01 aprile 2023

Biennale Arte 2024: il Padiglione Austria parlerà il linguaggio della resistenza

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Sarà l’artista di origini russe Anna Jermolaewa, rifugiata politica a Vienna, a rappresentare l’Austria alla Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia del 2024, con un progetto sui linguaggi della resistenza

Anna Jermaloewa © Michael Maritsch
Anna Jermaloewa © Michael Maritsch

Sarà l’artista di origini russe Anna Jermolaewa a rappresentare l’Austria alla 60ma edizione della Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, che si terrà dal 20 aprile al 24 novembre 2024. Nata nel 1970 a Leningrado, in una famiglia ebreo-russa, da giovanissima fu accusata di agitazione e propaganda antisovietica e fuggì a Vienna nel 1989, città in cui attualmente risiede. L’annuncio è stato dato da Andrea Mayer, Segretario di Stato per l’Arte e la Cultura del Governo austriaco. A curare il padiglione austriaco, uno dei più caratteristici tra quelli ospitati ai Giardini della Biennale, sarà la storica dell’arte Gabriele Spindler.

 

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Dal 2021, il progetto per il Padiglione dell’Austria alla Biennale di Venezia è selezionato a seguito di un concorso. I progetti presentati dai curatori e dagli artisti vengono selezionati da una giuria specializzata, attraverso un processo in tre fasi. La giuria di quest’anno comprendeva Hemma Schmutz, Felicitas Thun-Hohenstein, la direttrice del Mumok di Vienna Karola Kraus, Dorit Margreiter, professoressa all’Accademia di Belle Arti, e Marion Ackermann, direttrice generale delle Collezioni statali d’arte di Dresda. Il budget messo a disposizione dal governo austriaco è stato aumentato da 460mila euro, per l’edizione del 2021 – alla quale parteciparono le artiste Jakob Lena Knebl e Ashley Hans Scheirl – a 550mila euro.

Anna Jermaloewa © Michael Maritsch

«Il lavoro artistico di Anna Jermolaewa è caratterizzato da osservazione precisa, interesse socio-politico, procedure concettuali-seriali, leggerezza e arguzia», ​​ha affermato Mayer. Spindler ha descritto la ricerca di Jarmolaeva come una delle «Più importanti e rilevanti» nell’arte contemporanea in Austria. Al centro del progetto per il padiglione austriaco, intitolato “A Language of Resistance”, saranno il linguaggio e le forme di espressione della resistenza nonviolenta, «Un argomento di grande attualità che Anna Jermolaewa ha affrontato intensamente nel suo lavoro artistico da molto tempo», ha spiegato Spindler. «Per me, essere nominata a rappresentare l’Austria alla Biennale di Venezia del 2024 è un onore e una responsabilità incredibile», ha dichiarato Anna Jermolaewa. «Nel 1989, come rifugiata politica dall’Unione Sovietica, sono venuto in Austria, che è diventata la mia casa».

Anna Jermaloewa © Michael Maritsch

Nel corso della sua ricerca, Jermolaewa ha utilizzato diversi media, lavorando in particolare con il formato delle installazioni ambientali, ma anche con i linguaggi della fotografia e delle immagini in movimento, per affrontare argomenti dai risvolti sociali e il politici, sempre con una vena di umorismo. Dal 2019 insegna design sperimentale all’Università d’arte di Linz, città in cui, presso lo Schlossmuseum, è attualmente in corso un’ampia retrospettiva. Le sue opere si trovano in numerose collezioni di istituzioni austriache e internazionali, tra cui il Mumok e il Belvedere di Vienna e lo Stedelijk Museum di Amsterdam.

Anna Jermaloewa © Michael Maritsch

Lo scorso anno, il Mak Museo di Arti Applicate di Vienna ha presentato la mostra “Chernobyl Safari”, con la quale Jermolaewa ha raccolto donazioni a favore dell’Ucraina. Per il progetto fotografico, l’artista ha visitato Chernobyl in Ucraina e ha documentato la fauna selvatica tornata a vivere nell’area contaminata. Considerata come una influente figura di rilievo nella scena artistica austriaca, era stata già aspramente critica nei confronti del governo russo prima della guerra.

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