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Mitologie Digitali
Mitologie Digitali – la mostra di arte, tecnologia e digitale è visitabile a Prato fino al 27 dicembre. Una selezione di ventitré artisti italiani e cinesi declina digitale e mitologia con opere di video art, realtà aumentata e virtuale, stampe 3D e programmi interattivi.
Comunicato stampa
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Mitologie Digitali - la mostra di arte, tecnologia e digitale è visitabile, nel complesso del Museo Del Tessuto di Prato fino al 27 dicembre. Una selezione di ventitré artisti italiani e cinesi declina digitale e mitologia con opere di video art, realtà aumentata e virtuale, stampe 3D e programmi interattivi.
È possibile che il termine mitologia richiami alla mente la voce di qualche enciclopedia polverosa dimenticata in cantina che racconta di divinità, esseri zoomorfi e strani fenomeni naturali. Con digitale al contrario, siamo riportati alle brillanti innovazioni del mondo moderno, figlio della cultura scientifica, dove i dispositivi elettronici sono diventati per l’uomo indispensabili nella vita quotidiana: sicuramente un mondo che ha relegato le storie fiabesche in cantina e si gode il trionfo della rete e del virtuale.
Niente di più sbagliato, secondo il concetto che sta dietro a Mitologie Digitali: nell’era digitale, in cui possiamo sperimentare le meraviglie del metaverso e della realtà aumentata, la forza degli archetipi e del sapere mitico è sempre più presente. Il mondo del digitale e quello del mito, invece di contrapporsi, si intrecciano fluidamente dando vita ad espressioni sempre mutevoli dell’incertezza e dell’inquietudine che da sempre caratterizzano l’esistenza umana ma che sono spinte all’eccesso in un mondo come il nostro, continuamente in balìa del cambiamento e delle trasformazioni socio-politiche.
Da questa riflessione nasce l’idea della doppia mostra d’arte, lanciata da Contemporary Matters in collaborazione con il Festival Seta di Prato e finalizzata alla realizzazione di uno scambio artistico e culturale con la sempre più lontana Cina.
Silvia Vannacci, curatrice della mostra insieme a Lisha Liang, presentando il progetto in occasione dell’ultima edizione del Festival Seta, ha precisato che il tema della call ruota intorno a due paure globalmente diffuse: quella del diverso, incrementata da tensioni geopolitiche varie, risolvibile (forse) tornando agli archetipi dell’umanità attraverso un recupero del pensiero mitico, e la paura della tecnologia e dell’intelligenza artificiale in quanto strumenti che portano la nostra società verso un futuro distopico e alienante che sembra sempre più vicino.
Gli artisti internazionali che hanno colto l’appello ad affrontare queste paure mettendo la tecnologia al servizio dell’espressione artistica sono stati in molti, ma ventitré quelli selezionati dalla giuria di esperti: Mataro Da Vergato, Deng Qipeng, Gennifer Deri, Fang Yutao, Giovanni Fredi, Huang Xuanyang, Huang Yue, Massimiliano Ionta/The Astronut, Nick Landucci, Matteo Nuti, David Reimondo, Livia Ribichini, Stefano Riboli, Shao Annan, Tao Yukang, Tuan Mu, Wang Wei, Wu Leilei, Xu Chenshuo, Yu Xinhan, Zhang Hao, Zhang Yang, Emiliano Zucchini.
La mostra a Prato, esposta negli spazi dell’ex complesso industriale Campolmi, la Saletta Campolmi e il Museo del Tessuto in via Puccetti 3, ha aperto le porte al pubblico domenica 27 novembre e termina martedì 27 dicembre. Ad eccezione delle date di apertura e chiusura dell’esposizione, Mitologie Digitali è visitabile dal mercoledì al sabato dalle 16:00 alle 19:00 o su prenotazione.
Mitologie Digitali è una produzione Contemporary Matters e Festival Seta, in collaborazione con Associazione Orientiamoci in Cina, Taizhou Museum of Contemporary Art e NoName Studio Zhujiajiao. Numerosi sono le istituzioni ed enti che hanno abbracciato il progetto, si ringraziano in particolar modo il Comune di Prato, il Museo di Arte Contemporanea di Taizhou, il Museo Del Tessuto di Prato, l’Accademia di Belle Arti di Carrara, il Dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze, l’Associazione Orientiamoci in Cina, NoName Studio e Resin Pro S.r.l.
Tutte le informazioni su www.mitologiedigitali.com.
È possibile che il termine mitologia richiami alla mente la voce di qualche enciclopedia polverosa dimenticata in cantina che racconta di divinità, esseri zoomorfi e strani fenomeni naturali. Con digitale al contrario, siamo riportati alle brillanti innovazioni del mondo moderno, figlio della cultura scientifica, dove i dispositivi elettronici sono diventati per l’uomo indispensabili nella vita quotidiana: sicuramente un mondo che ha relegato le storie fiabesche in cantina e si gode il trionfo della rete e del virtuale.
Niente di più sbagliato, secondo il concetto che sta dietro a Mitologie Digitali: nell’era digitale, in cui possiamo sperimentare le meraviglie del metaverso e della realtà aumentata, la forza degli archetipi e del sapere mitico è sempre più presente. Il mondo del digitale e quello del mito, invece di contrapporsi, si intrecciano fluidamente dando vita ad espressioni sempre mutevoli dell’incertezza e dell’inquietudine che da sempre caratterizzano l’esistenza umana ma che sono spinte all’eccesso in un mondo come il nostro, continuamente in balìa del cambiamento e delle trasformazioni socio-politiche.
Da questa riflessione nasce l’idea della doppia mostra d’arte, lanciata da Contemporary Matters in collaborazione con il Festival Seta di Prato e finalizzata alla realizzazione di uno scambio artistico e culturale con la sempre più lontana Cina.
Silvia Vannacci, curatrice della mostra insieme a Lisha Liang, presentando il progetto in occasione dell’ultima edizione del Festival Seta, ha precisato che il tema della call ruota intorno a due paure globalmente diffuse: quella del diverso, incrementata da tensioni geopolitiche varie, risolvibile (forse) tornando agli archetipi dell’umanità attraverso un recupero del pensiero mitico, e la paura della tecnologia e dell’intelligenza artificiale in quanto strumenti che portano la nostra società verso un futuro distopico e alienante che sembra sempre più vicino.
Gli artisti internazionali che hanno colto l’appello ad affrontare queste paure mettendo la tecnologia al servizio dell’espressione artistica sono stati in molti, ma ventitré quelli selezionati dalla giuria di esperti: Mataro Da Vergato, Deng Qipeng, Gennifer Deri, Fang Yutao, Giovanni Fredi, Huang Xuanyang, Huang Yue, Massimiliano Ionta/The Astronut, Nick Landucci, Matteo Nuti, David Reimondo, Livia Ribichini, Stefano Riboli, Shao Annan, Tao Yukang, Tuan Mu, Wang Wei, Wu Leilei, Xu Chenshuo, Yu Xinhan, Zhang Hao, Zhang Yang, Emiliano Zucchini.
La mostra a Prato, esposta negli spazi dell’ex complesso industriale Campolmi, la Saletta Campolmi e il Museo del Tessuto in via Puccetti 3, ha aperto le porte al pubblico domenica 27 novembre e termina martedì 27 dicembre. Ad eccezione delle date di apertura e chiusura dell’esposizione, Mitologie Digitali è visitabile dal mercoledì al sabato dalle 16:00 alle 19:00 o su prenotazione.
Mitologie Digitali è una produzione Contemporary Matters e Festival Seta, in collaborazione con Associazione Orientiamoci in Cina, Taizhou Museum of Contemporary Art e NoName Studio Zhujiajiao. Numerosi sono le istituzioni ed enti che hanno abbracciato il progetto, si ringraziano in particolar modo il Comune di Prato, il Museo di Arte Contemporanea di Taizhou, il Museo Del Tessuto di Prato, l’Accademia di Belle Arti di Carrara, il Dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze, l’Associazione Orientiamoci in Cina, NoName Studio e Resin Pro S.r.l.
Tutte le informazioni su www.mitologiedigitali.com.
27
novembre 2022
Mitologie Digitali
Dal 27 novembre al 27 dicembre 2022
arte contemporanea
Location
MUSEO DEL TESSUTO – EX FABBRICA CAMPOLMI
Prato, Via Puccetti, 3, (Prato)
Prato, Via Puccetti, 3, (Prato)
Orario di apertura
Saletta Campolmi:
dal mercoledì al sabato 16:00 - 19:00
Museo del Tessuto:
dal martedì al giovedì 10:00 -15:00
venerdì e sabato 10:00 -19:00
domenica 15:00 - 19:00
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