31 marzo 2023

Art Paris ha aperto i battenti al Grand Palais Éphémère

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Il nostro giro di ricognizione tra le proposte eterogenee della fiera parigina. Il filo rosso della 25esima edizione: la scoperta, l'esplorazione del processo creativo

Art Paris 2023. Ph: Livia De Leon

Art Paris apre la 25esima edizione al Grand Palais Éphémère con 134 gallerie di 25 paesi, il 60% di mercanti francesi e il 40% stranieri, 44 new entry, e ben 900 artisti. Rare, inedite, impegnate, storiche o insolite, qui le creazioni d’Arte Moderna e Contemporanea rappresentano nel loro insieme una bella opportunità per scoprire artisti emergenti come opere meno conosciute di artisti confermati. Diretta da Guillaume Piens, il filo conduttore della fiera si tesse intorno alla parola scoperta, intesa come esplorazione della creazione e i suoi modi di rappresentazione tra pittura, video, scultura, fotografia o installazioni.

Una fiera completamente eco-concepita, che riunisce una decina di solo show, con focus su artisti di generazioni diverse e una dozzina di duo show, come presso la Retelet che mette in dialogo grandi figure del surrealismo belga, quali René Magritte e Marcel Mariën, o la rumena Gaep che crea un confronto costruttivo tra Mircea Stănescu e Damir Očko. La visibilità della scena francese è dal 2018 una delle peculiarità di Art Paris che prende luce grazie all’intervento di curatori indipendenti che propongono percorsi tematici differenti a ogni edizione. Marc Donnadieu, curatore museale, critico d’arte e scrittore francese, ha scelto una ventina di artisti per esplorare i nessi tra Arte & Impegno, ossia una risposta alla violenza e all’ingiustizia in atto oggi nel mondo. L’itinerario propone artisti come Nancy Spero presso la Lelong & Co. qui con un inchiostro, gouache e collage su carta del 1969, una chicca della serie Artaud Painting.

Art Paris 2023. Ph: Livia De Leoni

Angèle Etoundi Essamba presso la Carole Kvasnevski, fotografa donne nere per oltrepassare gli stereotipi e riflettere sul concetto d’identità. Riallacciandosi a una fotografia umanista, Essamba realizza lavori esteticamente belli quanto politici. Corona di pizzo 2 (2020), a 14mila euro e parte della serie Renaissance, vede un candido merletto bianco posto sulla testa della modella messo in risalto da una superficie di un nero intenso. Mentre nel bellissimo video, Bab Sebta (2019- 50mila euro) di Randa Maroufi, l’artista ricostruisce la quotidianità di Ceuta. In questa enclave spagnola in terra marocchina, migliaia di persone trafficano merci a basso costo, caricando le spalle con sacchi imbottiti di oggetti disparati, per passare la frontiera a piedi ed evitare così il dazio doganale.

Maroufi ricostruisce storie, che si piazzano tra il documentario e la fiction, per dare visibilità a situazioni di vita che non si possono filmare per legge o che vengono consciamente dissimulate da pregiudizi sociali. Ma anche Duncan Wylie alla Backslash con la serie Self Construct (NGZ) (olio, 2022), i cui lavori sono a 21.500 euro ciascuno, o presso la Jeanne Bucher Jaeger che propone Le chien blanc (2000, serie Madagascar) di Paul Rebeyrolle, una tecnica mista su tela venduta a 200mila euro. Esilio: espropriazione e resistenza, è un secondo percorso che raggruppa 18 artisti internazionali selezionati da Amanda Abi Khalil, curatrice indipendente e fondatrice di TAP (Temporary Art Platform) a Beirut. Incontriamo Iván Argote presso la Perrotin, selezionato nel 2022 al Premio Marcel Duchamp, che realizza sculture, installazioni, film e interventi per lo più nello spazio urbano interpretato quale luogo di propaganda e di rappresentazione del potere. Qui con Bondage (2023), un quadro venduto sui 30mila euro.

Art Paris 2023. Ph: Livia De Leoni
Art Paris 2023
Art Paris 2023. Ph: Livia De Leoni

Aung Ko con Diary (acrilico su carta, 2022) e Nge Lay con Les fenêtres (2022, installazione) presso la parigina A2Z Art Gallery. Le due artiste, costrette a lasciare la Birmania a causa del colpo di stato della giunta militare nel 2021, lavorano oggi sulla memoria, la cultura, la vita come la morte, testimoniando l’orrore della guerra e della violenza per un ritorno alla pace. Boris Mikhailov con Untitled della serie Foto Zeit Salzau del 1997, presso la parigina Suzanne Tarasieve, è venduto sui 50mila euro, o Myriam Mihindou presso la Maïa Muller, con creazioni che oscillano tra i 5mila e 10mila euro.

La fiera incoraggia i giovani mercanti d’arte coprendo il 45% del costo di partecipazione di una decina di gallerie con meno di sei anni di attività. Riunite nel settore Promesses, tra queste troviamo la portoghese This Is Not A White Cube che presenta i lavori con tessuti riciclati di Vanessa Barragão, parte della nuova serie Afterlife III, in cui esplora la bellezza della natura e il suo potere di rinascita. Ciascuna realizzazione è sui 30mila euro. This not a white cubeè una galleria portoghese che collabora con artisti locali, brasiliani e di paesi africani non lusofoni, per esplorare narrazioni associate al continente africano e alla sua diaspora. Infine, è bene segnalare Les géographes (acquerelli, 2022), e Time surface (acquerelli o matite colorate, 2023), due magnifiche serie di Alain Josseau presso Claire Gastaud, per uno sguardo analitico su alcuni momenti importanti della storia contemporanea. Ma anche i sobri e umani ritratti di Isabel Gomez presso la colombiana La Balsa Arte, che danno voce a donne di tutti i tempi. A forte impatto estetico, i bassorilievi di Mustapha Akrim sono notevoli, vedi Le droit au travail (metallo ossidato, 2022), che rivela un testo di legge scritto in arabo, dove frasi sovrapposte rimandano all’incomprensione e alla scarsa applicazione del codice. L’opera è venduta a 23mila euro da Le Comptoir des Mines, uno spazio d’arte contemporanea a Marrakech che accoglie le scene marocchine emergenti.

Art Paris 2023. Ph: Livia De Leoni

Sono presenti alcune gallerie italiane come la bresciana Apalazzo con un focus su Luc Ming Yan, i suoi dipinti vanno dai 3500 ai 16mila euro; Galleria Continua con diversi artisti tra cui Serse, con la serie Fogli d’acqua, si tratta di disegni a grafite su carta e su alluminio che per la precisione del tratto rimandano alla fotografia. Ognuna è a 25mila euro. Francesca Minini di Milano qui con Carla Accardi, Onda notturna (2011) venduta a più di 100mila €, o Reunion of Sister Souls (2023) di Sheila Hicks, mentre la Poggiali (Firenze, Milano, Pietrasanta) è qui fra l’altro con Stella Africa, 1983 di Gilberto Zorio. Opere interessanti anche presso la 313 Art Project che espone Giovanni Ozzola con fotografie vendute intorno ai 10mila euro, o tele di Xavier Veilhan, artista che ha rappresentato la Francia alla Biennale del 2017, qui con acrilici venduti sui 50mila ognuno. Suzanne Husky, vincitrice del Drawing Now Prize, presso la galleria Alain Gutharc o il Recycle Group con Scanning Process, 2017 venduto sui 100mila euro presso la Galerie Suzanne Tarasieve.

Appuntamento imperdibile, la fiera continua su Artsy fino al 16 aprile.

Art Paris 2023. Ph: Livia De Leoni
Art Paris 2023. Ph: Livia De Leoni

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