09 dicembre 2022

exibart prize incontra Rosa Cuccurullo

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Realizzo le mie opere attraverso l’uso di differenti linguaggi artistici, volti principalmente all’espressione delle mie emozioni, anche dolorose, e dei contenuti psicologici profondi che quasi sempre emergono nelle relazioni tra me e gli altri.

Rosa Cuccurullo

Qual è stato il tuo percorso artistico?

Dopo aver conseguito la maturità artistica, ho studiato scultura con il maestro Augusto Perez presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.

 

Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?

Realizzo le mie opere attraverso l’uso di differenti linguaggi artistici, volti principalmente all’espressione delle mie emozioni, anche dolorose, e dei contenuti psicologici profondi che quasi sempre emergono nelle relazioni tra me e gli altri, alla ricerca di una catarsi che mi permetta di guardare con occhi nuovi il contesto sociale e ambientale in cui vivo. I temi ricorrenti del mio lavoro sono la madre, la coppia, i sentimenti, il paesaggio, tutti segnati da forme allusive e ambivalenti, simboli di una natura fragile e insicura che riscatta se stessa attraverso la tensione verso una purezza di forme armonica e poetica.

 

In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento?

L’arte ha il dovere di denunciare le violenze, le ingiustizie e le discriminazioni che intossicano la nostra società già malata: come potente strumento di denuncia, infatti, essa può stimolare alla riflessione e, conseguentemente, all’azione.

 

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Di programmi ne ho tanti, sia in qualità di curatrice dei progetti della galleria Cobbler, spazio per l’arte contemporanea, quali, ad esempio, la pubblicazione di un catalogo/raccolta dei dodici anni di attività della galleria, che in qualità di artista: vorrei realizzare un’installazione con interventi in vetro di murano all’interno di un edificio antico del mio paese natio, Cava de’ Tirreni, un progetto impegnativo per rimarcare la natura sociale del vecchio mercato rionale.

 

In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?

Penso che le istituzioni dovrebbero prevedere dei comitati in ogni comune, composti da artisti, architetti e persone di cultura, da interpellare prima che sia stabilita la realizzazione di progetti sul territorio. Sarebbe bello se fosse data la possibilità soprattutto a giovani artisti emergenti d’impegnarsi in tali comitati.

 

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