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Identità e memoria, oltre il margine: la mostra tra Gorizia e Nova Goriza
Arte contemporanea
Si conclude con la mostra in corso fino al 30 marzo presso lo spazio di Carinarnica – l’ex valico di via San Gabriele, già ufficio doganale al tempo del Muro di Gorizia, oggi destinato a iniziative culturali – al confine tra Gorizia e Nova Goriza, la quarta edizione del progetto Co.So! Artisti per il sociale, curato da Elena Tammaro e Rachele D’Osualdo (Associazione culturale ETRARTE) e ideato per sensibilizzare le comunità del Friuli Venezia Giulia e dell’area transfrontaliera su temi della salute mentale, dell’inclusività e del benessere sociale.
Esposte in mostra le co-creazioni frutto dei workshop e delle residenze tenute dai tre artisti invitati – Carolina Pozzi, Michele Tajariol e Francesco Zanatta – in altrettante “comunità” locali per esplorare, nel “fare insieme”, il tema della marginalità. Anche in questa nuova edizione del progetto, la premesse è stata inserire in realtà che si occupano di salute mentale e disabilità e nelle relative comunità territoriali di riferimento, degli artisti ad agire come innesco di cambiamenti. E in quell’ottica sono stati meditati i loro interventi.
La residenza d’artista “Home is where love is” della lombarda Carolina Pozzi si è svolta presso la comunità 24 ore di Aiello del Friuli ‘Casa di Teresa’, realtà che accoglie persone con disagio psichico. L’artista ha invitato utenti e operatori a scegliere degli “oggetti d’affezione” – pupazzi d’infanzia, oggetti del quotidiano, cose inanimate – per poi ritrarli, dal vivo o sulla base di ricordi. Le singole produzioni sono state quindi scomposte in forme elementari e riaggregate liberamente a formare un grande collage in cui la figurazione ha lasciato il posto a una composizione astratta. Nella sua pratica artistica Pozzi coglie elementi fantastici della realtà che racchiudono energia infantile per trasferirli nelle sue opere.
L’artista visivo pordenonese Michele Tajariol ha condotto un doppio laboratorio dal titolo “In mille pezzi” che ha visto coinvolte sia alcune classi di un istituto superiore di Monfalcone che persone disabili dell’associazione teatrale ‘Cantiere dei Desideri’ di Fiumicello Villa Vicentina, nell’udinese. Il percorso laboratoriale ha visto l’elaborazione di una narrazione e la definizione dei tratti del personaggio che la anima, fino a dargli forma visivamente con precise caratteristiche. Ne è emerso un profilo dai tratti compositi, frammenti molteplici (ri)assemblati in una o più forme da smontare e rimontare a piacere; allusione alla possibilità di “rimettere assieme i cocci” dopo una crisi. Nella sua ricerca Tajariol esplora con installazioni, sculture e fotografia, il tema dell’identità e della soggettività mettendone sotto scatto ogni possibilità di univoca rappresentazione.
Il pittore trevigiano Francesco Zanatta ha trascorso una settimana con gli operatori e gli abitanti della comunità residenziale ‘Villetta 2.0’ a Gorizia, coinvolgendoli in lezioni e discussioni, camminate, raccolte di oggetti, disegno e pittura su carta e su tela. Le attività del workshop “La mano che sa vedere”, incentratesi sulla pratica pittorica come intermediazione sulla realtà, hanno concorso alla realizzazione di grande quadro dall’autorialità condivisa. La ricerca estetica di Zanatta si caratterizza per l’importanza data al colore nella creazione di universi narrativi rutilanti ed evocativi.
L’allestimento della mostra finale di Co.So! Artisti per il sociale edizione 2022/2023 a Nova Gorica vede l’inserimento di alcuni video documentativi realizzati dal fotografo e videomaker Claudio Cescutti, che ha immortalato durante i laboratori gesti e parole degli artisti e dei partecipanti.