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Il 2023 si apre con musei e siti archeologi gratis: i numeri dell’affluenza
MIC Ministero della Cultura
di redazione
Chi va al museo il primo dell’anno, continuerà ad andarci? Intanto, il 2023 sembra essere iniziato bene gli amanti dell’arte, con il Ministero della Cultura che, proseguendo la fortunata e instagrammabile politica della prima domenica del mese gratuita, conosciuta anche come #domenicalmuseo, ha aperto le porte dei propri musei e parchi archeologici, in via eccezionale anche l’1 gennaio, capodanno. «Il successo dei musei italiani è motivo di orgoglio», ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che, commentando il tradizionale discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva già posto l’accento sulla capacità di «Resilienza e di attrazione delle bellezze della nostra Nazione».
Gli ingressi gratuiti nei musei e nei parchi archeologici pubblici, per la prima domenica del mese, furono istituiti nel 2014 dall’allora Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, nell’ambito di una più ampia revisione di tutto il sistema tariffario museale. Nello stesso decreto, che stabiliva anche la possibilità di programmare aperture prolungate e serali, fu però cancellata anche la gratuità per gli over 65. Negli anni, la #domenicalmuseo ha resistito a vari cambiamenti e passaggi e si è confermata come un appuntamento importante per i fruitori, utile anche a tenere traccia delle affluenze.
Gli amanti delle classifiche, tuttavia, rimarranno delusi, visto che ci sono poche sorprese. Colosseo (solo anfiteatro Flavio) con 9.959 ingressi, Parco archeologico di Pompei con 7.801, e Gallerie degli Uffizi e Giardino di Boboli, rispettivamente con 7.624 e 7.584, sono i primi tre siti più visitati in Italia. Da segnalare l’inarrestabile ascesa di Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento a Napoli che ormai qualche mese fa registrare numeri di rilievo e che questo 1 gennaio 2023 ha segnato quota 7.011.
Seguono Foro Romano e Palatino 6.409; Museo nazionale di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo 5.958; Palazzo Reale di Napoli 5.788; Galleria dell’Accademia di Firenze 5.556. Più staccati, la Certosa e Museo di San Martino 4.331 (peraltro attiguo a Castel Sant’Elmo), e il Museo archeologico nazionale di Napoli 4.114. Troviamo poi Musei Reali di Torino 3.996; Museo di Palazzo Ducale di Mantova 2.862; Complesso monumentale della Pilotta 2.800 (dove ha recentemente aperto il nuovo Museo Bodoni, il più antico museo della stampa); Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare 2.776; Palazzo Reale di Genova 2.626; Parco archeologico di Paestum e Velia – Museo archeologico nazionale 2.357.
A questi dati si aggiungono i 23.433 visitatori del ViVe di Roma, l’istituto autonomo creato nel 2019 e operativo dal 2020, che accorpa il Monumento del Vittoriano e il Museo di Palazzo Venezia e i 23.175 visitatori del Pantheon (sul quale è accesissimo il dibattito per l’introduzione di un biglietto).
«La grande affluenza del primo gennaio premia lo sforzo fatto per tenere aperti i nostri siti ed è la riprova di un grande potenziale, in parte ancora inespresso», ha continuato Sangiuliano. «Quasi tutti i grandi musei sono tornati ai livelli di affluenza del 2019, anno pre-covid, e in alcuni casi li hanno migliorati. Sono sicuro che il 2023 sarà un anno felice, il nostro obiettivo è quello di elevare i servizi e la qualità. Ringrazio le donne e gli uomini che ci lavorano, spesso in condizioni non facili, che siamo impegnati a migliorare».