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Compositore, cantautore, produttore discografico, autore di alcuni dei brani più ascoltati nella storia della musica pop, al punto da poterne essere considerato il fondatore, Burt Freeman Bacharach è morto l’8 febbraio, nella sua casa di Los Angeles. Nato il 12 maggio 1928, a Kansas City, Missouri, aveva 94 anni e nella sua carriera ha vinto sei Grammy e tre Oscar. Le sue canzoni sono state registrate da più di mille artisti diversi e, tra i pezzi più conosciuti, alcuni capolavori quali “Say A Little Prayer”, “Raindrops Keep Falling On My Head”, “This Guy’s in Love with You”.
Fu la madre Irma, pittrice e cantautrice dilettante, ad avviare Burt alla musica, dandogli i primi rudimenti di pianoforte. Già da adolescente mostrò di avere più interesse per il Jazz che per la musica classica e iniziò a frequentare i club dove si suonava il bebop, ascoltando autori quali Dizzy Gillespie e Count Basie, il cui stile avrebbe influenzato il suo modo di scrivere canzoni. Dopo aver studiato musica alla McGill University di Montreal, alla Mannes School of Music di New York e alla Music Academy of the West a Montecito, in California, Burt fu arruolato nell’esercito degli Stati Uniti nel 1950, prestandovi servizio per due anni, di stanza in Germania, dove suonava il pianoforte nei club degli ufficiali.
Dopo il congedo, Bacharach trascorse i successivi tre anni come pianista e direttore d’orchestra e la svolta nel 1956, all’età di 28 anni, quando il compositore Peter Matz lo raccomandò a Marlene Dietrich, che aveva bisogno di un arrangiatore e direttore d’orchestra per i suoi spettacoli. Con l’attrice e cantante ebbe modo di fare tournee in tutto il mondo ma i rapporti terminarono a metà anni ’60. Nel 1957, Bacharach aveva conosciuto il paroliere Hal David iniziando la quella che sarebbe diventata una delle collaborazioni più proficue della storia della musica. Il riconoscimento avvenne quando la loro canzone “The Story of My Life”, registrata da Marty Robbins, diventò una hit.
Molte anche le collaborazioni con il cinema. Nel 1967, Bacharach compose e arrangiò la colonna sonora del film “Casino Royale”, che includeva brani come “The Look of Love”, interpretato da Dusty Springfield, e la canzone del titolo. L’album della colonna sonora è ampiamente considerato come una delle migliori registrazioni in vinile di tutti i tempi ed è molto ricercato dai collezionisti audiofili. Nel 1969, la collaborazione di maggior successo Bacharach-David, con il brano premio Oscar “Raindrops Keep Fallin ‘on My Head”, per l’acclamato film “Butch Cassidy and the Sundance Kid”. Per tutta la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, Bacharach continuò a scrivere e produrre per artisti, per il teatro, la TV e il cinema.
In anni recenti, tra la fine dei ’90 e l’inizio dei duemila, la collaborazione con Elvis Costello, per l’album “Painted from Memory”, vincitore di un Grammy. Nel 2016, Bacharach, a 88 anni, compose e arrangiò la sua prima colonna sonora originale dopo 16 anni per il film “A Boy Called Po”, insieme al compositore Joseph Bauer.
Sebbene Bacharach non fosse noto per le canzoni politiche, dedicò “Live to See Another Day”, rilasciato nel 2018, ai sopravvissuti alla violenza armata nelle scuole. I proventi andarono all’ente di beneficenza Sandy Hook Promise, un’organizzazione senza scopo di lucro fondata e guidata da diversi membri delle famiglie delle vittime della sparatoria alla Sandy Hook Elementary School del 2012.