Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
No Green Pass
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Se determinate scritte compaiono in luoghi stravaganti e composte con elementi eterogenei,
come ad esempio un S.O.S scritto da un naufrago sulla riva di un isola deserta con sassi
ritrovati nei pressi con la speranza di attirare l'attenzione di un transatlantico di passaggio o
quello di incidere le proprie iniziali graffiandole su di un antico intonaco, l'intento è sempre
quello della speranza della salvezza o quello di salvarsi dall'oblio (invano, quasi sempre).
Scritte pubbliche (come quelle infestanti sui muri) sembrano fare riferimento alla sfera
personale, richiamando chi le vede alle proprie necessità o desideri, vedi il “Ti Amo”scritto
con la bomboletta sul muro di fronte alla casa dell'amata. Naturalmente anche con intenti
sociali o politici: “America go home” o “governo ladro”, queste frasi compaiono ferme sui
muri e in movimento su metropolitane, autobus e treni. Ricordo anche un intervento d'arte ad
una passata Biennale di Venezia dove l'artista aveva noleggiato un aereo che trasportava
uno striscione con la scritta:“Image du ciel”.La mia scritta, invece, partecipa, un po', di tutte
queste istanze, è personale, è politica e definisce un bisogno e allo stesso tempo un
desiderio pur essendo composta all'interno di una fondazione d'arte contemporanea e non
essendo mai uscita da lì.
Nel triste periodo che va dagli anni 2020 agli anni 2022, mentre larga parte della
popolazione si dava daffare per proibire e la rimanente parte a farsi proibire, io insofferente
ad entrambe le cose andavo sviluppando il desiderio di attivarmi per dare una forma al mio
scontento.
Così andavo alle manifestazioni no vax, in piazza San Firenze, in piazza Santissima
Annunziata e in piazza Santa Maria Novella, con un amico artista.
Queste riunioni pubbliche erano spontanee e autogestite e proclamavano il proprio dissenso
con la propria presenza e partecipazione. Qualcuno dei partecipanti si era preparato dei
cartelli con pensieri e aforismi, uno dei più ricorrenti era : “no green pass”. Facevano un po'
tenerezza, questi cartelli, con la loro aria di fatto in casa, tuttavia mi davano l'idea della
genuinità della volontà di riunirsi, contro le manifestazione ufficiali dei sindacati con striscioni
e cartelloni fatti a regola d'arte che rispecchiano, sempre, le idee di qualcun altro e l'essere
mossi per interessi particolari, la qual cosa è l'esatto opposto di una idea collettiva genuina,
ovvero quella di tanti singoli che si ritrovano per opporsi ad una serie di ingiustizie.
Dunque nei miei pomeriggi passati in galleria mi è venuta l'idea di creare dei cartelli che
avrebbero potuto partecipare a queste contestazioni. Ho incominciato a comporre le lettere
che formano la frase no green pass assemblando piccole sculture, disegni, oggetti d'arte,
multipli, fotografie e regali ricevuti dagli artisti. Mi ritengo autore del risultato complessivo.
Alla Lettera, titolo di questo scritto, significa che il senso della frase è letterale e che ogni
singola lettera dà significato una volta che è stata allineata con tutte le altre, ma va anche
considerata come prova calligrafica, dove ogni singolo componente della lettera,
allineandosi, contribuisce alla costruzione globale, proprio come la frase si trasforma in voce
accostandosi, rispettando le spaziature. Voce, senso, significato: unire le opere per formare
le lettere, unire le lettere per formare le parole. Una volta composta la frase, senza voler
scrivere un alfabeto, l'ho fotografata, alla buona, col telefono cellulare e l'ho lasciata lì,
contento di averla realizzata e di aver interiorizzato l'azione di compierla, lasciandola nella
sfera del personale. Azione questa mia caratteristica, faccio infatti spesso delle composizioni
con le mie opere d'arte, delle nature morte di oggetti vivi coi quali sono in perpetuo
collegamento e a parte qualche intimo non le faccio vedere.
Dopo circa un anno ho deciso di farla stampare, con l'aiuto di una studio grafico, e di
montarle singolarmente su di una asta di legno per dare l'immagine di cartelloni di
contestazione, il tutto desemantizzato da mostrare in galleria per una mostra, come ad una
manifestazione senza folla, creando il cosiddetto “contesto”, indispensabile per circoscrivere
il significato e fornirlo di un'aura che lo rafforzi.
Claudio Cosma, Firenze 16 dicembre 2022
come ad esempio un S.O.S scritto da un naufrago sulla riva di un isola deserta con sassi
ritrovati nei pressi con la speranza di attirare l'attenzione di un transatlantico di passaggio o
quello di incidere le proprie iniziali graffiandole su di un antico intonaco, l'intento è sempre
quello della speranza della salvezza o quello di salvarsi dall'oblio (invano, quasi sempre).
Scritte pubbliche (come quelle infestanti sui muri) sembrano fare riferimento alla sfera
personale, richiamando chi le vede alle proprie necessità o desideri, vedi il “Ti Amo”scritto
con la bomboletta sul muro di fronte alla casa dell'amata. Naturalmente anche con intenti
sociali o politici: “America go home” o “governo ladro”, queste frasi compaiono ferme sui
muri e in movimento su metropolitane, autobus e treni. Ricordo anche un intervento d'arte ad
una passata Biennale di Venezia dove l'artista aveva noleggiato un aereo che trasportava
uno striscione con la scritta:“Image du ciel”.La mia scritta, invece, partecipa, un po', di tutte
queste istanze, è personale, è politica e definisce un bisogno e allo stesso tempo un
desiderio pur essendo composta all'interno di una fondazione d'arte contemporanea e non
essendo mai uscita da lì.
Nel triste periodo che va dagli anni 2020 agli anni 2022, mentre larga parte della
popolazione si dava daffare per proibire e la rimanente parte a farsi proibire, io insofferente
ad entrambe le cose andavo sviluppando il desiderio di attivarmi per dare una forma al mio
scontento.
Così andavo alle manifestazioni no vax, in piazza San Firenze, in piazza Santissima
Annunziata e in piazza Santa Maria Novella, con un amico artista.
Queste riunioni pubbliche erano spontanee e autogestite e proclamavano il proprio dissenso
con la propria presenza e partecipazione. Qualcuno dei partecipanti si era preparato dei
cartelli con pensieri e aforismi, uno dei più ricorrenti era : “no green pass”. Facevano un po'
tenerezza, questi cartelli, con la loro aria di fatto in casa, tuttavia mi davano l'idea della
genuinità della volontà di riunirsi, contro le manifestazione ufficiali dei sindacati con striscioni
e cartelloni fatti a regola d'arte che rispecchiano, sempre, le idee di qualcun altro e l'essere
mossi per interessi particolari, la qual cosa è l'esatto opposto di una idea collettiva genuina,
ovvero quella di tanti singoli che si ritrovano per opporsi ad una serie di ingiustizie.
Dunque nei miei pomeriggi passati in galleria mi è venuta l'idea di creare dei cartelli che
avrebbero potuto partecipare a queste contestazioni. Ho incominciato a comporre le lettere
che formano la frase no green pass assemblando piccole sculture, disegni, oggetti d'arte,
multipli, fotografie e regali ricevuti dagli artisti. Mi ritengo autore del risultato complessivo.
Alla Lettera, titolo di questo scritto, significa che il senso della frase è letterale e che ogni
singola lettera dà significato una volta che è stata allineata con tutte le altre, ma va anche
considerata come prova calligrafica, dove ogni singolo componente della lettera,
allineandosi, contribuisce alla costruzione globale, proprio come la frase si trasforma in voce
accostandosi, rispettando le spaziature. Voce, senso, significato: unire le opere per formare
le lettere, unire le lettere per formare le parole. Una volta composta la frase, senza voler
scrivere un alfabeto, l'ho fotografata, alla buona, col telefono cellulare e l'ho lasciata lì,
contento di averla realizzata e di aver interiorizzato l'azione di compierla, lasciandola nella
sfera del personale. Azione questa mia caratteristica, faccio infatti spesso delle composizioni
con le mie opere d'arte, delle nature morte di oggetti vivi coi quali sono in perpetuo
collegamento e a parte qualche intimo non le faccio vedere.
Dopo circa un anno ho deciso di farla stampare, con l'aiuto di una studio grafico, e di
montarle singolarmente su di una asta di legno per dare l'immagine di cartelloni di
contestazione, il tutto desemantizzato da mostrare in galleria per una mostra, come ad una
manifestazione senza folla, creando il cosiddetto “contesto”, indispensabile per circoscrivere
il significato e fornirlo di un'aura che lo rafforzi.
Claudio Cosma, Firenze 16 dicembre 2022
13
gennaio 2023
No Green Pass
Dal 13 gennaio al 17 marzo 2023
arte contemporanea
Location
SENSUS
Firenze, Viale Antonio Gramsci, 42, (Firenze)
Firenze, Viale Antonio Gramsci, 42, (Firenze)
Curatore