10 marzo 2023

Lee Lozano per la prima volta in Italia alla Pinacoteca Agnelli

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"Strike" è la mostra monografica dedicata alla pioneristica Lee Lozano, curata da Sarah Cosulich e dalla co-curatrice Lucrezia Calabrò Visconti

Lee Lozano. Strike. No title, ca. 1964. Collezione privata / Private collection Courtesy Hauser & Wirth Collection Services © The Estate of Lee Lozano. Courtesy Hauser & Wirth. Credit Installation view Pinacoteca Agnelli Torino. Ph. Sebastiano Pellion di Persano

Sperimentazioni internazionali e urgenze del presente. Alla Pinacoteca Agnelli di Torino lo sguardo è diretto ancora una volta all’internazionalità, a distanza di un anno dall’insediamento della nuova direzione artistica, in un’atmosfera di grandissimo entusiasmo e soddisfazione per il lavoro svolto e la volontà di stimolare un pubblico allargato. Oltre ad aver triplicato il numero di visitatori, il nuovo team (quasi tutto al femminile) continua con l’intento di proporre scelte espositive contemporanee e legate alle urgenze del presente, mantenendo tuttavia il filo conduttore dell’eredità storica e simbolica del Lingotto, dove si respira definitivamente un’aria internazionale, unita alla collezione di Giovanni e Marella Agnelli.

Strike è la mostra monografica dedicata alla pioneristica artista americana Lee Lozano (1930 – 1999) visitabile dall’8 marzo al 23 luglio e curata da Sarah Cosulich, direttrice della Pinacoteca Agnelli, e dalla co-curatrice Lucrezia Calabrò Visconti.

Hollis Frampton, Lee Lozano, 1963 ©Estate of Hollis Frampton

Lee Lozano è stata una figura enigmatica attiva a New York negli anni Sessanta (con vero nome Lenore Knaster), la cui pratica artistica è stata caratterizzata da una completa ribellione verso i meccanismi del potere e degli ordini precostituiti, oltre che dal rifiuto verso il mondo dell’arte. Dal 1969, infatti, con General Strike Piece e Dropout Piece boicotta definitivamente le gallerie, i musei e mostre e la socialità in senso più ampio. La scelta è radicale ed estrema ed il percorso artistico breve, dal 1960 al 1972. Oggi (al contrario) è rappresentata dal colosso dell’arte contemporanea Hauser & Wirth e presente in collezioni di primo rilievo (Reina Sofia, MoMA, Collezione Pinault). La mostra alla Pinacoteca Agnelli è l’occasione per esplorarne il lavoro trasversale, di passaggio dalla figurazione all’astrattismo, per terminare con la pratica concettuale. Il titolo della monografica ha valore polisemico: da un lato ci riconduce al verbo “to strike” che significa colpire o attaccare, che esprime una azione violenta ed incontrollata, dall’altro lato il sostantivo è riferito allo “sciopero”, come rifiuto del lavoro messo in atto definitivamente da Lee Lozano.

Lee Lozano. Strike. Credit Installation view Pinacoteca Agnelli Torino. Ph. Sebastiano Pellion di Persano

Il percorso espositivo  è composto da 7 sale tematiche. La prima sala ci introduce i disegni Drawings realizzati tra il 1959 ed il 1964, tra schizzi preparatori ma anche lavori autonomi, sin dai primi anni all’Art Institute di Chicago fino al trasferimento a New York. Il corpo è raffigurato in maniera grottesca, con un particolare accento sul nudo maschile che è un grande assente nei nostri immaginari collettivi a differenza di quello femminile, spesso erotizzato. Sin da questi primi lavori emerge l’ossessione per la fisicità. Nella seconda sezione, Body-machine, un dipinto giovanile del 1960 raffigura una coltello ed un torsolo di mela in natura morta, con una impostazione ancora accademica, ma già carico di potenzialità narrativa e simbolica. Seguono una selezione di altre tele realizzate tra il 1962 ed il 1963, che ossessivamente ripropongono scene inquietanti, con un accento costante sulla violenza indiscriminata, resa ancor più pregnante dalla matericità della pittura. Disegni datati 1962 ci accolgono nella terza sala dedicata ai Pun Value. I “pun” sono i giochi di parole che l’artista ha utilizzato sin dai primordi, in modo tale da usare il linguaggio al fine di sintetizzare in un’unica immagine due lati opposti, ridicoli quanto potenti. La satira in questo caso viene utilizzata come forma di antagonismo e opposizione, presa di posizione, anche se tuttavia sia nelle questioni politiche sia femministe, Lozano non si è mai identificata in veri e propri movimenti o nella progettualità comune, considerandoli limitanti e preferendo mantenere la propria radicale individualità.

Lee Lozano. Strike. Credit Installation view Pinacoteca Agnelli Torino. Ph. Sebastiano Pellion di Persano

La quarta sala viene dedicata ai Tools: grandi immagini di martelli, chiodi, cacciaviti, viti, arnesi vari nei quali il corpo sembra trasformarsi. I riferimenti sono molteplici: la sessualità, il corpo, il consumismo,  il lavoro, l’oppressione, la violenza, con un forte accento alla predilizione maschilista nel mondo artistico negli anni in cui queste opere sono state realizzate. La complessità della produzione di Lozano e dei suoi simboli si ricollega al racconto della fabbrica e del luogo che oggi la ospita sotto molti profili. É un momento importante quello dei Tools tra gli anni 1962 e 1964, in cui l’artista si avvicina all’astrazione minimalista. La serie Airplanes (1962-1963) nella quinta sala ci mostra una serie di interesse per l’artista, che si concentra, parallelamente alla serie dei Tools, sulla raffigurazione di oggetti volanti che interferiscono con orifizi del corpo umano, nel continuo vortice di energia, dall’effetto quasi estenuante, ambiguo e brutale. L’interessante astrazione minimalista trova spazio nella sesta sala All verbs con opere realizzate tra il 1964 ed il 1965 dalle ampie campiture che sembrano conservare quasi gelosamente l’energia e la forza dei tools, astratti dalla loro precedente funzione per diventare linguaggio, verbo e potenza in questi lavori di grandi dimensioni. Interessante è il persistente necessità dell’artista di accedere alla materia e restituire la densità, estremizzando il rapporto con gli oggetti. Lozano stessa si riferisce ai tools come oggetti che un tempo disegnavo e che ora uso, a partire dalle forme verbali. Definitamente con la serie Waves (1967), realizzate con una vernice scintillante all’ossido di ferro, l’artista dichiara “i miei oggetti sono diventati numi”, a dimostrazione della valenza quasi esoterica e trascendentale che assumono per l’artista.

Lee Lozano. Strike. Credit Installation view Pinacoteca Agnelli Torino. Ph. Sebastiano Pellion di Persano

La mostra si chiude con i Private books, piccoli quaderni che racchiudono annotazioni bibliografiche  e riflessioni sul mondo dell’arte. I life-Art Pieces rappresentano una fase puramente concettuale del lavoro di Lozano, in aperta critica verso i tradizionali formati dell’arte, che determinano definitivamente l’estremizzazione del connubio Arte-Vita dell’artista fino al suo auto-esilio nel 1972 ed il cambio di nome a Lee Free e successivamente ad “E”. La mostra verrà successivamente presentata dalla Collezione Pinault alla Bourse de Commerce di Parigi, dal 20 settembre al 12 febbraio 2024, a testimonianza di un grande traguardo per la Pinacoteca Agnelli e la sua direzione.

Lee Lozano. Strike. Credit Installation view Pinacoteca Agnelli Torino. Ph. Sebastiano Pellion di Persano

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