-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
I mosaici della Cupola del Battistero di Firenze come non li avete mai visti
Arte antica
di redazione
Sono osservati da migliaia di visitatori ogni giorno ma così da vicino non si vedevano da più di un secolo. Si tratta degli splendidi mosaici che ornano la cupola del Battistero di San Giovanni, uno degli edifici storici più iconici di Firenze e di tutta Italia, che potranno essere ammirati a pochi metri di distanza, grazie ai ponteggi costruiti per gli imminenti lavori di restauro, commissionati e finanziati dall’Opera di Santa Maria del Fiore in accordo con l’Arcidiocesi di Firenze, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e paesaggio per la Città metropolitana di Firenze e le province di Prato e Pistoia.
Il ciclo musivo della Cupola
L’allestimento dell’imponente cantiere consentirà agli esperti di lavorare ai mosaici policromi su fondo oro che ricoprono interamente la cupola, realizzati tra il 1225 e il 1330 e ritenuti tra i più significativi cicli musivi del medioevo italiano. Con ogni probabilità, l’esecuzione materiale fu affidata a mosaicisti di origine veneziana, all’epoca considerati i migliori nel settore, a partire dai cartoni preparatori dei più grandi pittori fiorentini, tra i quali Cimabue, Coppo di Marcovaldo, Meliore e il Maestro della Maddalena.
La cupola è divisa in otto spicchi e su una fascia superiore sono raffigurate le gerarchie angeliche, su tre degli spicchi è raffigurato il Giudizio Universale, dominato dalla grande figura del Cristo. Sotto i suoi piedi avviene la resurrezione dei morti, alla sua destra i giusti sono accolti in cielo dai patriarchi biblici, mentre alla sua sinistra si trova l’inferno con i suoi diavoli. Gli altri cinque spicchi sono suddivisi in altri quattro registri orizzontali, dove sono raffigurate a partire dall’alto: storie della Genesi, storie di Giuseppe, storie di Maria e di Cristo e storie di san Giovanni Battista. Dominati dalla figura del Cristo giudice, i mosaici della cupola del Battistero furono fonte di ispirazione per la rappresentazione dell’Inferno nella Divina Commedia di Dante.
Il restauro dei mosaici del Battistero di Firenze
L’ultimo restauro fu eseguito, tra il 1898 e il 1907, dall’Opificio delle Pietre Dure e, da allora, i mosaici della cupola non sono mai più stati visti da vicino a occhio nudo. Secondo gli studi preparatori, l’intervento dovrà affrontare una situazione delicata: una superficie di 344 mq di mosaico antico, allettato su malta originale, probabilmente in fase di distacco; 567 mq di superfici di mosaico staccate e riallettate su malta cementizia dall’Opificio; 128 mq di superfici cadute e trattate a intonaco decorato nell’intervento del 1820-1823 e poi rifatte a mosaico nell’ultimo restauro.
In questi giorni saranno effettuate ulteriori indagini diagnostiche, per verificare i distacchi o le decoesioni e per definire il degrado delle tessere, la composizione e lo stato di “salute” dei diversi materiali che costituiscono l’opera. Solo successivamente sarà poi possibile delineare nel dettaglio le metodologie d’intervento specifiche per ogni problematica, individuare i materiali più opportuni e innovativi per poi procedere al restauro vero e proprio.
Intanto, il primo passo è stato compiuto con la costruzione del ponteggio che, a sua volta, ha rappresentato una sfida. Progettato in collaborazione con Tecno System Appalti e Layher, è stato necessario procedere tenendo in considerazioni più aspetti: da un lato, rendere accessibile l’intera superficie musiva della volta, di oltre mille metri quadrati, dall’altro, ridurre al minimo l’impatto visivo a terra, lasciando così fruibili ai visitatori – che sono stati circa 1 milione e 21 mila nel 2022 – le pareti e la scarsella decorate con marmi e mosaici, il cui restauro è terminato a luglio dell’anno scorso.
Alla fine, è stato realizzato un ponteggio a forma di fungo, per un’altezza di 31,50 metri e un diametro di 25,50, che si sviluppa su una superficie di 618 metri quadrati calpestabili nella parte alta, a fronte di una superficie occupata a terra di soli 63 metri quadrati. Il ponteggio, costruito con 8.150 elementi, utilizza delle travi in alluminio di ultima generazione (Layher Flex), che passando attraverso le aperture quadrangolari che si affacciano sul piano attico del Battistero, permettono di distribuire uniformemente i carichi sulla struttura portante del monumento.
Le visite avranno inizio dal 24 febbraio 2023, esclusivamente previa prenotazione, sul sito dell’Opera.