-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il mago, l’artista e Mr. Saatchi
altrecittà
I resti della Young British Art finiscono dentro otto teche di plastica. Reliquie o fregature? La strana coppia Geller/Semple, speculando sulle ceneri di Saatchi, si inventa l’opera-burla dell’anno.
Che non si tratti invece di preziosi cimeli, miracolosamente scampati alle fiamme?
Che non si tratti invece di preziosi cimeli, miracolosamente scampati alle fiamme?
La vicenda è strana, non c’è che dire. Comica per certi versi. Personaggi anomali si mescolano in una pièce un po’ surreale e che pure potrebbe possedere risvolti di una certa rilevanza.
Proprio in questi giorni, soprattutto in Inghilterra, la cosa ha suscitato un gran fiorire di maligni chiacchiericci e di indignate accuse, contro quello che è stato definito “uno scandaloso tentativo di frode”. Assicurando intanto un’ottima pubblicità ai due protagonisti della storia, il gatto e la volpe, amici e compagni d’avventura.
Una strana coppia, ben assortita: trattasi del giovane artista Stuart Semple e del maturo Uri Geller, mago e sensitivo di origini israeliane, vero e proprio fenomeno massmediatico, noto fin dagli anni settanta per le sue presunte doti paranormali e i suoi trucchi di telecinesi, lettura del pensiero et similia (molti miseramente smascherati, altri ancora avvolti nel mistero…).
L’artista e il mago dunque. E poi un incendio. Il devastante incendio che circa due mesi fa distrusse l’enorme storage in cui erano depositate buona parte delle opere di Charles Saatchi, importanti cimeli della YBA, da Damien Hirst a Tracy Emin, dai Chapman a Gary Hume.
Bene, cosa ti combina il mago? Va sul luogo del disastro, munito di vanga e di sacchi per il pattume, e chiede ai pompieri –ancora intenti a sgomberare l’area carbonizzata- il permesso di poter recuperare qualche pezzo bruciacchiato. Permesso accordato, in fondo sono solo macerie. Macerie da qualche migliaio di sterline deve aver “arguito” il sensitivo… E’ proprio un pompiere a mostrargli per primo una carriola colma di resti destinati a essere gettati nella spazzatura. Il nostro mago dice di aver riconosciuto, incredulo, alcuni pezzi bronzei e dei frammenti di tenda (la famosa tenda della Emin, chiaramente…) in mezzo ai molti detriti. Fatta incetta di materiale prezioso, l’uomo se ne torna a casa e chiama immediatamente l’amico 23enne. C’è un piccolo tesoro dentro a una carriola, che ne facciamo? Ne faccio un’opera, chiaro: risposta scontata per un giovane artista in cerca di visibilità. L’opera-cimelio, l’opera-commemorativa: quel che resta della YBA, dopo il disastro. Detto fatto. Semple, da scaltro bricoleur, mette insieme i pezzi superstiti, e li inserisce come sacre reliquie dentro box di plastica trasparenti, ricoperti di slogan rosa shocking, fra l’ironico e l’evocativo: hi-tech archaeologists, RIP YBA, I raid your grave, Burn Baby Burn.
Uri Geller, soddisfatto mentore dell’operazione, fa la sua stima: valore commerciale dell’opera 100.000 sterline. Ovviamente sono in pochi a fidarsi dell’autenticità dei reperti: il mago e il giovane artista un po’ sgomitante fanno mal pensare. E la storia della perlustrazione in situ con tanto di prelievo alla luce del sole, non è certo credibilissima. Né pare possibile che qualcosa possa essersi salvato dalle violente fiamme. La critica boccia in coro l’iniziativa, bollandola come truffa allo stato puro, con avidi scopi di guadagno. I due rispondono offrendo generosamente l’opera in dono alla Tate. Il direttore, in evidente imbarazzo, si muove con cautela, timoroso di beccarsi la grossa fregatura, ma allettato dall’idea di una possibile pregiata conquista. Aspettiamo che gli esperti abbiano effettuato i dovuti controlli, dice il saggio direttore. Dopo un’attenta expertise, se i pezzi risulteranno autentici, allora il museo sarà ben lieto di accogliere la donazione.
Geller spera intanto che qualche fanatico collezionista, feticista della YBA, si faccia avanti per accaparrarsi il capolavoro commemorativo. E Semple resta comunque soddisfatto. La sua discreta fetta di celebrità mediatica se l’è guadagnata.
link correlati
www.stuartsemple.com
RIP YBA by Uri geller 2004
helga marsala
[exibart]
Gent.ma Sig.ra Helga Marsala,
ho letto il Suo articolo “Il Mago, L’artista e Mr. Saatchi” riportato su questo portale “Exibart” il 23 Luglio 2004.
Non intendo contestarLe i fatti accaduti in Inghilterra, in quanto a me non noti. Tuttavia, avendo avuto la fortuna di trascorrere recentemente qualche giorno con Uri Geller & Stuart Semple in provincia di Bari, ho potuto constatare, innanzitutto, che non si tratta di un mago, né di un cialtrone, ma di una squisita persona ricca di umiltà, bontà e animo estremamente puro; insomma, di una vera PERSONA, dotata altresì di poteri paranormali circa i quali la Scienza stessa tenta ancora di dare una valida spiegazione. Alcune persone credono nel paranormale, altre persone no. Alcune persone credono in Uri Geller, altre no.
Certamente non tocca ad una giornalista dare affrettate valutazioni, probabilmente senza aver letto la vasta bibliografia e biografia esistenti su Uri Geller ed aver interloquito con lo stesso e, in modo particolare, con l’artista. Ritengo, inoltre, che non sia corretto per Lei giornalista fare un “mix” tra il pensiero della gente riguardo a Uri Geller e l’arte di Stuart Semple.
Quanto all’artista Stuart Semple, da me incontrato nella medesima circostanza, riporto anche qui la convinzione che trattasi, in considerazione della sua giovane età, di una persona equilibrata, fortemente motivata, dotata di un chiaro talento artistico che certamente si manifesterà in un contesto internazionale in un prossimo futuro.
Quanto ai fatti accaduti in Inghilterra, sia Geller che Semple hanno fatto bene a raccogliere dei resti prima ancora che una ruspa ripulisse il tutto per immortalare con le ceneri ed alcuni reperti il ricordo di tanti affermati artisti.
Dissento totalmente dall’impostazione da Lei data alla cronaca. In ogni tempo, comunque, si sono verificati esaltanti connubi tra mecenati ed artisti.
Dichiarandomi a Sua disposizione per ogni altra utile informazione molto cordialmente La saluto.
Pia Impedovo
Su richiesta leviamo le immagini che corredano l’articolo perchè, si sostiene, coperte da copyright. Se così è nessuna difficoltà.
All images copyright © 2004 Stuart Semple. All rights strictly reserved. Any unauthorized use is prohibited. (Uri Geller)
Ci viene richiesto anche con altra email il cui contenuto è ‘soltanto per l’uso del destinatario’ e sempre dello stesso Geller di cancellare l’articolo perchè ritenuto altamente diffamatorio ed offensivo.
…’and instruct you to pull off this vicious article from your website before it causes more damage’..
Alla faccia della libertà di cronaca.
sabato sera movimentato!
http://www.sport.telegraph.co.uk/ news/main.jhtml?xml=/ news/2004/07/18/ nart18.xml&sSheet=/ portal/2004/07/18/ixportal.html
gran bel lavoro……..molto bravi.