia, 1978) è una performance artist e docente con la missione di promuovere e facilitare l'ulteriore progresso della disciplina.
Fondatrice del "Performance Art Program" presso il Museo d'Arte Contemporanea di Belgrado, artista residente presso il Getty Research Institute di Los Angeles, nel 2017 Jovanovic è protagonista del film documentario "Born Just Now", del regista statunitense Robert Adanto, vincitore di numerosi premi internazionali.
Le sue opere "Pionirka", "It is My Body", "Love" e "Motherhood" si trovano in importanti collezioni private e museali. La performance "BelgradeMermaid" ha aperto la Biennale di Belgrado nel 2018, mentre l'anno successivo il sequel "Mermaid's Tale" è diventato una performance in realtà virtuale.
La curatrice Kathy Battista ha scritto un compendio sui suoi primi lavori intitolato "Marta Jovanovic: Performing the Self", pubblicato dal "Martin E. Segal Theatre Center" della City University di New York, mentre nel libro "New York New Wave", Battista posiziona Jovanovic nell'ambito delle più urgenti artiste femministe contemporanee di New York.
Marta Jovanovic è docente e coordinatrice delle Arti Visive per la RUFA - Rome University of Fine Arts.
25
novembre 2022
Marta Jovanovic – Motherhood
Dal 25 novembre 2022 al 20 gennaio 2023
arte contemporanea
personale
personale
Location
Maja Arte Contemporanea
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15.30-19.30, sabato ore 11-13 e 15-19
Vernissage
25 Novembre 2022, ore 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
SauroRadicchi