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Evgenia Kaika – Metacromia
Le scene di Kaika vanno oltre l’immediata percezione del soggetto. Portando l’osservatore ad una più profonda e interiore suggestione, a quel senso di mistero che varca il velo apparente degli oggetti e delle presenze.
Comunicato stampa
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Evgenia Kaika è nata ad Atene, ma le sue origini sono tra le isole dell’Egeo, in particolare Santorini dove ha vissuto per molti anni e dove ancora trascorre lunghi periodi. E’ forse per questa particolare origine che la sua arte ha preso una prospettiva di attrazione metafisica. Una corrente prevalentemente artistico-pittorica che si inserisce tra le maggiori innovazioni culturali del XX secolo.
Un'arte pittorica riconoscibile per la rappresentazione statica e al contempo nitida con cui sono rappresentati i soggetti. Fatta di ordine e chiarezza compositiva. Scorci proposti in un contesto straniante che spingono l'osservatore a superare la pura e semplice raffigurazione realistica.
La pittura metafisica si propone di cogliere l'essenza delle cose, andando oltre l'apparenza fisica della realtà, superare l’apparenza dei sensi. Seguendo quasi per istinto questa visione, Evgenia Kaika crea architetture del sentimento. Spazi metafisici sospesi in atmosfere cicladiche.
Dopo aver acquisito una notevole maturità tecnica e stilistica e affinando sempre più il suo stile, Evgenia affida alla tela ricordi ed emozioni personali, filtrati nel candore della luce mediterranea e rivelati attraverso soggetti e paesaggi poeticamente autentici, espressione del suo più intimo sentire.
Una serie di porte apre il percorso. Possiamo così vedere già in alcune opere del 2012 come in Porta Rossa un passaggio sormontato da una scala di cemento imbiancato al sole. Per l’Artista il rosso è la gioia, la porta si può osservare dal basso, ma è chiusa, difficile da raggiungere. Non è nemmeno perfetta, manca un pezzo…anche se raggiunta essa non sarà mai completa.
In Segreto una porta azzurra come il mare che circonda le isole chiude lo sguardo, il chiavistello custodisce un segreto. Nell’opera Speranza scorgiamo da una serratura un piccolo campanile egeo. Palpabile in quest’opera la tensione, la ricerca di un giorno migliore attraverso un significato ultraterreno.
Aumenta la tensione metafisica con le opere Topografico, Rymidi, Passaggio e L’uscita. In questi lavori si palesano completamente le caratteristiche principali riscontrabili nelle opere metafisiche: la prospettiva in apparenza incoerente, che in realtà risponde a punti di fuga diversi, l'assenza totale della presenza umana, stretti passaggi e ombre molto lunghe, la stesura del colore a campiture piatte.
Kaika giunge così ad una figurazione che sceglie la suggestione dello spettatore più che l’emozione del pittore. Con l’opera Enigma del 2022, una chiesa orientale sotto un occhio nero nascosto, si apre un discorso allargato, che quasi rientra nel surrealismo. Essa esprime la ricerca di una spiritualità in un periodo oscuro. Il tutto poi viene completato dall’opera Skia che significa “Ombra” … un’ombra che a volte protegge dalla violenza del Sole.
Due opere in particolare spiccano per il carattere autobiografico: Donna, una serie di elementi architettonici cicladici in un mare tempestoso. Gli elementi segretamente svelano un’intima e complessa scomposizione femminile, rappresentata tramite elementi architettonici. Giramondo: un’elica di case attorno ad una serratura. In cui il mondo sembra impazzito e dove l’artista vorrebbe trovare una chiave per aggiustare tutto.
Le scene di Kaika vanno così oltre l’immediata percezione del soggetto. Portando l’osservatore ad una più profonda e interiore suggestione, a quel senso di mistero che varca il velo apparente degli oggetti e delle presenze.
Un'arte pittorica riconoscibile per la rappresentazione statica e al contempo nitida con cui sono rappresentati i soggetti. Fatta di ordine e chiarezza compositiva. Scorci proposti in un contesto straniante che spingono l'osservatore a superare la pura e semplice raffigurazione realistica.
La pittura metafisica si propone di cogliere l'essenza delle cose, andando oltre l'apparenza fisica della realtà, superare l’apparenza dei sensi. Seguendo quasi per istinto questa visione, Evgenia Kaika crea architetture del sentimento. Spazi metafisici sospesi in atmosfere cicladiche.
Dopo aver acquisito una notevole maturità tecnica e stilistica e affinando sempre più il suo stile, Evgenia affida alla tela ricordi ed emozioni personali, filtrati nel candore della luce mediterranea e rivelati attraverso soggetti e paesaggi poeticamente autentici, espressione del suo più intimo sentire.
Una serie di porte apre il percorso. Possiamo così vedere già in alcune opere del 2012 come in Porta Rossa un passaggio sormontato da una scala di cemento imbiancato al sole. Per l’Artista il rosso è la gioia, la porta si può osservare dal basso, ma è chiusa, difficile da raggiungere. Non è nemmeno perfetta, manca un pezzo…anche se raggiunta essa non sarà mai completa.
In Segreto una porta azzurra come il mare che circonda le isole chiude lo sguardo, il chiavistello custodisce un segreto. Nell’opera Speranza scorgiamo da una serratura un piccolo campanile egeo. Palpabile in quest’opera la tensione, la ricerca di un giorno migliore attraverso un significato ultraterreno.
Aumenta la tensione metafisica con le opere Topografico, Rymidi, Passaggio e L’uscita. In questi lavori si palesano completamente le caratteristiche principali riscontrabili nelle opere metafisiche: la prospettiva in apparenza incoerente, che in realtà risponde a punti di fuga diversi, l'assenza totale della presenza umana, stretti passaggi e ombre molto lunghe, la stesura del colore a campiture piatte.
Kaika giunge così ad una figurazione che sceglie la suggestione dello spettatore più che l’emozione del pittore. Con l’opera Enigma del 2022, una chiesa orientale sotto un occhio nero nascosto, si apre un discorso allargato, che quasi rientra nel surrealismo. Essa esprime la ricerca di una spiritualità in un periodo oscuro. Il tutto poi viene completato dall’opera Skia che significa “Ombra” … un’ombra che a volte protegge dalla violenza del Sole.
Due opere in particolare spiccano per il carattere autobiografico: Donna, una serie di elementi architettonici cicladici in un mare tempestoso. Gli elementi segretamente svelano un’intima e complessa scomposizione femminile, rappresentata tramite elementi architettonici. Giramondo: un’elica di case attorno ad una serratura. In cui il mondo sembra impazzito e dove l’artista vorrebbe trovare una chiave per aggiustare tutto.
Le scene di Kaika vanno così oltre l’immediata percezione del soggetto. Portando l’osservatore ad una più profonda e interiore suggestione, a quel senso di mistero che varca il velo apparente degli oggetti e delle presenze.
04
febbraio 2023
Evgenia Kaika – Metacromia
Dal 04 febbraio al 04 marzo 2023
arte contemporanea
Location
VILLA BRENTANO
Busto Garolfo, via Magenta , 25, (Milano)
Busto Garolfo, via Magenta , 25, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 14:30-18:00
Vernissage
4 Febbraio 2023, dalle 17:00 alle 20:00
Sito web
Autore
Patrocini